"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

sabato 20 novembre 2010

Albero di Tiffany a Milano. Abete gigante tagliato a pezzi e rimontato in piazza Duomo.


Commento redazionale all'articolo di Giandiego Marigo
Non ho molte parole, davvero mi costa il trovarne a descrizione dell'arroganza infinita di questo gesto, d'altra parte cosa si può dire, di un'atto che si commenta da solo?
Ostentazione, strafottenza, convinzione d'essere di più e delirio imperiale, disprezzo.
Un atto eclatante,unicamente legato al Dio Profitto, inutile e dannoso, fondato sulla menzogna.
Che altro? Alle soglie di una campagna elettorale che la signora è convinta di vincere, un'idea precisa di città.
Milano "la grande"...anche nel suo albero di Natale...Si porteranno i bambini a vedere questo guinnes, quet'uccisione inutile, la si porterà ad esempio dell'umana grandezza? Del dominio dell'umanità sulla natura? Esibiranno il gigante silenzioso come trofeo?...se ne vanteranno, gonfieranno il petto.
La Milano della Moratti che prende atto delle differenze, lasciando i suoi cassintegrati alla loro miseria ed affidando il centro della città all'immagine più inutile del lusso, senza ritegno, vergogna, senza morale...loro che della morale si vantano d'essere gli unici depositari.
Questa convinzione di inutilità, dannosa, che si riverbera anche nell'azione esemplare, dimostrando la pochezza dell'anima di chi la compie, il deserto del suo spirito.
Che privilegia un gioiello d'oro e cristalli ad una vita centenaria. Dopo costoro, proprio costoro ( la signora Moratti e di CL, non dimentichiamolo) Vengono a farci discorsi in difesa della vita...anteponendoci la propria fede a qualsiasi ragione...questa stessa fede che gli permette questo scempio???? Sorretto dalla menzogna.
Probabilmente una parte dei milanesi si inorgogliranno del loro albero gigante, finalmente paghi del gioco infatile del "Ce L'ho più lungo adesso oltre che più duro", anzi troveranno in questa ostentazione il motivo per rinnovare la loro fiducia alla signora sindaco...ma permetteteci di dissentire, di sperare che di questo scempio, inutile...le persone di buona volontà conserveranno memoria (anche se è forse solo speranza) sino alla cabina elettorale...ed anche dopo
(giandiego)
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Che scempio l’albero di Natale in piazza Duomo a Milano, altrimenti detto albero di Tiffany per via della gioielleria che lo allestisce e che, in cambio, attorno al tronco realizza un temporary shop di 200 metri quadrati. Un negozio non esattamente per tutte le tasche che stride con la crisi economica e con il significato del Natale.
Per realizzare questo monumento fuori luogo al lusso è stato abbattuto un rigoglioso gigante vegetale, un bell’abete rosso alto 48 metri: come un palazzo di 15-16 piani. Trascinato in città, tagliato a pezzi e rimontato sulla piazza. Un insulto alla natura e a chi la ama.


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fonte: Blogeko
segnalatore: eliotropo

2 commenti:

  1. Mille piccoli alberelli che poi i bambini alla fine delle feste potevano piantare, sarebbero costati di meno ed educato di più. C'è da chiedersi: ma la Moratti ha rispettato l'impegno che aveva preso con Abbado per gli alberi a Milano?

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  2. Quoto Zaffuto, assolutamente! Intervento breve e nel merito...una stilettata. Ed ancora risalta l'immagine e la visisione della città che la signora sindaco ha...ed è su questa immagine di città che l'Area di Progresso e Civiltà dovrebbe lavorare, grazie Francesco

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