"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 23 settembre 2009

Mobilitazione nazionale del 26 settembre

Mobilitazione nazionale del 26 settembre 2009

L'Italia è viva e non si arrende.

Manifesto del Coordinamento gruppi Facebook per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
A sostegno e in compartecipazione della manifestazione indetta da Salvatore Borsellino per chiedere la verità sulle stragi e in difesa dei servitori dello Stato, che su quelle stragi stanno indagando.

Che gli italiani sappiano.

La Legge 23 luglio 2008, n.. 124, più nota con il nome di Lodo Alfano, ha sospeso ogni processo nei confronti delle 4 più alte cariche dello Stato.
Tra di esse, vi è un plurimputato: Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio.

L'Italia democratica si mobilita.

Politici e cittadini onesti raccolgono l'impressionante cifra di un milione di firme per chiederne l'abrogazione in via referendaria.

I magistrati sollevano la questione di legittimità costituzionale di fronte alla Corte Costituzionale.

Cento costituzionalisti si esprimono con la massima severità su quella legge.

Il popolo della rete insorge, sul Web.

L'indignazione dell'Italia democratica e civile viene scientificamente e spietatamente oscurata e/o manipolata dai media, tutti direttamente o indirettamente controllati dal diretto interessato: l'imputato Silvio Berlusconi.

In data 19 maggio, si conclude uno dei processi a suo carico. Il suo coimputato, l'avvocato inglese David Mills, viene condannato per essere stato corrotto da lui. La condanna è a 4 anni e 6 mesi di reclusione, cui si aggiungono la condanna al pagamento delle spese processuali e la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

Su facebook, si moltiplicano i gruppi antiberlusconiani. Parallelamente si fanno sempre più pressanti e dure le iniziative parlamentari, già in atto, per fermare la rete.
Il popolo democratico di Facebook unisce le forze e dà vita al Coordinamento gruppi Facebook, lanciando la petizione per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

Il prossimo 6 ottobre la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sul Lodo Alfano.
Allinizio del maggio scorso, due giudici della stessa Corte hanno invitato a cena l'imputato.
Anche questa notizia è stata, in buona sostanza, oscurata dai media..

L'Italia democratica sa che Berlusconi è la punta di un iceberg.
Si tratta di un articolato, trasversale e complesso sistema di potere che si nutre di abusi e di menzogne e di reciproche coperture.
Un sistema antico e spietato, CHE COLPISCE OGNI ASPETTO DELLA VITA DEL NOSTRO PAESE, DALLA CULTURA, ALLA DIGNITA', ALLA LEGALITA'.

Chiunque abbia tentato di portare legalità e democrazia in questa disgraziata terra, è stato ammazzato.
Valgono per tutti i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Cito loro, perché sono i più vivi nella memoria collettiva, ma sono solo due dei tanti, troppi eroi della nostra Repubblica..

La verità sulle stragi di Capaci e via DAmelio è la verità di questo Paese.
Una verità che ci viene negata.
Una verità che è il nostro inizio e la loro fine..

I magistrati attualmente impegnati nella pericolosa ricerca di quella verità devono sapere che non sono soli. L'Italia democratica e repubblicana, in superamento di qualunque divisione, è pronta a far loro da scudo.

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, è uno dei pochi, forse l'unico cittadino italiano, temibile, che loro sanno di non poter toccare ed è il più oscurato di tutti.

Salvatore Borsellino ha indetto una manifestazione per il 26 settembre, in nome della verità e della giustizia, in nome dello Stato.
Lo Stato siamo noi.

Il Coordinamento gruppi Facebook chiama a raccolta l'intera Nazione, perché si mobiliti e scenda in piazza, pacifica e copiosa, e gridi forte, oltre i confini del Web, VERITA', GIUSTIZIA E LIBERTA'.

E che il nostro grido sia un monito per tutti coloro che non credono alle parole di Sandro Pertini: la politica si deve fare con le mani pulite.

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