"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

martedì 23 febbraio 2010

NO R.DAY - Perchè No Razzismo Day?

di Giandiego Marigo

Perché NO.R.Day? Perché sollevare un drappo giallo contro il Razzismo? Perché partecipare alla mobilitazione del 6-Marzo a Milano?
La domanda è, apparentemente, di facilissima risposta, ma non è così semplice come potrebbe sembrare a prima vista.
Il razzismo è infido, si annida nei luoghi più impensati e spesso prende possesso degli atteggiamenti retorici, delle frasi fatte, delle battute di cattivo gusto...oppure di quelle più argute e salaci.
Il nostro fronte poi è reso ancor più complesso dalla sua estensione NO! AL RAZZISMO-NO! ALL'OMOFOBIA-NO! ALLA XENOFOBIA.
Sebbene tutte queste acquisizioni si tocchino assomigliandosi molto e riassumendosi nel rifiuto del diverso e dell'altro, nella chiusura egoistica verso il prossimo che non riteniamo uguale e consono, non sono identiche ed assumono ai nostri stessi occhi diversa connotazione.

Infatti per nessuno oggi sarebbe pensabile di fare l'apologia dei campi di sterminio, non nell'area di progresso, quanto meno, ma meno grave si considera spesso l'avere una sorta di “naturale” avversione per lo zingaro...per esempio. Di diverso segno ancora l'avversione vagamente machista del duro figlio del popolo per l'intellettuale omosessuale e vagamente radical. Non si sono evitate battute per esempio nei confronti di Vendola...per carità solo vaghi rimbrotti e battutele...cose così, tanto per farsi due risate, ma che sono indice dell'inizio del male.
NO.R.Day quindi vuole essere allo stesso modo inizio e continuazione di un discorso.
Inizio di una riscossa culturale che permetta all'Area di Progresso di porre in discussione...anche dall'interno il senso profondo dei suoi valori, la motivazione che muove il suo riferimento alla crescita ed alla Civiltà in senso assoluto, spirituale ed anche concettuale.
Certo quest'esigenza esiste...anche per comprendere chi siamo e dove andiamo, domanda forse antica ed un poco retorica , ma che ha un senso profondo ed un innegabile ragion d'essere.
Se esiste una differenza definibile, ed occorre sempre più che questa differenza esista, fra l'area di progresso e quella di conservazione è proprio su questi argomenti che si verifica.
Di là queste domande non si pongono, prediligendo la modulazione pragmatica della gestione “materiale” del potere come unico fattore aggregante e permettendo quindi ai “motivi” più funesti di governare le ragioni che portano alla formazione dei gruppi di potere interni. Il non curarsi dei motivi, il non discutere le culture, il non cercare premesse ideali permette una convivenza terribile e pericolosa fra tendenze liberali di destra e vero e proprio razzismo xenofobo della peggior specie.
Quindi viva la differenza, evviva la difficoltà, evviva il dolore che queste nostre discussioni provocano.
Noi del NO.R.Day siamo società civile, nel senso più antico e nobile del termine, la nostra distanza dai partiti non si misura in un atteggiamento snobistico e di respingimento preconcetto, immotivato ed inutile, persino dannoso a tratti, ma dal fatto che pur avendo appartenenze, riferimenti, motivi, aree si decida di porre questa questione in modo diverso, partendo dal basso e dalla rete, senza farne una questione di bandiere, coscienti del fatto che non è un colore di bandiera a definire un'importanza e che se esista qualche cosa che debba essere condivisa assolutamente da tutte le anime che compongono quella che ridefiniremo “Area di Progresso”, bene il fronte dell'acquisizione di questa serie di NO sia fondamentale.
Una serie di negazioni che includono anziché respingere, che aiutano civiltà anziché allontanarla.
Un punto di vista che vorremmo condiviso, che riteniamo condivisibile, ma che è il nostro punto di vista, sul quale siamo disposti a confrontarci e a lottare anche al nostro interno...con i vicini se sarà necessario...e non per il gusto della polemica e per amore della guerra santa di turno, ma perché sono motivi fondamentali. Uno dei gradoni posti a basamento dell'infinita scala che porta alla convivenza civile, ad un superiore concetto di comunità fra esseri senzienti.
Nello specifico riteniamo che quella che definiremo reazione isterica di esclusione e respingimento di tutto ciò che viene ritenuto diverso e che viene sintetizzata nelle definizioni di Razzismo, Omofobia e xenofobia, sia uno dei possibili mali che potrebbe avviare questa nostra società verso un luogo nel quale potrebbe divenire difficile riconoscerla e che per noi Progressisti, non sarebbe auspicabile, possibile e praticabile, verso un luogo che nemmeno con il più grande degli sforzi noi potremmo condividerla...ed è per amore quindi che cercheremo di evitarlo.
Non certo improvvisando oceaniche adunanze di camicie di un solo colore...con immagini di ieratici leader che invitano all'odio , al respingimento ed all'esclusione...non con battute che tendano ad annientare ed a spazzare via l'avversario.
Non è nelle nostre corde, non ci appartiene, non ci riconosceremmo ed attueremmo quella condivisione di metodo che ci è così impossibile e che ci porta a perorare questa causa.
Noi vogliamo che il 6-Marzo a Milano sia una festa...un enorme gioiosa incontenibile festa, che apra le porte alla creazione di Primavera ed ai suoi colori, perché il nostro mondo è multicolore.
Inizieremo con il giallo che è il colore scelto dagli amici della Mobilitazione del “1 Marzo Un Giorno Senza di Noi”...ma subitaneamente aggiungeremo un drappo viola ed una bandiera della pace...un tricolore, ed una bandiera rossa perché no? Ma avranno cittadinanza le mille bandiere delle etnie che popolano questo nostro paese e che lo fanno ricco, così come i colori d'ogni associazione omosessuale o di gruppo d'accoglienza e che accettino la sfida dell'inclusione e della contaminazione che vivifica ed irrobustisce il sangue e la cultura dell'essere vivente...dell'essere umano.

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