"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 2 ottobre 2009

Il tema del giorno - La cattiva politica

C'è un filo rosso che lega i due fatti più importanti della giornata, la tragedia nel Messinese, dove un nubifragio, semplicemente un violento temporale, causa la perdita di decine di vite umane, e l'approvazione dello scudo fiscale, il vergognoso condono per gli evasori: la cattiva politica.

E' la cattiva politica che interagisce in modo determinante con la nostra vita, dimostra che non serve chiudersi in casa e farsi gli affari propri. Citando le parole di Francesco De Gregori, 'la storia non si ferma davvero davanti a un portone, la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione'.

Le morti causate dal nubifragio nel Messinese, così come gran parte delle vittime del terremoto abruzzese, nascono dalla cattiva politica. Da come si gestisce il territorio, dal mancato contrasto della speculazione edilizia, dall'idea di dover continuare a privilegiare le 'grandi opere', quelle che danno lustro ai governanti e tanti profitti alle imprese amiche (il ponte sullo stretto, il nucleare o l'alta velocità) piuttosto che i lavori pubblici davvero necessari per la comunità quali la manutenzione del territorio, la messa in sicurezza di montagne e colline, l'acqua, i trasporti locali collettivi. Nasce dall'aver trasformato la protezione civile da struttura che dovrebbe prevenire calamità e disastri, oltre che intervenire per i successivi soccorsi, in agenzia a disposizione del governo per spese di qualunque tipo, come organizzazione di eventi religiosi, sportivi e politici, per sfuggire in tal modo ai controlli e alle procedure previste normalmente per la pubblica amministrazione.

Ed è cattiva politica l'approvazione dello scudo fiscale che consente l'emersione, in cambio di una modesta oblazione, di capitali illegalmente esportati all'estero, garantendo nel contempo l'anonimato, l'impunità di reati fiscali e contabili e il riparo dalle segnalazioni previste dalle norme antiriciclaggio. C'è tutta la filosofia berlusconiana alla base di questo provvedimento, ne è in qualche modo l'archetipo: la violazione dei principi costituzionali e di legalità, la mortificazione del ruolo del Parlamento, ormai mero ratificatore dei decreti legge del Governo, il piegare l'interesse pubblico al proprio interesse particolare, il non conoscere i sentimenti della vergogna e della decenza, lo strizzare l'occhio ai veri grandi elettori della destra italiana: evasori, corrotti, corruttori, mafiosi, il premiare i furbi a danno degli onesti, la mancanza di senso del futuro (allo stesso modo che per le politiche del territorio e dell'energia) con tutte le scelte proiettate a cogliere l'utile immediato senza alcuna preoccupazione per quello che sarà l'avvenire del nostro Paese, scoraggiando l'onestà ed il rispetto delle norme fiscali.

Chissà se il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrà nei confronti di questo provvedimento lo stesso interesse mostrato riguardo i ritardi nell'organizzazione delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia.



Il video con le accuse del deputato Francesco Barbato al governo Berlusconi.

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