"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 7 maggio 2010

PEPPINO


di Giandiego Marigo (poesia dell'autore)

Nasce a Cinisi il 5 gennaio 1948 da Felicia Bartolotta e Luigi Impastato. Per gli amici e per chi lo ricorderà Peppino. Rappresenta l'icona di un tempo, la rappresentazione di un'idea e di un periodo storico per i siciliani e per tutto questo paese il senso e l'idea della ribellione al potere della mafia. Non all'idea della mafia ma al suo potere minuto al suo “comando” a quello che si sente direttamente sulla pelle. Nel suo caso addirittura all'ordine costituito di un'organizzazione che è parte della tua stessa cultura famigliare.
La parabola, sua e di Radio-Aut si svolge negli anni settanta anni di fuoco, anni di piombo...muore assassinato il 9 Maggio 1978 dilaniato dal tritolo sulla strada ferrata Palermo-Trapani, nell'assurdo, grottesco e tragico tentativo di farlo apparire come un atto terroristico. Molte vicissitudini successive fanno della storia di Peppino il messaggio simbolico profondissimo ed importante che rappresenta per tutti noi ma anche per molti, moltissimi altri sino a diventare un vero episodio storico di valore nazionale .
Molto inchiostro è stato versato per narrare la sua storia da gente molto più qualificata del vostro scrivano, perchè io ripeta il tentativo di narrarvi la sua minuta biografia, che pure meriterebbe d'esserlo, ma vi rimando a maggiori competenze per questo, io mi acconteterò quindi di "ricordarvelo" perchè è importante il farlo, fa bene all'anima, al senso della democrazia ed anche all'immagine che si ha di sè stessi.
Oggi a Palermo una radio “la voce dei siciliani onesti” Radio 100 passi raccoglie il suo retaggio e nuovamente diffonde on air la voce della Sicilia che ha giurato di resistere alla mafia ed ai suoi orridi vischisi tentacoli...proprio là dove essa ha le sue radici. Come Peppino per le strade che vedono la loro arroganza in quei vicoli che loro ritengono “Cosa Loro”
Per Peppino e per il primo dei cento passi che ci stanno portando al riscatto di una vergogna senza fine...nel modo che so!

Peppino

Un ragazzo iniziò il primo passo
un uomo poi fece il secondo
un'eroe che imparò a contar sino a cento
Un microfono portò la sua voce nell'aria
un microfono e tanto coraggio
d'una radio ribelle
d'un ribelle alla radio
che spiegava la voce ed il cuore
in difesa di ogni diritto
E lasciò questo segno sul mondo
un ricordo ai fratelli, il suo sangue agli amici
La memoria che riempie la storia
che rindonda in ogni racconto
il ricordo del suo camminare
Camminare! E impare a contare
Voi perdeste signori del male
perdeste quel giorno sui binari del treno
voi perdeste la faccia, l'onore,
voi toglieste la maschera,
rivelandoci un volto mostruoso
voi spegneste il sorriso del mondo
era solo un ragazzo e sapeva contare
Or lo abbiamo imparato anche noi
la sua voce, il suo cuore
il colore stupendo di un'anima
signori del male non lo avete fermato
perchè non si può fare
perchè voi non potete, fermare un'idea
perchè voi non sapete contrastare un racconto
il racconto di un'uomo, un gigante bambino
un'eroe casuale, era uno di noi
impastato col cuore e col sangue
con sassi e colori, col mare e col vento
con il caldo e la lava.
Con il vino e l'ulivo
era uno di noi...ci ha inseganto a contare

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