"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

lunedì 31 gennaio 2011

Berlusconi è il pericolo numero uno per l’Italia



di Michele

Si potrà tornare a parlare di situazione di normalità nella vita istituzionale solo quando la presenza di Berlusconi e dei suoi fans sarà diventata irrilevante nella politica. Sono stati superati tutti i limiti immaginabili dell’indecenza in una situazione che richiede rispetto e decoro per le regole democratiche e per i principi e istituzioni baluardi dello stato di diritto.
Per il bene dell’Italia Berlusconi se deve andare al più presto, perché:
è il peggior capo di governo di 150 anni della storia unitaria nazionale, è entrato in politica unicamente per tutelare gli interessi aziendali di famiglia e risolvere i propri problemi giudiziari.
Di nuovo Berlusconi non ha portato niente, il suo disegno politico è stato seguire la strada del suo maestro Licio Gelli, capo della P2 di cui Berlusconi era tesserato con numero di tessera 1816 e, facendo sue tante idee del piano di Rinascita Democratica, sta attentando ai principi fondanti della Costituzione come: l’autonomia e indipendenza della magistratura, la libertà di manifestazione del pensiero e di stampa, l’uguaglianza di tutti cittadini di fronte alla legge.
Berlusconi ha così trovato il favore: di Cosa Nostra, di quello che rimane della vecchia P2, dello Ior e Vaticano; ha raccolto l’eredità politica lasciata dal latitante Craxi e il sostegno degli anticomunisti, degli estremisti di destra, dei veri liberali che pensavano Berlusconi fosse un liberale.

Con Berlusconi non c’è limite al peggio perchè:
sta attentando ai principi fondanti dello stato di diritto e della costituzione facendo leggi a proprio uso e consumo;
è la più significativa ed evidente espressione di un modello culturale degradato e degradante che ha condannato il paese ad un inaccettabile declino culturale: questo modello sub-culturale diseducativo ci mostra che fare i furbi conviene, che conta più l’apparenza che l’essere, che il merito conta sempre di meno, che è inutile essere onesti e trasparenti tanto prima o poi arrivano scudo fiscale e condoni vari;
questo Governo fa quasi esclusivamente leggi a favore dei più potenti, ricchi e corrotti, leggi per curare gli interessi aziendali di Berlusconi, per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi, senza preoccuparsi dei lavoratori precari, dei disoccupati, delle famiglie più povere;
si sta attuando una sorta di repressione fascista per mettere a tacere qualsiasi voce critica verso l'operato di questo Governo che, incurante del grave disagio sociale riportato da tali voci, alimenta le tensioni e il conflitto sociale;
questo Governo sta facendo politiche razziste e xenofobe avendo approvato norme definite razziali da Famiglia Cristiana, politiche pericolose per l’ambiente come il ritorno al nucleare, politiche da macelleria sociale come: la privatizzazione dell’acqua, i tagli agli enti locali, alla sanità, cultura, ricerca, pubblica istruzione, assistenza sociale, tagli ai fondi per la famiglia, per il sostegno all'economia reale, per le politiche sociali, per lo spettacolo ecc.

domenica 30 gennaio 2011

Elezioni! Elezioni!


Meglio votare. Non ci sono più solo Di Pietro e Vendola a dirlo. Ora anche l'opposizione moderata (il PD e il Terzo Polo) non vedono altro mezzo per sconfiggere Berlusconi. Chiede le elezioni D'Alema, le chiede Casini, le chiede Eugenio Scalfari nel suo editoriale domenicale su Repubblica., le chiede anche De Bortoli sul Corriere se non si arrivasse ad una (impossibile) tregua istituzionale. I commentatori politici riferiscono che persino Napolitano sia ormai favorevole allo scioglimento anticipato delle Camere.
Come scrive il foglio di Rivoluzione Democratica è fallito il disegno di Fini, Casini, D'Alema di sconfiggere dall'interno Berlusconi, di provocare lo smottamento del centro destra e attraverso questo dare vita ad un nuovo governo parlamentare di 'salvezza nazionale' senza mettere in discussione le basi di consenso e la politica sociale ed economica del berlusconismo.
Berlusconi ha fin qui retto perché non è venuta meno, a leggere i sondaggi, il suo bacino elettorale né il blocco sociale e di potere che lo ha sostenuto in questi anni e che si è nutrito della sua politica e ciò gli ha consentito di poter usare i suoi soldi e i suoi ricatti per convincere i deputati 'incerti'.
Se dunque si arriverà alle elezioni (e se queste ultime mosse dei 'moderati' non hanno solo lo scopo di spaventare e provocare il fuggi fuggi di un numero consistente di deputati dal PDL: si veda al riguardo l'intervista di Pisanu) il problema diventa quale sia la coalizione più efficace per sconfiggere Berlusconi e costruire il dopo.

sabato 29 gennaio 2011

Casualità? Permetteteci di dubitarne!

foto tratta da L'Unità

Di Giandiego Marigo
Per chi creda ancora al caso è una ben strana serie di avvenimenti quel che riguarda il buon Giulio Cavalli, attore, capo-comico, direttore artisco, scrittore...politico Lombardo.
Rapidissimamente raccontiamo in un piccolo, insufficiente e parziale escursus la sua storia...Il nostro giovine di belle speranze si trova sotto scorta, ancora oggi...per sua fortuna, per quanto si possa definire tale l'esserlo, perchè ripetutamente minnacciato dalle famiglie dell'Ndrangheta Lombarda, che, come noto...non essendo Mafia, per i politici Regionali e Milanesi, non esiste!
Pare persino ovvio che sia così in un paese, in cui una sinistra disfattista, confondendo così spesso il pubblico ed il privato, come è ormai arci-noto, si inventa qualsiasi cosa pur di gettare fango sul suo imperatore ed i suoi sodali, sino a farneticare di collusioni d'assoluta fantasia pur di infangarli e che quindi abbisogna, costantemente d'un richiamo alla realtà e ad una visione ottimistica delle cose.

Doverosa ed indispensabile laddove si vogliano superare lacci a lacciuoli ed entrare davvero nel sacro mondo del Fare e non solo del chiacchierare. Cosa che da sempre fa la sinistra.
Nella dichiarazione che la Mafia non esista è contenuto tutto questo ottimismo e la coscienza che Il Nord sia un'altra cosa...rispetto al resto del paese.
Torniamo, però, al Cavalli che essendo attore regista...s'occupa di teatro ed essendo un giovanotto di buona coscienza e radicato nel suo territorio e nella propria radice culturale non riesce a fare a meno di occuparsi anche di teatro civile, che diciamolo è un poco il vizio formale di certi intellettuali di sinistra o d'area che dir si voglia che proprio gli affari propri non riescono a farseli mai.
Molte sono le cose da lui prodotte in questa direzione:
Linate 8 Ottobre 2001, la strage
Bambini a Dondolo
Primo L. 174517
(Re) Carlo (non) ritorna dalla Battaglia di Poiters
oltre alle sue opere prime che si muovono comunque in questo senso

Tutto questo fa del Giovin Cavalli un autore ed un attore un Tantinello fastidioso ed anche un'anticchia rompicoglioni, ma tutto sommato nella norma...di Dario Fo e Paolo Rossi in fondo la Lombardia è piena e la pazienza del popolo destro-leghista senza limiti...visto che è loro permesso d'esistere ( sino a nuovo ordine).
Le minacce arrivano però con gli ultimi spettacoli ed insieme all'esperienza come direttore artisrico del Teatro Nebiolo di Tavazzano, agli ultimi anni quindi del giovane Giulio ed esattamente:
A cento passi dal Duomo
Do ut Des, spettacolo teatrale di riti e conviti mafiosi

Con il suo libro, scritto già sotto scorta: Nomi, cognomi e infami
Dopo che la contrarietà della Mafia (che non esiste) si era manifestata con l'invio di numerose pallottolle...e di palesi segnali inequivocabili, rispetto alla sorte riservata al suddetto attor-giovine.
Veniamo però all'oggi ed alle ragioni che ci fanno dubitare, così pervicacemente, ma si sa i comunisti e gli anarco-insurrezionalisti, intellettualoidi perditempo, catastrofisti e pessimisti, nemici del reality e dell'Imperatore ed amici dei brigatisti della FIOM...sempre insinuano dubbi e minano le certezze del popolo legottimista.
A Giulio Cavalli viene levata la scorta o perlomeno viene avviata la richiesta in tal senso, dalla prefetto Dott.sa Strano che guarda caso...e, permetteteci, stranamente è moglie legittima del neo-nominato Direttore Sanitario (tal Giovanni Materia) nell'ASL di quel Pietro Gino Pezzano ( ras della sanità Lombarda e da poco nominato direttore generale all'ASL 1) ed ancora per purissimo caso, proseguendo di coincidenza in coincidenza, il suddetto P.G. Pezzano è uno dei nomi e cognomi che compare nella denuncia che tanti guai ha arrecato al temerario Attor-giovine.
Nomina(questa del Pezzano) per altro che pare destinata a sollevare scandalo...proprio per la documentata frequentazione del Neo-Direttore Generale di quelle stesse Famiglie...o meglio 'Ndrine che...tu guarda il reiterare della coincidenza, sempre lo stesso Cavalli aveva ripetutamente denunciate ed esposte al pubblico sberleffo...ed essendo attor-comico e guitto, poco altro poteva se non far delle giullarate.

Tale vicinanza appare chiaramente dagli atti dell'inchiesta Infinito...sia da fotografie (con Polimeno e Moscato) che addirittura da palesi apprezzamenti da parte di quell'avv. Pino Neri ritenuto reggente dell'Ndrangheta in Lombardia.
Ora siamo sicuri che l'appartenere a quell'area nefanda che viene definita ancora tenacemente e forse gratutitamente Sinistra influenzi il nostro giudizio , ma non riusciamo a ritenere tutto questo casuale.
Lo stesso Giulio Cavalli invita a non strumentalizzare, ma lo ha sempre fatto da che lo conosciamo, con una sorta di pudore, personalissimo e nobile nel non voler sfruttare la propria condizione di scortato in termini strumentali, ma permetteteci di ritornare per un attimo ad essere seri e di accantonare l'ironia.
Abbiamo esposto un post su facebook con questo commento per stigmatizzare la notizia:
“ Fanghiglia, mota altre sostanze organiche odorose...Questo è il paese dove la Mafia non esiste, perchè si chiama 'Ndrangheta...il che se permettete non è la stessa cosa, Casualità incrociate? Certo! Nel mondo degli ingenui. Per l'italiota sempre pronto ad osannare. Questo paese ci appare avviato su di una china irreversibile e solo una stacco di discontinuità lo può salvare...Lombardia e Milano in testa. Abbiamo bisogno di legalità costituzionale”
A questa assoluta urgenza e necessità vi rimandiamo...a questo bisogno.
In Lombardia, ma anche in tutto il paese ha assunto dimensioni gigantesche ed è il vero problema, con la pseudo-cultura condivisa che si porta dietro e che ha permesso la sua affermazione plebiscitaria
Una cultura clientelare e pseudo-efficentista, fatta però di rapporti privati e di privatizzazioni interessate...l'invenzione di una sussidiarietà che conviene solo e moltissimo ad alcuni a dispetto di altri. Tutto questo ha reso semplice la penetrazione del danaro di dubbia provenienza...perchè diciamolo Businnes is Businness e il danaro alla fine, com'è noto, Non Olet...laddove poi la corrutela e la clientela diventino culturali non vi è nemmeno più bisogno dell'illegalità o di essere anti-sistema, al contrario si indossa la cravatta e ci si fa sistema.

Questo il gravissimo difetto di Giulio Cavalli...aver fatto notare come la suddetta cravatta non bastasse fare di mani sporche Mani Pulite ed aver detto...a modo suo e facendoci sorridere come quei Cento Passi di Peppino Impastato fosse possibile contarli partendo anche da Milano in Piazza del Duomo. Perdonateci quindi se quando si parli di questi argomenti l'esperienza ci abbia insegnato a diffidare delle coincidenze...cui, fra l'altro, scientificamente non crediamo affatto.
Perdonate il vostro scrivano di un plurale Majestatis che non vuol essere superbia ma condivisione

martedì 25 gennaio 2011

I vescovi, Berlusconi e la morale sessuale


Mentre i berlusconiani dispiegano tutta la potenza di fuoco di cui dispongono per operare il consueto rovesciamento della verità – negando da un lato l'esistenza dei festini del Cainano ma dall'altro rivendicando la libertà di poter fare ciò che si vuole nella propria camera da letto, reiterando il copione della denuncia del complotto dei magistrati e della sproporzione dei mezzi usati nell'inchiesta (senza rinunciare peraltro a strizzare l'occhio al gallismo italiano, contrapponendo chi va con le donne e chi va a trans, chi è un puttaniere e chi è un omosessuale) – il PD non riesce, ancora una volta, a centrare in termini comunicativi il punto della questione cadendo nella trappola tesa dagli 'strateghi' delle destre.
Si attende e si plaude al pronunciamento della Chiesa (pur così ambiguo e prudente anche di fronte a fatti che offendono la sensibilità dei propri fedeli) dando così l'impressione, non so se più per incapacità o con un disegno intenzionale, che il messaggio che il PD vuole trasmettere sia che i comportamenti di Berlusconi vadano condannati anzitutto sotto l'aspetto della morale sessuale (rinnegando la vocazione libertaria della sinistra e lasciando anche in questo campo aperto alla destra) e non perché incompatibili con la funzione svolta (fatti peraltro di gran lunga meno importanti del conflitto di interessi, delle amicizie e rapporti professionali con Dell'Utri Previti Mills ...).

Primarie a Napoli: voto inquinato



di Michele

Le primarie interne al centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Napoli alle elezioni comunali di giugno 2011 hanno visto la vittoria dell'eurodeputato bassoliniano Andrea Cozzolino sull'altro rappresentante del PD Umberto Ranieri, al terzo posto più staccato è giunto Libero Mancuso, candidato indicato da SEL.
Per Cozzolino 16.358 preferenze contro le 15.137 di Ranieri, le 5297 di Oddati e le 6904 di Mancuso. Hanno votato oltre 44 mila napoletani.

Sulla vittoria di Cozzolino gravano le accuse di irregolarità durante le operazioni di voto da parte dei candidati sconfitti che hanno portato a uno scontro dai toni molto accesi all'interno del PD tra i sostenitori di Cozzolino e quelli che vogliono archiviare la stagione del bassolinismo.
Mancuso ha parlato di «persone portate di peso nei seggi, convinte a votare in maniera clientelare e infiltrazioni del centrodestra» e ha aggiunto: «sono tornati i pacchi di pasta a Scampia e Secondigliano. Cozzolino spieghi perché si è alleato con la destra, cosa c’è dietro?».
Un comunicato del comitato di Ranieri afferma che il voto «e’ stato compromesso da alcune plateali e diffuse anomalie, particolarmente clamorose nella zona a nord di Napoli.
E’ emerso, con inoppugnabile evidenza, che settori del centro destra hanno intensamente lavorato per influenzare il voto e interessati a condizionarne l’esito».
Dure anche le parole dette in questo video dal segretario provinciale del PD Nicola Tremante.
Si attende l’esito dei ricorsi che potrebbero invalidare il voto e annullare le primarie, in particolare nella zona nord di Napoli dove ha trionfato Cozzolino che, stravincendo nei seggi di Miano, Secondigliano, Scampia e Piscinola, ha conquistato il vantaggio di oltre 3000 voti che gli ha consentito di superare Ranieri nonostante quest'ultimo abbia prevalso nel resto della città.
In particolare in un seggio di Miano si è registrato: 68 elettori hanno votato Mancuso, 200 Ranieri, 230 Oddati e ben 1067 per Cozzolino. Altro risultato sospetto a Secondigliano, dove il voto è notoriamente influenzato dalla camorra: 89 voti sono andati a Oddati, 240 a Ranieri e 604 a Cozzolino.
Nel seggio di Piscinola lo scrutatore di SEL dichiara:
«vi assicuro che è stata una vera è propria truffa, bande di elettori accompagnati da individui oscuri, i quali pretendevano di entrare dietro alla cabina, gente che dopo aver votato ci chiedeva: "per cosa abbiamo votato?". La maggior parte degli elettori chiedevano lo 'scontrino' per dimostrare che avevano votato e per incassare il dovuto, tutto avveniva alla luce del sole all'uscita del seggio. Ad un certo punto è arrivato il candidato Cozzolino, il branco di 'portagente' lo ha accerchiato e indicavano gli elettori dicendo: "questa è 'roba' nostra, qui nel quartiere votano tutti per te".
Comunque, come capita spesso dalle nostri parti, una cosa positiva, le primarie, si sono trasformate in una ennesima truffa per il popolo del centrosinistra. Alla fine a scrutinio terminato, i 'portagente' hanno candidamente affermato che la maggior parte dei votanti normalmente vota a destra...».

venerdì 21 gennaio 2011

ECLIPSE - Oltre l’indignazione, la compassione…

di Mario Armellini



La pena, l'indignazione, la nausea. La rabbia. L'incredula presa d'atto che c'è un popolo che ancora lo sostiene e che lo rivoterebbe, dovesse cadere, e un branco di scherani che lo difende a spada tratta, in spregio ad ogni amore per la verità, al senso dello Stato, al comune senso del pudore, che forse tanto “comune”, anche grazie a loro, non è più....
Ma come si può arrivare a tanto? Perché questa difesa cieca, accanita e rabbiosa dell'indifendibile? Perché questo pattume, questa rappresentazione da italietta di cinepanettoni e di reality, diffusa ai quattro venti da una strategia mediatica accurata, imponente, meticolosa, micidiale, ed ormai angosciante, sostenuta dalle truppe d'assalto berlusconiane?
Perché questa corte dei miracoli che circonda Silvio Berlusconi tratta la Verità come una puttana da quattro soldi, piegandola ad ogni suo volere? Perché si vendono così, senza alcuna vergogna, indifferenti al danno che subisce il Paese, al ridicolo di cui si copre sul piano internazionale, alla lesione anche della propria dignità personale?
Forse il motivo, abbagliante nella sua banalità, è semplice: la marmaglia berlusconiana non può mollare la fonte inesauribile del suo potere e della sua ricchezza, la carcassa cui da anni succhia sangue in termini di potere, soldi, prestigio, poltrone, ecc. Non ce la fa. Come il suo Padrone, questa gente vive una specie di tossicodipendenza (1). Avidi sino allo spasimo, in questa lotta accanita contro la verità, oltre ogni senso del pudore e della vergogna, costoro sono vampiri aggrappati sul corpo in disfacimento di un vecchio miliardario, che da loro signore e padrone si è trasformato ormai nella loro vittima e nel loro zimbello.
Poteva sembrare, e forse all’inizio era così, che fosse il Padrone, incarnazione del Potere, a tenere in vita questa miserabile banda di malfattori, drogati di potere. Oggi invece penso il contrario: è il branco famelico a tenere in vita il suo Padrone, come una mucca da latte inesauribile. Sembra confermarlo anche lo psichiatra Cancrini, che ravvisa in Berlusconi "tutte le caratteristiche cliniche del disturbo narcisistico di personalità - dalla smisurata richiesta di ammirazione alle fantasie di potere e successo illimitati", oltre che "tratti antisociali che emergono nell’attitudine alla menzogna spudorata e nel comportamento con le minorenni". Quest'uomo “potrebbe arrivare fino alla confusione mentale e alla totale perdita di controllo di sé”, ma - aggiunge Cancrini - "finché la sua corte gli consente di rimanere nel suo mondo immaginario manterrà un certo equilibrio". La sua corte tiene in equilibrio un uomo che non ha più il controllo di sé e lo mostra continuamente. Un uomo che dirige una Nazione.
Così, oggi, per il mio Presidente del Consiglio, un uomo sul'orlo del baratro, assediato dalla follia, circondato da una vasta rete di criminali, di servi, di adulatori e di parassiti voraci, non provo più pietà, né disprezzo, e neanche la solita rabbia, tutti sentimenti che Silvio Berlusconi mi causa pressoché quotidianamente da almeno quindici anni, e fino ad oggi.
Oggi provo qualcosa di diverso e inaspettato: un vivo senso di compassione per questo personaggio la cui vicenda umana, passata per tutte le gradazioni della commedia (all'italiana) e del dramma, in questo che sembra l’ultimo atto assume, improvvisamente, i toni di una tragedia vera e propria. E dunque, nel momento del degrado più assoluto, elevandosi quasi alla sfera del mito, del Simbolo Universale, dove l’uomo comune può identificarsi (mimesi) e sperimentare una catarsi purificatoria (2).
Gli elementi della tragedia ci sono tutti! Tragedia pubblica, in scena sul più grande palcoscenico globale che l'uomo abbia mai conosciuto. Spettacolo, a suo modo imponente, di un personaggio ricchissimo, potente, spietato, che ha sedotto e seduce milioni di italiani, dei quali ha influenzato usi, costumi, desideri, bisogni e credenze. Di un uomo cha da decenni vampirizza l'Italia, lacerandola, e che sembra aver fatto un patto col demonio, e non solo con la mafia, e per questo appare ormai come una maschera priva di anima, con quel suo volto rifatto, imbrattato di cerone...
Ebbene, questo personaggio mi appare oggi come un povero vecchio impotente, infantile, terrorizzato dallo spettro della morte, che esorcizza in tutti i modi, angosciato dalla vecchiaia che lo assedia e non gli dà tregua, incalzato dal proprio abissale senso di vuoto, di inadeguatezza, di impotenza. Un povero essere, superficiale, ridicolo, preda delle proprie fantasie infantili ed immature, vittima anche della propria profonda ignoranza, della totale mancanza di strumenti culturali cui appigliarsi, di valori veri cui richiamarsi.
Un uomo privo di amici ed affetti autentici, che vive – o sopravvive - circondato da una corte di vampiri famelici che lo tengono in vita per succhiargli ogni goccia di sangue, fino alla fine, mai sazi di sangue, di denaro e potere. Una corte che lo incensa e lo protegge. Che gli offre in sacrificio una gran quantità di giovani donne, ragazzine ciniche nate e cresciute all’ombra di una subcultura televisiva sgorgata proprio dalla fantasia infantile dell’uomo cui si prostituiscono, che per molte donne è spazzatura lesiva della dignità femminile, e per altre, per tante altre, un modello, un sogno, un obbiettivo, un’occasione. Per poche, per le prescelte, le più accomodanti, l’occasione della vita.
Tutti questi Santanchè, questi Lupi, questi Belpietro, questi Capezzoni, e giù, fino alla truppa dei serventi più idioti, come i tanti Scillipoti di turno, fino al suo medico personale – tutta questa covata di vampiri famelici non lo lascerà andare tanto facilmente, quel disgraziato. Hanno ancora tanto da succhiare, dietro il paravento dell’attività politica, e perciò hanno tutto l’interesse a tenere in vita, come uno Zombie, il loro Padrone, ridotto ad un “dead man walking”, un “itinerante” senza meta e senza cervello.
Oggi Silvio Berlusconi, quest'uomo ricchissimo e miserabile, è il vero, tragico simbolo di una delle forme più gravi e devastanti della povertà del nostro tempo: la povertà spirituale, il vuoto dei valori, il nullificarsi dell'amore e della speranza. Il buio dell'anima.
Morto lui, finalmente liberato da tanta sofferenza, resterà l’oscurità nel cuore marcio e nell’anima vuota degli italiani, popolo senza speranza perduto nelle proprie degradate fantasie.

Mario Armellini - 20/01/2011



(1) Dice Luigi Cancrini, presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale: "B perde il controllo se non dispone della “sostanza” da cui dipende. E’ come un tossicomane… Un uomo adulto che per mesi ospita una minorenne assistito da un codazzo di persone non ha padronanza dei suoi comportamenti… In psichiatria succede in una situazione di “disturbo di personalità” in cui gli individui perdono il controllo se non dispongono della sostanza da cui dipendono”. (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/18/berlusconi-affetto-da-narcisismo-patologico-non-e-padrone-dei-suoi-comportamenti/87015/ )

(2) Scrive Aristotele nella Poetica: "La tragedia è dunque imitazione di una azione nobile e compiuta [...] la quale per mezzo della pietà e della paura finisce con l'effettuare la purificazione di cosiffatte passioni". In parole povere, le azioni che la tragedia rappresenta non sono altro che le azioni più turpi che gli uomini possano compiere: la loro visione fa sì che lo spettatore si immedesimi negli impulsi che le generano, da una parte empatizzando con l'eroe tragico attraverso le sue emozioni (pathos), dall'altra condannandone la malvagità o il vizio attraverso la hýbris (ὕβρις - Lett. "superbia" o "prevaricazione", i.e. l'agire contro le leggi divine, che porta il personaggio a compiere il crimine). La nemesi finale rappresenta la "retribuzione" per i misfatti…” (http://it.wikipedia.org/wiki/Tragedia_greca )

mercoledì 19 gennaio 2011

Un caso clinico urgente per il Paese

di Michele

Se ai clericalfascisti, agli elettori del PDL, non interessa che il Presidente del consiglio è un piduista probabilmente legato ad ambienti mafiosi, non interessano le porcate e i danni del governo Berlusconi all'economia, allo sviluppo, alla ricerca, non interessano i suoi atti minacciosi dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione come: la libertà di espressione del pensiero, il diritto al lavoro, il diritto all'istruzione, il diritto alla salute, l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge ecc., non interessa che in Parlamento si perde tempo a discutere dei problemi personali che riguardano Berlusconi, può non interessare che un malato psicopatico governi il Paese?
Perché ci troviamo di fronte proprio ad un caso clinico:
particolare percezione di sé del soggetto definita “Sé grandioso”, sentimento esagerato della propria importanza e idealizzazione del proprio sé, difficoltà di coinvolgimento affettivo; la persona manifesta una forma di egoismo profondo di cui non è di solito consapevole, e le cui conseguenze sono tali da produrre nel soggetto sofferenza, disagio sociale o significative difficoltà relazionali e affettive. Questa patologia va sotto il nome di ‘disturbo narcisistico di personalità’ e i seguenti sintomi (tratto da Wikipedia) corrispondono ai comportamenti del piduista di Arcore:
senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza;
è occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale;
crede di essere "speciale" e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto;
desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore;
ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative;
approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso;
è carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri;
prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei;
modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo è).
Fu Veronica Lario a dire per prima che Silvio Berlusconi non sta bene, e chi meglio di lei lo conosce?
A sostenerlo è anche Luigi Cancrini, psichiatra e presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, come si può leggere da questo articolo de Il Fatto Quotidiano.

Esiste un grave problema che si aggiunge alla ingovernabilità per la non esistenza di una maggioranza politica ma solo numerica in seguito agli acquisti di deputati, che si aggiunge alla non azione in campo sociale e sul fronte dello sviluppo come più volte fatto presente dai vertici di Confindustria che sono elettori del PDL, che si aggiunge alle continue intimidazioni e minacce eversive verso la magistratura e i liberi giornalisti, che si aggiunge all’occupazione dell’agenda politica nel trattare i problemi personali di Berlusconi.
Il problema è la salute mentale di Silvio Berlusconi, che si è reso ricattabile e sta ancor di più mettendo imbarazzo al Paese a livello mondiale.
L’unica soluzione possibile sono le dimissioni di Berlusconi: se ne deve andare dal governo, deve lasciare la politica ed è il caso che si sottoponga ad accurati esami psichiatrici.

sabato 15 gennaio 2011

La strategia della riduzione dei diritti umani

di Michele

Il ricatto di Marchionne non è solo espressione della scelleratezza e/o avidità del personaggio, rientra in un ampio disegno strategico della riduzione dei diritti umani creando in tal modo nuove forme di schiavitù che non siano palesemente in contrasto con l’ordinamento giuridico del mondo occidentale.
L’obbiettivo della strategia è sottomettere le masse attraverso il controllo dei mercati finanziari globali, del potere economico e politico in una sorta di monopolio finanziario globale.
Le masse così controllate sono incapaci di operare scelte in libertà, sono incapaci di agire secondo i propri sentimenti, a causa della precarizzazione della vita, dell’aumento della povertà, della crescente disuguaglianza sociale.

Tutti insieme in difesa della trincea della Fiom

La vittoria del SI nel referendum-ricatto di Marchionne e di CISL, UIL, UGL (lavoro contro dignità e diritti) era scontato. Ma non era scontato che ciò avvenisse con un risicato margine di consenso: quasi la metà dei dipendenti Fiat ha scelto il NO, tra gli operai il SI prevale per 9 voti, a fare la differenza è il voto degli impiegati che pur, legittimamente chiamati ad esprimersi, sono evidentemente (e colpevolmente) estranei alle ragioni, alla fatica e ai tempi del lavoro manuale. Come già fatto per il referendum di Pomigliano, non si può anzitutto non rilevare il coraggio di tante persone che, pur di fronte ad una situazione economica e sociale in cui il lavoro è un bene sempre più raro e sempre più a rischio, non perdono lucidità, consapevolezza e coscienza sociale. Svelano l'inganno di chi pretende di convincerli che solo chinando la schiena potranno conservare posto di lavoro e reddito mentre la storia di questi ultimi trent'anni ci dimostra esattamente il contrario.
Il tentativo di cancellare la Fiom e di annientare la dignità dei lavoratori dentro i diktat del liberismo e della competizione è fallito.
Dalla propria trincea (ahimè non riesco a trovare un'espressione che, pur logora ed appartenente ad una esecrabile terminologia militare, riesca a descrivere meglio la realtà e d'altronde, fin dai tempi del 'Resistere Resistere Resistere' di Francesco Saverio Borrelli, le forze democratiche e progressiste non hanno saputo e potuto far altro che difendersi: contro gli attacchi allo stato sociale e allo Statuto dei lavoratori, contro lo scempio del territorio e gli attentati alla salute collettiva, contro le leggi ad personam e liberticide di Berlusconi, contro la Gelmini) la Fiom resiste e può continuare la propria lotta, con lo sciopero del prossimo 28 gennaio e con iniziative anche di carattere giudiziario per fare sanzionare il carattere illegittimo e contrario ai principi costituzionali dell'accordo.
Di certo, al di là dei trionfalismi e degli annunci di svolta delle relazioni sindacali che vengono dalle destre economiche e politiche, sarebbe folle pensare di poter governare un'azienda come la Fiat ignorando chi rappresenta metà della sua forza lavoro.
Accanto alla Fiom, consapevoli che le sue ragioni e le sue rivendicazioni sono le ragioni della maggioranza degli italiani, si sono già schierati milioni di cittadini, movimenti e associazioni. E' ora che la sua resistenza  così come tutte quelle che si sono espresse negli ultimi mesi trovino una rappresentanza unitaria della sinistra e si trasformino in una proposta politica che coniugando realismo e speranza e riprendendo l'iniziativa di una radicale trasformazione di questa società riesca a raggiungere un vasto consenso popolare.

venerdì 14 gennaio 2011

Intervista in Esclusiva dell'avv. SIBILLA SANTONI sul Testamento Biologico


Firenze 13/01/2011
Sibilla Santoni, avvocato del foro di Firenze, ha ottenuto dal tribunale la nomina di un amministratore di sostegno per un uomo, suo padre, di 70 anni in buono stato di salute, sia fisica che mentale, che ha voluto delegare alla moglie le sue volontà in merito a trattamenti medico sanitari, quali rianimazione cardiopolmonare, dialisi, ventilazione e alimentazione forzata ed artificiale, nel caso di futuro e del tutto eventuale stato di malattia che pregiudicasse la sua capacità autodeterminativa

Le rivolgiamo dunque alcune domande:

Avvocato Santoni, il testamento biologico è dunque possibile nel nostro ordinamento giuridico?Certamente!! Infatti è pacifico che nel nostro ordinamento vigendo determinati principi di diritto, debba essere garantito il rispetto della volontà espressa da persona fisica munita di capacità autodeterminativa quale appunto la volontà di non sottoporsi a terapie finalizzate a posporre la propria morte biologica. E' la stessa Costituzione italiana che espressamente tutela simili disposizioni di volontà, attraverso gli arrt. 2, 13 e 32. L'art. 2 Cost. sancisce la libertà di cura della persona nel rispetto della sua identità e dignità; l'art. 13 Cost. sancisce l'inviolabilità della libertà della persona a disporre del proprio corpo e, infine, l'art.32 Cost. consacra la tutela della salute come diritto fondamentale disciplinando i trattamenti sanitari obbligatori solo con riserva di legge qualificata. Eventuali leggi che non rispettassero tali articoli sarebbero incostituzionali oltre che non democratiche, come scritto dal Presidente Palazzo nel decreto citato.

Ritiene che lo strumento giuridico dell'amministrazione di sostegno consenta di attuare concretamente il sistema di tutela espresso dalle norme costituzionali che prima ha ricordato?

Si. Infatti la legge n.6 del 2004, che ha introdotto l'amministrazione di sostegno, ha stabilito che colui che, privo in tutto o in parte di autonomia per effetto di un'infermità fisica o psichica, si trovi nell'impossibilità di provvedere ai propri interessi, ha diritto di essere coadiuvato da un amministratore di sostegno nominato dal giudice tutelare il quale disporrà, per gli atti o le categorie di atti per i quali si ravvisi l'opportunità del sostegno, la sostituzione o l'assistenza della persona che non sia in grado di darvi autonoma esecuzione. In questa logica garantista dell'essere umano e delle sue esigenze di vita va letta la disposizione del 2 comma dell'art. 408:” l'amministratore di sostegno può essere designato dallo stesso interessato, in previsione della propria eventuale futura incapacità, mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata”. Il contenuto di questa norma, alla luce della ratio dell'istituto in questione, consente di affermare che l'amministrazione di sostegno è l'istituto più appropriato per esprimere quelle disposizioni anticipate sui trattamenti sanitari per le ipotesi di incapacità che vanno sotto il nome di testamento biologico.

Quali sono gli atti che l'amministratore di sostegno nominato dal Giudice di Firenze potrà compiere?


Ognuno ha il diritto costituzionalmente garantito di curarsi, ma non ne ha il dovere. Il problema si è posto in passato non solo per le persone che possono esprimere un consenso o un dissenso ai trattamenti sanitari, come Welby (che dopo una lunga battaglia giudiziaria ha finalmente visto riconosciuto il suo diritto a rifiutarli), ma soprattutto per le persone che non possono esprimere una volontà perché ad esempio in stato di incoscienza. Questo è stato il dramma della vicenda di Eluana Englaro e la figura dell'amministrazione di sostegno permettere ad una persona che si trovi in stato di incoscienza di poter validamente esprimere suo tramite l'assenso o il dissenso ai trattamenti sanitari.

L'amministratore di sostegno può dunque essere nominato anche per un bisogno futuro e del tutto eventuale del beneficiario?

Sì. Infatti l'art. 406 c.c nell'attribuire legittimazione allo stesso beneficiario “se interdetto o inabilitato, fa intendere che il ricorso nella normalità dei casi può essere presentato da un soggetto con piena capacità di agire. Quindi sono le stesse disposizioni in materia di amministrazione di sostegno a consentire all’interessato di impartire disposizioni nel caso di un’eventuale e futura incapacità garantendo al soggetto la tutela della volontà espressa lucidamente in previsione del momento in cui verserà nell’impossibilità di autodeterminarsi.

E se un medico si rifiutasse di eseguire la volontà espressa dall'amministratore di sostegno designato?

Il Codice Deontologico Medico del 2006, all’art. 35, pone un preciso divieto del medico di intraprendere attività diagnostica o terapeutica senza consenso esplicito ed informato del paziente. Quindi il medico compierebbe sicuramente un illecito deontologico.

Ma se l'amministrato cambia idea cosa accade?

L'amministratore di sostegno potrà esercitare i poteri conferiti purché il beneficiario non manifesti, in qualsiasi modo, una volontà opposta a quella formalizzata nel ricorso da lui sottoscritto. Questo è quanto ha previsto espressamente il Tribunale di Firenze.

Il decreto emesso dal Tribunale di Firenze è impugnabile?

A livello teorico sì, ma in pratica gli unici soggetti che potrebbero impugnarlo sono il ricorrente stesso ed il Pubblico Ministero che ha espresso parere positivo in ordine all'accoglimento del decreto.

Pensa che con questa procedura possa profilarsi una apertura del nostro ordinamento giuridico all'eutanasia

No. Perchè le patologie considerate nel ricorso e per le quali il ricorrente nega il proprio consenso ai trattamenti sopra citati, si caratterizzano per il rispetto del normale percorso biologico sotto il profilo della non interferenza con il suo corso. Non viene contemplata alcuna ipotesi che configuri fenomeni eutanasici, che legittimano interventi accelerativi del naturale percorso di morte.



Fonte : Intervista rilasciata in esclusiva all' Associazione culturale immaginARTE

*Ringraziamo l'Avv. Sibilla Santoni per la sua preziosa collaborazione

O la borsa o la vita: la fine del PD, il partito di Ponzio Pilato

di Maurizio Zaffarano

Se qualcuno avesse conservato il dubbio o, a seconda dei casi, la speranza che il PD rappresentasse ancora un partito di sinistra, la reazione dei suoi massimi esponenti e dirigenti di fronte all'ignobile e inusitato attacco di Marchionne ai diritti e alla dignità del lavoro, questione che oggi riguarda gli operai della Fiat e domani coinvolgerà tutti gli altri lavoratori, consente di dissipare ogni incertezza.
Ciò che è in ballo, se non lo si fosse capito, è la negazione del diritto di sciopero, di scegliere i propri rappresentanti sindacali, di un contratto nazionale in grado di tutelare i lavoratori di fronte all'arbitrio a cui sarebbero condannati se abbandonati ad una trattativa azienda per azienda o addirittura individuale, sono condizioni e tempi del lavoro.
Ciò che è in ballo è l’idea e il modello di società in cui si crede, se questa debba continuare a fondarsi sulle diseguaglianze e sull’annientamento - anche ideologico, anche morale - dei più deboli, su di una pretesa di sviluppo, che cozza sempre più con la realtà ed i limiti ambientali e sociali, della produzione e del consumo piuttosto che sul perseguimento del benessere della generalità dei cittadini.
A fronte di tutto questo, a fronte della drammaticità delle scelte e dei sacrifici che si impongono agli operai della Fiat nessuna reale garanzia per il futuro, nessuna chiarezza sull’effettiva dimensione degli investimenti e sulle possibilità di successo delle future produzioni (e dell’occupazione) in Italia; il mostrare i muscoli di Marchionne sembra esclusivamente diretto (stante anche l’incidenza limitata, il sette o l’otto per cento, delle retribuzioni dei dipendenti sul costo totale del prodotto auto) a sostenere un mero espansionismo finanziario e la definitiva conquista, quale novello Eroe dei Due Mondi, dell’americana Chrysler.
O la borsa (intesa come speculazione, profitto, stock option) o la vita (quella vera delle persone).
Se tanti esimi commentatori economici non hanno alcun dubbio da che parte stia il bene, la modernizzazione, il progresso senza chiarire perché mai nel Paese dell’evasione fiscale, delle mafie, della corruzione, dei costi esorbitanti della politica, dei sussidi al Vaticano, del clientelismo la prima categoria da colpire, sempre, è quella del lavoro dipendente anche il PD, rinnegando quasi un secolo di storia del PCI di lotta per l'emancipazione dei lavoratori ed il miglioramento delle loro condizioni di vita e financo i principi di quel cattolicesimo sociale che pure è stato l'altro proprio elemento fondativo, si è schierato dalla parte del capitalismo e del liberismo.

mercoledì 12 gennaio 2011

L'economia inutile ed il sovvertimento dei valori sociali


di Maurizio Zaffarano

In tempi di crisi, con la violenza ed il ricatto dell'usura, con il potere di condizionamento delle strutture politiche ed amministrative - locali e centrali – dello Stato, le organizzazioni criminali riescono più facilmente ad impossessarsi, in ogni parte d'Italia, delle imprese private o semplicemente a stringere con esse una mortale alleanza. Molte storie imprenditoriali di successo (emblematico il caso di Berlusconi) nascondono spesso una oscura origine dei capitali necessari all'avvio dell'attività, condizioni di ingiusto favore nell'acquisizione di commesse pubbliche o di posizioni dominanti sul mercato.
Ma non esiste solo un'economia capitalista sempre più intrecciata con l'economia 'ufficialmente' criminale e che si alimenta di corruzione, riciclaggio dei proventi delle attività illegali, evasione fiscale, violazione delle norme ambientali e in tema di sicurezza del lavoro.
L'economia perde progressivamente anche la natura propria di complesso delle attività di produzione e scambio di beni e servizi che, per mezzo di una efficiente allocazione delle risorse, realizzano il soddisfacimento dei bisogni umani.
L'economia diventa 'inutile', rivolta al conseguimento di profitti fondati solo sullo spreco e sulla produzione e la vendita del nulla.

domenica 9 gennaio 2011

UN NUOVO PRIMO MARZO, Sì GRAZIE


Creiamo una grande mobilitazione per un NUOVO 1 MARZO.
Iniziamo a muoverci a creare mobilitazione sulla tematica della Mixitè, della Contaminazione, della Mescolanza.
Sui diritti fondamentali dei migranti, sul loro diritto di accesso al voto, sui diritti di cittadinanza, sulla politica dei rispingimenti.
Per una nuova visione dell'Accoglienza, per una politica finalmente chiara e partecipativa sulla tematica dei rifugiati politici, per un nuovo modo di intendere le migranze, come opportunità, come occasione, come rafforzamento, perchè il mondo sia senza frontiere, per la Pace, per la Fratenità e la comprensione reciproca.
Il NoRazzismoDay...(No. R. D per gli amici) rilancia ufficialmente e fa proprio l'invito dei Comitati Primo Marzo a rinnovare e ridare significato alla mobilitazione che ha caratterizzato la primavera del 2010 e li invita a rendere fattivo e palpabile il progetto entrando finalmente in fase propositiva. Nel farlo si pone come promotore dell'evento
Riteniamo, se possibile, che le tematiche in divenire siano persino più caratterizzate e pesanti di quanto non fossero nell'anno passato ed in più la fase di lotta dei Migranti sulla Sanatoria Truffa sta lì a dimostrare quanto urgente sia una mobilitazione di tutta la Società Civile su queste tematiche .
Il No.R.D si fa promotore in prima persona della mobilitazione e ritiene che essa debba investire e riguardare tutta la società civile, ma in primissimo luogo quelle istanze sindacali che ancora poco tendono ad occuparsi della sorte e dell'avvenire dei migranti, che pure tanta importanza rivestono ormai nel tessuto della nostra società.
Riteniamo sia indispensabile rispondere alla domanda che fu posta dal 1 Marzo 2010:
Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?
Riteniamo anche che sia giunto il momento di porre in maniera forte le questioni messe in campo dalla Sanatoria Truffa e sulla risposta assolutamente nulla che questo governo ha data alle giuste istanze dei migranti, ad un comportamento che tende a rendere la loro vita un percorso ad ostacoli con partenza ad Handicap, in questo paese. Quando non addirittura non si manifesti una vera e propria pratica palese e manifesta di Apartheid.
Sollecitiamo il tessuto tutto della società civile.
I sindacati, i partiti e le associazioni.
I comitati Primo Marzo, tutti gli aderenti al NO-R-Day ed alle Pagine di Facebook che lo contornano sino al Popolo Viola in tutti i movimenti caratteristici e differenti che lo compongono ad incontrarsi e prendersi carico di un percorso che conduca alla Manifestazione Nazionale del 1 Marzo...
Ad una mobilitazione sulla tematica che come l'anno scorso duri dall' 01-03-2011 sino al 06-03-2011 che sia caratterizzata da mobilitazioni locali, spettacoli, iniziative ma soprattutto da una Manifestazione a carattere Nazionale e che possa anche dar luogo ad un giorno di astensione dal lavoro per dimostrare il peso ed il senso che le popolazioni migranti hanno ormai nell'Economia del paese...é Gennaio il tempo stringe.


Gli Amministratori del NO- R - Day (No Razzismo Day)

lunedì 3 gennaio 2011

Appello per un coordinamento ed un confronto permanente tra partiti di opposizione e movimenti per sconfiggere Berlusconi e cambiare questa società ingiusta

                                                                                                                                                                          

dal sito del Movimento RadicalSocialista

Costruiamo insieme l'alternativa.

Appello per un coordinamento ed un confronto permanente tra partiti di opposizione e movimenti per sconfiggere Berlusconi e cambiare questa società ingiusta 

Sono due le emergenze politiche davanti a noi:

Berlusconi, l'illegittima occupazione della carica di Presidente del Consiglio in presenza di un non sanato conflitto di interessi e di irrisolte pendenze giudiziarie, il disegno eversivo dei principi costituzionali, la protervia ostentazione di comportamenti e atteggiamenti immorali e contrari all'obbligo costituzionale di esercitare con disciplina e onore gli incarichi pubblici che si è chiamati a ricoprire, la cultura classista, reazionaria e liberticida che contraddistingue l'azione del suo governo realizzata attraverso l'attacco allo stato sociale, alla scuola pubblica, ai diritti dei lavoratori, alla libertà e alla dignità dei cittadini e dei migranti;

la necessità di definire una proposta alternativa non solo a Berlusconi ma soprattutto per la trasformazione di questa società ingiusta e per liberarsi dal ricatto della globalizzazione, dal pensiero unico liberista e da un feroce capitalismo senza regole, da una politica e da un governo dell'economia totalmente asserviti agli interessi delle oligarchie economiche e finanziarie, pena lasciare intere generazioni e ceti sociali nella disperazione o nel disimpegno egoistico e rafforzare la convinzione che in qualcuno si fa strada che sia la rivolta violenta l'unica forma oggi possibile di lotta.

Mentre i cittadini esprimono la propria radicale opposizione a questo governo e a questo sistema nelle manifestazioni promosse dai movimenti e nelle lotte sociali, con il Forum dell'acqua, con la Fiom, con le proteste di studenti e ricercatori, con il NoBday, con gli operai e i migranti sui tetti e sulle gru, nella coraggiosa denuncia della criminalità organizzata, per la difesa del territorio e della salute e della vita dei cittadini, messe a repentaglio dall'inquinamento e dalla cementificazione, dallo scempio delle grandi opere, dalla mancata prevenzione delle catastrofi naturali, da inceneritori e discariche spacciate come soluzione al problema dei rifiuti: a L'Aqula e a Terzigno, con i NoPonte, i NoDalMolin, i NoTav, il Partito Democratico, la maggiore forza di opposizione, è paralizzato da estenuanti tatticismi e non riesce ad assumere la guida di un progetto di trasformazione economica e sociale che combatta le ingiustizie e sia realmente autonomo dalle pretese di Confindustria e dagli equivoci ondeggiamenti di Fini e Casini.

sabato 1 gennaio 2011

L'appello al dialogo tra la CGIL e l'Unione Sindacale di Base


L'appello al dialogo tra la CGIL e l'Unione Sindacale di Base in una mail inviata ad una sezione dell'ANPI


di Stefano Bonif

"Sono felice che il dibattito tra CGIL e USB si sia finalmente aperto in un terreno, quello dell’ANPI, che spero favorisca un incontro costruttivo. Quello che vorrei evitare come la peste è che si faccia come gli ormai famosi polli di Renzo “quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all'in giù, nella mano d'un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la
mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l'alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.”
Capisco che l’attività dei sindacati sia in qualche modo per forza di cose legata alla contingenza, al fatto che i lavoratori debbano adesso pagare i conti, sfamare i figli ecc. ecc. e che quindi la lotta quotidiana può far perdere di vista le prospettive a più vasto raggio, di un futuro più o meno prossimo, compito che effettivamente spetterebbe più ai partiti che ai sindacati. Ma senza una visione d’insieme del momento che stiamo vivendo e del futuro che ci attende rischiamo di rispondere di rimessa e con armi inadeguate. Per questo cercherò di spostare la discussione su un livello di più ampia portata.
Le riflessioni che seguono sono per forza di cose approssimate e credo sicuramente inesatte, ma se potranno servire come punto di partenza ad una discussione avranno raggiunto il loro scopo.