"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 31 agosto 2011

La 'resa dei conti' della finanziaria e la 'responsabilità' di Napolitano

Non c'è solo tutto il dibattito sulla crisi finanziaria mondiale e se, per noi comuni mortali, sia preferibile che crolli tutto il sistema oppure se dobbiamo sperare di poter cambiare e rendere più giusti l'Italia ed il mondo senza doverli ricostruire dalle macerie ex novo. 
Non c'è solo la questione del commissariamento del governo italiano da parte dell'Europa (leggi Merkel e Sarkozy) e della BCE rispetto al quale peraltro si deve contestare, come fa Barbara Spinelli, l'uso che dell'ormai famigerata lettera di Trichet e Draghi (acquisto dei titoli pubblici italiani in cambio di interventi straordinari sulla finanza pubblica) hanno fatto Berlusconi e Tremonti. Citandola per giustificare i propri provvedimenti ma senza pubblicarla affinché potesse essere consentito alle forze politiche e sociali, agli esperti economici, ai cittadini di discutere sulle indicazioni formulate, se ad esse ci si dovesse attenere e, nel caso, quali fossero i modi migliori per raggiungere gli obiettivi prefissati. 
C'è anche una fisionomia tutta italiana, nel quadro della coazione a ripetere i propri errori da parte del sistema capitalistico mondiale, che assume la manovra lacrime e sangue, la macelleria sociale della finanziaria del governo Berlusconi. E cioè quella di un governo espressione di comitati d'affari (chi legge scelga se definirli fascistoidi, massonico-piduisti, mafiosi). 
Superata la prima fase emotiva alimentata dai mass media, dell'intervento improcrastinabile imposto dall'Europa e indispensabile a salvare il Paese dal default (anche perché l'andamento delle borse dimostra che mercati e speculatori continueranno a restare in agguato e non si placheranno con qualche punto percentuale di taglio del deficit), sono emersi via via tutti gli aspetti punitivi ed iniqui della manovra intrisa di un'ideologia degna del Tea Party americano.
Un decreto legge (che va ad aggiungersi ai provvedimenti presi a luglio, anticipandone l'entrata in vigore ed inasprendone i contenuti) che è ad un tempo classista, inefficace (perché anche se letto nella logica capitalista non è sufficiente a stimolare quella crescita del PIL ritenuta indispensabile per riequilibrare i conti pubblici), ispirata da logiche elettoralistiche (e pertanto i bacini di voto della Lega e del PDL non andavano toccati o dovevano esserlo il meno possibile) e dalla volontà di operare una resa dei conti nei confronti dei nemici della destra. 

lunedì 29 agosto 2011

PERCHE' UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA IL 3 MARZO A MILANO






di Giandiego Marigo per AreA

Ai Movimenti antirazzisti, alle grandi pagine antirazziste della rete e di facebook, alle organizzazioni culturali, agli operatori culturali...a tutti coloro per i quali l'unica razza conosciuta è quella umana...





L'antirazzismo fece sentire la sua voce...nel 2010 con il No Razzismo Day.



La manifestazione era in sinergia con le mobilitazioni del 1 MARZO-Sciopero degli stranieri. Coniammo per l'occasione uno slogan molto bello Questo slogan, ormai discretamente famoso, era:
“SIAMO TUTTI STRANIERI, OMOSESSUALI E CLANDESTINI. SIAMO TUTTI PARTE DEL MEDESIMO RESPIRO.”
Ritengo come organizzatore di quella giornata e come amministratore e fondatore della pagina AreA di facebook di poterlo e di doverlo riproporre.
Perchè la necessità di un movimento antirazzista è rimasta intatta Anzi sembra essere quanto mai urgente. Se possibile più che mai fondamentale
Anche e soprattutto in questa necessità e volontà risiede la ragione per cui rilanciare la proposta di una grandissima Giornata di mobilitazione nazionale a Milano contro il razzismo. Il 3 Marzo 2012
Ed è per questo che AreA sottopone questa proprosta alle Pagine più grandi, depositarie e portatrici “dell'antirazzismo” in rete
E' palese, assolutamente sotto gli occhi di tutti quello che avviene nel mondo, la desertificazione, le mutazioni climatiche, le guerre, la speculazione spietata delle Major sui terreni coltivabili stanno creando le condizioni per migrazioni epiche. In Europa e nel mondo “cosiddetto civilizzato” la risposta sembra essere la chiusura, il protezionismo.
La costruzione di muri.
Il muro fra Israele e Palestina, quello fra la Grecia e la Turchia...quello fra gli States ed il Messico.



Muri e filo spinato, campi di concentramento.
Definiti in svariate ed eleganti maniere. Respingimenti e guerra che si intrecciano in una azione devastante ed una cultura deleteria e terribile.
Mentre la crisi del capitalismo ci presenta sempre più un quadro involuto ed avviato verso un novello Evo Medio.
Quadro che mina alla base ogni cultura dell'accettazione e dell'accoglienza sostituendola in modo nefando, con quella della superiorità etnica o razziale, con quella del diritto alla sopravvivenza del più forte e del più furbo...del più potente, ricco ed armato.
La cultura dell'egoismo in salsa razzista.
AreA invita pur nella sua pochezza organizzativa, che premette, l'AreA di Progresso e Civiltà ad una mobilitazione senza precedenti che si svolga su due piani.
Il primo quello della Mobilitazione Nazionale sulle tematiche delle migranze, dell'accoglienza.



Sulle azioni specifiche e terrificanti che il potere compie nell'immediato nei confronti dei migranti che si avvicinano ai nostri confini e sul rapporto che accoglienza e disponibilità potrebbero avere nell'apertura di una nuova economia basata sulla condivisione.
Rapportati ai danni reali che invece una politica di Hapartaid sta creando alla nostra immagine nel mondo ed alla nostra stessa economia.
Un secondo piano che si inoltra nella cultura e che sottende le scelte, perchè esse non derivano mai, dal nulla ma sono imperniate su snodi precisi e su premesse di fondo.
La visione di un mondo altro, diverso e migliore non può prescindere una fratellanza universale che non dia ai confini ed alle nazionalità l'importanza che oggi viene loro attribuita.



AreA ritiene che sia necessario affrontare la mobilitazione anche su questo piano abbandonando coraggiosamente opportunismi e “false convenienze” che hanno portato anche parte dello schieramento “Progressista” a subire l'azione “culturale" di una destra “rampante e filo nazista”...su moltissime tematiche molto importanti.
Tale differenza di visione è e deve essere linea di demarcazione fra chi è antirazzista e chi non lo è. Non possono essere ulteriormente accettate mediazioni sul tema.
Posizioni di comodo o politicamente remunerative su, facciamo due esempi caldissimi, Islam e Rom, due dei nodi gordiani su cui anche numerose amministrazioni di Centro Sinistra hanno perso la propria stessa natura fondamentale.
Dobbiamo e vogliamo chiarire che l'anti-Razzismo è messa in dubbio di un fondamentale sistema di controllo del mondo che ci circonda e che le tematiche che ci girano attorno sono fortemente compenetrate e “formanti” per quello che chiameremo “cultura popolare alternativa” e “Mondo Altro”.
Non siamo un partito, non siamo un'organizzazione, se non in modo molto “informale” e certamente virtuale, ma ci prendiamo il rischio di chiamere tutta l'Area di Progresso e Civiltà a questa mobilitazione e a quest'impegno.
Chiediamo ai gruppi antirazzisti di appropriarsi di questo desiderio/idea.
A tutti gli intellettuali ed agli artisti che volessero seguire questa “Stupenda Avventura” di contattarci.
Sarebbe bellissimo se la manifestazione sfociasse in un concerto e spettacolo.
Chiediamo a agli aderenti alla nostra pagina ed agli amici fuori da essa, ma soprattutto agli amministratori ed ai parteciapnti alle grandi pagine antirazziste, alle organizzazioni di base ai movimenti che venga iniziato da subito uno sforzo minimo di sottoscrizione, perchè questo sogno sia reso possibile.
Non ci interessano paternità e primati. Non ci interessano leadership.



Solo vorremo vederla davvero questa mobilitazione nazionale e culturale...epocale ed a Milano proprio perchè Milano è oggi quel che é.
Ogni azione economica dovrà essere accuratamente relazionata, ma per questo, sono/siamo certi, si troveranno modi per garantire trasparenza assoluta e renderne conto sino all'ultimo euro. Chediamo ai partiti che volessero accompagnarci in questo percorso, ben sapendo che potrebbero essere molti interassati a questo discorso di fare un passo indietro e di concedere che questa giornata sia caratterizzata dallo slogan con cui abbiamo esordito, e non abbia “cappelli partitici” pur essendo certi del loro aiuto e della loro partecipazione.
Perchè l'antirazzismo è una questione di Civiltà ed è un Premessa fondamentale, senza la quale nessun progresso è vero e possibile

SIAMO TUTTI STRANIERI, OMOSESSUALI E CLANDESTINI. SIAMO TUTTI PARTE DEL MEDESIMO RESPIRO.

Rendiamo possibile il sogno di una grandissima manifestazione nazionale contro il razzismo e per la cultura dell'accoglienza e della “fratellanza universale”.





DIPENDE SOLO DA NOI!

sabato 27 agosto 2011

Belli di papà



 
Cristiano Di Pietro da Giornalettismo.com
Dunque Cristiano Di Pietro, il figlio di Antonio padre padrone dell'Italia dei Valori, si appresta ad emulare, si legga quanto riporta Giornalettismo, l'altro brillante rampollo della politica italiana, Renzo Bossi. 
Un tempo per gli eredi non troppo dotati - di capacità, talento e intelligenza - delle dinastie nobiliari c'era un posto assicurato nelle accademie militari o nella carriera ecclesiastica. In tempi più recenti per i figli mediocri di importanti professionisti era assicurato un bel posticino in banca. Oggi per i figli dei capi partito (non sono loro una delle componenti della nobiltà contemporanea?) che proprio non ce l'abbiano fatta a farsi strada, nonostante il passepartout in grado di aprire ogni porta che gli offrono i potenti genitori, c'è sempre la via di uscita di una carica elettiva: 10.000 euro al mese per un consigliere regionale, vitalizio assicurato con una sola legislatura e passa la paura. 
E chissenefrega dei tanti ragazzi e delle tante ragazze che hanno conseguito lauree con lode e frequentato costosi e selettivi master e che bene che vada riescono a procurarsi un posticino da precario a 1000 euro al mese oppure sono costretti per mettere a frutto il proprio talento a scegliere la strada dell'emigrazione. 
La politica italiana è piena di figli, nipoti, amanti, mogli e mariti, fratelli e sorelle, piazzati qua e là dalla casta al potere nelle assemblee rappresentative, negli enti pubblici, nelle aziende private beneficiate da appalti e sovvenzioni pubbliche. Si potrebbero citare un'infinità di nomi e di esempi. Mi sembra che il massimo sia rappresentato dalla famiglia Letta con zio (Gianni) e nipote (Enrico) eminenze grigie delle 'contrapposte' coalizioni politiche che si passano il testimone nel ruolo di potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con l'impegno per entrambi di garantire interessi e volontà del Vaticano. 

venerdì 26 agosto 2011

BASTEREBBE FERMARLO, IL MOTORE

ROSA

Leggevo un articolo di Padre Alex Zanotelli, sulla spesa militare, dove si chiede come mai un paese che stanzia 27 miliardi di euro nel 2010 per la difesa (76 milioni al giorno) e che prevede di spenderne altri 17 in aerei da combattimento nei prossimi anni, non abbia nemmeno pensato di tagliare quelle spese per salvare lo stato sociale...dal massacro. Lo chiede a sé stesso, ai suoi vescovi, ai politici tutti...ed anche a noi, perchè no?
Possibile non ci abbia pensato davvero nessuno?
Ed allora, inevitabile, monta l'indignazione...e come mi dice spesso mia figlia "mi parte l'embolo"
Eh sì, perchè penso a quei 27 miliardi di euro spesi per le armi, intoccati dai tagli ed intoccabili, rifletto sul fatto che ne sarebbero bastati 8 per non tagliare lo stato sociale.
Penso agli stipendi milionari ed ai privilegi dei nostri politici, che si arrogano il diritto a rappresentarci, penso al fatto che noi li manteniamo, quotidianamente con il nostro lavoro, con la fatica e, perchè no, spesso anche le umiliazioni che questo comporta ogni giorno perché loro decidano che fra le armi e gli invalidi sia meglio tagliare sugli invalidi.
Perché fra i loro stipendi milionari ed i loro vitalizi e la pensione di reversibilità di mia madre ottantenne preferiscano tagliare la seconda...
Penso a Gaetano Ferrieri che ci ha messo e ci mette la faccia e penso al silenzio che avvolge questo paese di beoti, servi della televisione...masochisti senza speranza.
Non succede nulla in questo paese, la protesta segue filoni preordinati, stabiliti, riconosciuti e santificati...lo sciopero della CGIL, per carità giustissimo, la protesta vibrata del tale parlamentare, totalmente inutile ed ininfluente...la manifestazione dei viola, dei gialli o dei blu...ma la rabbia? L'indignazione? La forza di uralre allo scandalo, la capacità di vederlo nel nostro quotidiano...qui davanti a noi dov'è?
Penso con un gran senso di frustrazione a quel che vedo tutti i giorni...i supermercati pieni di gente, i carrelli pieni di "grandi marche" e di miliardi di oggetti inutili, la gente davanti alle macchinette mangiasoldi, la fila per giocare il lotto ed il super enalotto, l'invenzione quotidiana di un nuovo gratta e perdi, che è sempre un successo.
Siamo noi che li manteniamo, noi che permettiamo al sistema di ucciderci ogni giorno un poco. Siamo noi che quotidianamente invece di ribaltare tutto, offesi dall'essere presi così crudelmente per i fondelli, facciamo la fila per arricchirli e tenere in piedi il "sistema"
Noi lavoriamo per rendere loro il danaro che useranno per fotterci!
Una gabbia nella quale ci chiudiamo di nostra spontanea volontà ogni volta che compriamo un gratta e vinci, che fumiamo una sigaretta, quando accettiamo una moda o ascoltiamo rapiti una pubblicità, ogni qualvolta accendiamo la scatola dell'inganno facendoci ammaliare e condurre dove essi ci vogliono.
Se noi smettessimo improvvisamente e tutti insieme di collaborare, smettessimo di regalare loro ossigeno e credibilità, smettessimo di lavorare per loro, di portagli danaro, smettessimo di comparare e ci radunassimo nelle piazze per urlargli tutta la nostra rabbia? Cosa succederebbe?
Se tutti tornassimo alla terra, ci rimettessimo a zappare per produrre il nostro cibo e lo scambiassimo fra noi? Loro cosa farebbero? Ci manderebbero i loro soldati? Forse...ma è sulla nostra paura e sulla nostra dabbenaggine che loro fanno conto ed affidamento.
Se noi ci rifiutassimo improvvisamente e tutti insieme di essere la loro giustificazione, scopriremmo che noi siamo tanti, tantissimi e loro sono pochi...veramente pochissimi.
La mia rabbia è questa ed è un sentimento quotidiano. Non starò a raccontarvi le mie difficoltà, sebbene siano molte, non qui e non ora. Vi racconto solo del mio “scuorno”...per dirla come si dice dalle mie parti. Dell'infinita umiliazione che mi deriva dal silenzio di ogni indignazione, dal fatto che costoro possano fare tutto e che non pagheranno mai dazio...perchè mai nessuno glielo farà pagare.
E' grottesco pensare che la stragrande maggioranza di quella cosa che “loro” hanno chiamato denaro e che faticosamente noi ogni giorno combattiamo per avere, poi noi lo si renda a loro, per avere cose che non ci servono veramente, ma che loro hanno inventato per convincerci del contrario.
Pazzesco ed umiliante...loro possono farci qualsiasi cosa perché noi bovinamente la accetteremo aspettando che un leader, una confederazione sindacale...un partito ci dicano cosa dovremmo fare per stare meglio...A NOI! Che siamo il vero, unico motore di tutto questo...basterebbe fermarlo questo motore! E sovvertire il sistema!
Per favore sveglia!

Namastè

Rosa




fonte: Eliotropo

giovedì 25 agosto 2011

NON HA SENSO

di Giandiego Marigo

Non ha senso che per una pagina di facebok, si mettano in dubbio onorabilità, curricula e passato di una persona. Sino alla sua buona fede.
Ne ha ancor meno però passare le giornate a “tramare” orrende vendette, nei confronti di chi avrebbe in un modo o nell'altro usurpato l'altrui diritto.
Non ha davvero alcun senso litigare sulle pagine, mettere 300 amministratori e creare 1000 sottogruppi per poi iniziare una guerra senza quartiere su chi ha ragione e chi ha torto.

Cosa significa organizzarsi in avverse fazioni e ricattare poi sentimentalmente ed affettivamente ogni persona che si conosce perchè prenda le nostre parti.
Stabilire arbitrariamente un metodo di conduzione, per carità valido, ma che non si discosta (per forza di cose) di molto da quello che un altro potrebbe tenere, ma poi sostenere che sia la conduzione il problema di cui si sta discutendo.
Ancora una volta e sarà l'ultima parlo del NO RAZZISMO DAY , ma questo discorso potrebbe valere per molti, quasi tutte le pagine che superino i 10.000 contatti. Dal “POPOLO VIOLA” che continua a lavorare in una situazione golpistica, cioè dopo aver estromesso senza spiegazioni più di metà dei suoi amministrtori storici, ma di infinite altre, nate per esempio per unire i gruppi social-comunisti e che iniziano ad accoltellarsi dopo avere raggiunto la eclatante cifra di quasi 1000 contatti...
Non è di conduzione che stiamo parlando e nemmeno della ragione dell'uno dell'altro (sequenze dolorosissime ed infinitamente offensive di commenti che scendono nell'umiliazione più bieca ed infame pur di ribadire le proprie ragioni).
Non stiamo parlando di linea editoriale , perchè poi lo stile non si discosta , mai, dalla ripetizione di clichet...ben conosciuti.
Sono davvero poche le pagine realmente originali e quasi mai quelle ad altissima affluenza.
Stiamo parlando solo e soltanto della nostra incapacità di stare insieme. Della nostra incapacità di “parlarci” e di “rispettarci”.
Non farò nomi, anche se molti fra i protagonisti di queste commedie tragicomiche gongolerebbero d'essere citati, perchè questo , anche è il problema. Il protagonismo esasperato
Io sono io e tu non sei un cazzo !
Perfetta idelogia sistemica, cultura condivisa...a questo punto potresti essere chiunque, anche l'Imperatore Farlocco in persona...che andrebbe benissimo. La tua mentalità si adatterebbe perfettamente alla pagina. Parliamo a iosa di cambiamento ma ve lo richiedo e questa volta faccio tremendamente sul serio !
“COSA SIETE DISPOSTI A FARE VOI...NEL VOSTRO PERSONALE PER CAMBIARE IL MONDO?”
Molto poco o nulla, visto che siamo qui a preparare agguati ed ad ordire fronde...sull'assoluto nulla, non c'è nemmeno la sinistra da dividere, cosa che siamo già riusciti a fare egregiamente proprio nulla , solo una pagina di Facebook.
Si badi poi ognuno nelle proprie stanze, dall'alto della sua diversità dirà esattamente le medesime cose che l'altro sta dicendo...ma perchè cazzo avete litigato fin qui...su che cosa?
Gli stessi link.
Le stesse note, gli stessi giornali, i medesimi commenti
Molti onori risulteranno offesi da questa mia...si tranquillizzino il risultato finale li soddisferà.
Ho deciso di andarmene da tutte le pagine che sono condivise da amministratori che in altri ambiti stiano azzannandosi.
Non ha senso continuare.
Il mio lavoro è impostato sulla “accettazione” e sul “cambiamento” ho sostenuto a più riprese che esso debba partire dai comportamenti ed è inaccettabile questa situazione.
Chi attacca lo fa con proditorietà, prepotenza, scarso o nullo rispetto delle persone. Chi difende comunque spala fango e merda per coprirne l'avversario...amico della settimana prima. Entrambi rappresentano come nel tao l'eterna dualità il medesimo aspetto degli opposti...identici nella loro follia ed inutilità. Nessuno che unifichi solo gente che divide...e si badi magari titola Unifichamo questo e quello...e poi comincia metodicamente a dividere i buoni dai cattivi....vacuo, inutile e doloroso...Non ci sto!
NON HA SENSO
Non è quello che voglio, non mi interessa di litigare io voglio unificare!
Trovare il modo di operare il cambiamento nei comportamenti, nelle energie, nella spiritualità. Io voglio vedere la gente insieme che costruisce una Nuova Visione.
Non mi interessano più le frammentazioni. Non sopporto i litigi...non riesco più a stare bene dove ci siano...sto male fisicamente. Chiamatemi se preferite vaso di coccio tra i vasi di ferro, definitemi debole si vi comoda, se questo vi rende forti e felici...prego fate pure!
Questa mia verrà esposta ed inviata agli amministratori dei gruppi che sotto elencherò,dove io sono amministratore e dai quali immediatamente dopo io mi cancellerò, senza ulteriori discussioni. Esporrò la nota su questi stessi gruppi nella speranza che essa venga lasciata e non censurata immediatamente dopo.
La pubblicherò come note anche sulle due pagine da me fondate e su quelle dove permarrò come amministratore, perchè libere da questa jattura e la pubblicherò sui miei blog.
Non voglio che questa mia decisione passi sotto silenzio vorrei che ne parlastre e senza la retorica del cazzo da “sopravvissuti” dell'abbandono della trincea...non c'è nessun abbandono solo un richiamo al senso di quello che dovremmo fare...io per lo meno.
Io non muoio, non per ora almeno e resto su molte pagine, comunque. Alcune delle quali piccoli laboratori d'alternativa...come AreA per esempio.


Le pagine dalle quali mi dimetto sono:

a) QUI RADIO LONDRA - Le notizie che sfuggono alla censura
b) RIDATECI LA SCALA MOBILE, rivogliamo l'indennità integrativa di contingenza
c) Onesti cittadini sul lastrico per colpa del malgoverno
d) Acqua pubblica, scuola pubblica, no al bavaglio, no al nucleare
f) Io non tollero chi odia il diverso...tu?
g) NO RAZZISMO DAY, pagina ufficiale
Mi spiace perchè sono ottime pagine, alcune delle quali, se non tutte ho contribuito a fondare e che ho, a volte anche da solo, mantenuto in vita...ma questa scelta ormai è irrinunciabile e spero che fermi la follia del disfacimento e del combattimento casa per casa...

mercoledì 24 agosto 2011

Le foto non tradiscono


( e giunto al fin di mia licenza io non perdono e tocco)





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Le foto non mentono, danno indicazioni, in alcuni casi, in altri mostrano la verità nella sua crudezza, inchiodano alle proprie responsabilità, e niente di più veritiero è quella foto che mostra il nostro "amatissimo premier" mentre stringe e bacia le mani del rais Gheddafi.

La ricordate questa foto? Fece il giro del mondo, quasi come quella di Topolanek con tanto di pisello al vento in compagnia di Berlusconi e di un imprecisato numero di belle buttane nella villa in Sardegna del premier.
La foto col rais in quel momento immortalava degli accordi televisivi in Libia e di fantomatici risarcimenti per danni di guerra che il nostro paese procurò durante l'invasione da parte dell'impero fascista, riconoscimenti che nessun governo ha mai riconosciuto, tranne quello di S. Berlusconi.

Riconoscimento di risarcimento che comprendeva la cospicua somma di 7 miliardi di dollari, la costruzione di una autostrada lunga 500 km ed alcune imprecisate costruzioni abitative. Risarcimenti prelevati ovviamente dalle casse dello stato e quindi dalle tasche dei contribuenti. Morale della favola, il rais riceveva gli indennizzi dal nostro presidente del consiglio e con lo stesso stipulava accordi televisivi privati.

Quando si dice uno stato azienda.
Le foto non mentono, spesso portano imbarazzo, vergogna, le si vorrebbero eliminare, distruggere, bruciare, strappare in migliaia di pezzi cosi da non poterli più ricomporre, assieme a tutte le altre tracce. Ma le foto sono come i tentacoli di una medusa mitologica, dove tagliatone uno ne ricresceva un'altro, oppure come le ciliegie dove una tira l'altra.
Come le foto della visità del rais a Roma fatta sempre lo scorso anno. Quante belle foto ad immortalare tutto ciò che Gheddafi fece in quei giorni di visita istituzionale, dalla tende beduine piantate nei giardini di villa Panphili a quelle delle passeggiate nelle vie più famose e rinomate della capitale, con tanto di codazzo politico nostrano alle spalle, per andare poi, alle foto delle 200 ragazze reclutate a 80 euro al giorno per essere convertite all'Islam, ovviamente tutte belle, per finire a quelle della personale guardia del corpo del rais, quelle 50 amazzoni che lo seguono come un ombra nei suoi spostamenti e che sono pronte ad immolarsi per il loro capo.
Ma le foto parlano,non tradiscono, e parlano chiaro, non tradiscono quelle dell'aereo della Pan Am distrutto da un attentato terroristico da parte di due terroristi libici e dove trovarono la morte 270 persone. Quelle foto che per diversi anni hanno mostrato le trattative per il rilascio dei due terroristi incolpati e che si conclusero dopo tempo con un risarcimente ai parenti delle vittime di Locherbie. Oppure quelle per l'attentato in Nigeria sempre nello stesso anno.
Come non tradiscono le foto dell'aereo Itavia proveniente da Bologna e scomparso nei cieli di Ustica al posto di quello del ricercato Gheddafi (ma questa è un'altra storia).
E non tradiscono neanche quelle foto dei missili lanciati contro Lampedusa in una guerra fredda ma non troppo, tra il rais e l'America, per fortuna senza conseguenze. E non tradiscono le foto di oltre 40 anni di dittatura, spesso osteggiata dai governi occidentali altre volte ben voluta, dipendeva sempre dalla tipologia di affari che c'erano in corso, dal petrolio (uno dei migliori del mondo per qualità e quantità) e del gas metano che arricchisce il sottosuolo libico.
Ma torniamo alle foto di questi ultimi tempi, quelle tra il nostro "amatissimo premier" ed il rais, e si, proprio quelle che mostrano Berlusconi mentre ossequia col più prono dei baciamani il dittatore, proprio come si fa con i grandi capi, i grandi boss mafiosi, le riverenze del picciotto verso l'indiscusso momentaneo capo della cupola, oppure quelle riverenze tra due affaristi lestofanti e mariuoli.
Eppure oggi, malgrado le foto che inchiodano i mariuoli, ora Gheddafi, è diventato il tiranno, il despota, quello da eliminare, da abbattere, propriamente il capo di un regime totalitario che dura da 40 anni e che soltanto per miopia economica alcuni non hanno voluto vederne la pericolosità. quello che fino allo scorso anno era ritenuto il partner ideale adesso si scopre essere un tiranno , un affossatore delle più elementari libertà del popolo libico.
Adesso che le foto della rivoluzione libica pongono Gheddafi davanti alle sue responsabilità di tiranno, dopo 40 anni di terrorismo dittatoriale, adesso si scopre che il rais è la peste per il suo popolo e per tutto l'occidente. E chissà cosa staranno pensando adesso quei rappresentanti di governo che si sono fatti ritrarre assieme al rais in atteggiamenti più o meno istituzionali? Forse pensano, che quelle foto, sarebbe stato meglio non essere mai state scattate, e , se fosse possibile, strapparle, distruggerle, eliminarle per impedire alla memoria di ricordare quanto questi politicanti siano stati complici per "dovere istituzionale" del dittatore Gheddafi, colui che adesso tutti vogliono destituito, o ancora meglio ridotto al silenzio, magari da qualche proiettile vagante sparato in combattimento, cosi da non temere eventuali confessioni, cercando di ripulirsi l'immagine e la coscenza agli occhi del mondo. L'immagine sicuro, ho qualche serio dubbio sulla coscenza se mai l'avessero.



au revoir



cyrano

martedì 23 agosto 2011

NON LASCIAMO SOLO GAETANO

di Giandiego Marigo per AreA

Roma...Piazza Montecitorio.

Un uomo piccolo, un non eroe. Non vuole essere chiamato così.

Uno che non vuole vantare primati e non vuole condurre il popolo. Uno che rischia del suo, la sua faccia e la sua salute.

Molti amici, di Rete Viola, ma anche altri che sono molto più rossi che violetti e comunque fra coloro che io ritengo “credibilmente” facenti parte dell'AreA lo hanno visitato...ed ora garantiscono per le sue intenzioni.
Gaetano Ferrieri è esattamente quel che sembra un uomo dalle ottime intenzioni e dall'anima pulita che ha preso serissimamente il significato di “Democrazia Diretta” di “Partecipazione” e fa quello che dice, mettendosi in gioco personalmente. Nell'unico modo che un uomo come lui abbia per cercare ascolto e seguito...rischiando del proprio.
Personalmente, diffido dei capipopolo e dei profeti, mi redarguisco ed entro io stesso in contraddizione quando uso toni ieratici, ho davvero troppe esperienze di leader conclamati e di profeti riconosciuti, per non diffidare dei personalismi esasperati, tesi solo a far parlare di sé in chiave strumentale...

Io non lo conosco, sono troppo povero per andare a Roma a trovarlo (e qui bisognerebbe aprire una parentesi sul fatto che nella società civile chi non abbia soldi per autopromuoversi non conti un cazzo), ma chi ha potuto farlo garantisce per la qualità delle sue scelte.
Un paio di questi amici mi ha inviato alcuni scritti e delle interviste e, nello specifico, alcuni ragazzi della “Rete Viola” hanno deciso...con Gaetano di iniziare un percorso che porti ad una Grande Assemblea Permanente in Piazza Montecitorio.

Io mi sento di appoggiare e perorare tale iniziativa, credo che sia doveroso, anzi persino un poco in ritardo.
Ritengo che Gaetano sia stato lasciato sin troppo solo in questo suo epico sforzo.
Penso che debba aver diritto innanzi tutto ad un cambio, che gli permetta di pensare per un attimo alla sua salute e secondo alla mobilitazione che l'ignavia italiota sembra volergli negare.
Molte delle sue richieste sono assolutamente degne di nota e l'idea che egli mette in campo della “democrazia diretta”, sebbene non nuova è assolutamente di rilievo, così come la richiesta della fine del bicameralismo perfetto a favore di sistemi di democrazia diretta, appunto. Molto si potrebbe discutere sui sistemi di “controllo democratico”, su quelli di “delega”, perchè non si può passare la vita in assemblea, le cose poi bisogna anche farle.

Forse alcune cose son da risistemare, ma nulla che non possa essere iniziato da questa Assemblea Permanente in Piazza Montecitorio...Perchè NO?

Una costituente dal basso, non violenta ed assolutamente propositiva! Non il popolo dei no , ma quello dei sì, un vero popolo del fare.
Svegliamoci! Svegliatevi!

Facciamo movimento, dimostriamo a questa Europa della finanza e dei sacrifici applicati ai deboli ed agli ultimi di avere una dignità, di non essere pecore ed ancor meno buoi.

Agiamo contro l'impero, "per avere finalmente compreso che non si tratta di un solo imperatore, ma di una gara fra patrizi per diventarlo".
Gaetano sostiene che questo si inizi dal fare capire che i privilegi della casta sono finiti e che ora entra in campo la gente e la “democrazia diretta e di base” e che la moralizzazione della politica sia, appunto, l'inizio del cammino verso un paese migliore e maggiormente rappresentativo.

Personalmente credo che sia una visione parziale, sono convinto che la discussione sia maggiormente sistemica e non possa limitarsi all'aspetto esterirore e superficiale, credo che si debba andare in fondo alla cultura ed al sistema che sottende e permette, ma credo anche che Gaetano ci stia mettendo tutto, anima, vita e salute, per ottenere il risveglio dei “Begli Addormentati”, ritengo che la discussione che lui propone sia interessante, pertinente e da farsi.

Quindi invito gli amici dell'AreA a farsi interpreti primi di tale iniziativa...a seguirlo ad appoggiarlo ed a partecipare attivamente.

Io lo farò, per quanto posso e per quanto la mia endemica e totale povertà me lo permetta .


Non lasciamo solo Gaetano, mobilitiamoci! Verso un'assemblea permanente in piazza Montecitorio! Verso una staffetta “rappresentativa” nel suo sciopero della fame



venerdì 19 agosto 2011

Appello: la manovra finanziaria di Ferragosto 2011 è incostituzionale

 

 SOTTOSCRIVI L'APPELLO !



Appello dei giuristi estensori dei quesiti referendari per l’ acqua bene comune e prime adesioni.


La lettura della manovra di Ferragosto e del dibattito politico che ne ha accompagnato la presentazione produce una sensazione di profonda preoccupazione in chi ha a cuore la democrazia ed i beni comuni. Impressiona in particolare la disinvoltura con cui si maneggia una materia tanto delicata e fondativa di un ordine giuridico legittimo quanto quella della gerarchia delle fonti del diritto. La manovra mette in moto una sorta di processo costituente de facto  che di per sé denuncia la natura profondamente incostituzionale, a diritto vigente, della filosofia ispiratrice dell’intero provvedimento.

Al primo articolo si legge infatti che il Decreto legge è emanato “In anticipazione della riforma volta ad introdurre nella Costituzione la regola del pareggio di bilancio”.  All’art. 3 si aggiunge che:“In attesa della revisione dell’art.41 della Costituzione, Comuni, Provincie, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della Legge di conversione del presente Decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui l’iniziativa e l’attività economica privata sono libere ed è permesso tutto quello che non è espressamente vietato dalla legge”.
L’art. 41 è uno dei perni della Costituzione economica italiana vigente. Esso sancisce che : “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.
In Italia il processo di revisione costituzionale può svolgersi soltanto ai sensi dell’art. 138 Cost. che prevede doppia votazione in ciascuna Camera ed eventuale referendum confermativo. Fino a che questa revisione costituzionale non è avvenuta, la vigente Costituzione economica italiana è quella mista, che prevede un sistema di libera iniziativa privata sottoposto tuttavia a controlli anche preventivi volti a salvaguardare l’interesse sociale e la dignità della persona e l’ambiente . Cancellare per decreto ogni potere di controllo politico sull’attività economica costituisce una violazione palese e profonda del nostro tessuto costituzionale vigente che lo sbilancia in modo ancora più evidente a favore dell’interesse privato (spesso multinazionale)  ai danni di quello delle persone comuni.

Quelli col cuore sanguinante

Di Cyrano de Bergerac


Ebbene si, finalmente qualcuno c'è riuscito. qualcuno è riuscito a fare grondare di sangue il cuore del premier e del suo esecutivo (ma esecutivo de chè?).
Si, mai, prima di adesso, si era arrivato a tanto, neppure nei peggiori momenti, da quando i seguaci del premier cominciarono ad imbonire e narcotizzare gli italiani.
Eppure oggi qualcosa li ha fatti capitolare, loro gli alfieri del "non metteremo le mani nelle tasche degli italiani", hanno dovuto abdicare a quella cosa che si chiama crisi economica, proprio quella crisi che loro stessi hanno cercato di nascondere fino all'ultimo.

Qualcuno adesso dirà,"ma come è sto fatto che adesso si scopre la crisi?" Ma se fino a qualche mese fa tutto andava a meraviglia? La nostra economia era solida andava come una barca col vento in poppa, salvo poi scoprire che la barca navigava a vista ed il vento in poppa altro non era che un ventilatore da tavolo, per loro che vogliono farci credere che governano, ma che in realtà fanno solo gli interessui del premier e spesso anche i propri, per loro adesso c'è la crisi, e quindi bisogna correre ai ripari, come? Ma semplice, ricorrendo ad una manovrina economica, per come viene istituzionalmente chiamata, mentre noi indefessi contribuenti la chiamiamo furto, ladrocinio, rapina, perchè di questo si tratta, di una rapina, sotto tutti i punti di vista, rapina perpetrata ai danni dei soliti noti, delle categorie più deboli, di coloro che contribuiscono con le proprie entrate ormai ridotte all'osso al mantenimento dello stato sociale, e stò parlando di dipendenti pubblici, i cosidetti fannulloni, quelli che assieme all'Italia peggiore costituiscono la spina dorsale del paese ormai arrivato talmente in basso che più di cosi non si può.

Poi ci sarebbero i pensionati, ovviamente quelli al minimo e gli invalidi, le cosidette pensioni di anzianità. Per non parlare dei tagli, anche qui il furto, la rapina vengono spacciati come opere di risparmio, ma nella realtà se si vuole continuare a mantenere lo stato solidale dovranno essere i comuni ad emettere tasse e balzelli, che nello specifico non potrà essere possibile perchè anche i comuni, gli enti locali, avranno anche loro la loro buona dose di tagli, e quindi il tutto diventa come il cane che si morde la coda. Si certo verranno abolite alcune province, verranno tagliate delle poltrone, ma mica si potrà licenziare il personale o metterlo in cassa integrazione?
Tasto dolente è invece la caccia agli evasori.

Diciamolo chiaro e tondo, una vera lotta all'evasione fiscale non si è mai voluta fare, perchè proprio nella salvaguardia di questa categoria, i vari governi Berlusconi hanno attinto a piene mani nella raccolta dei voti in campagna elettorale, e quindi consensi manipolati, da quel popolo delle partite iva che negli anni hanno evaso a più non posso, spesso portando all'estero i capitali accumulati. Popolo delle partite iva, comprendendo i piccoli imprenditori e bottegai, "quelli che evadono per bisogno", che nel loro bisogno hanno evaso IVA, INPS, INAIL, agevolando una sorta di mercato nero del lavoro. Poi ci sono i grandi imprenditori, che sono i veri padroni dell'Italia economica, quelli che accumulano capitali all'estero, in quei paradisi fiscali che tutti conoscono ed ai quali nessuno può chiedere conto e ragione.

Tra l'altro la lista degli evasori "per bisogno" è talmente lunga e ricca di categorie che ci vorrebbe un esercito di controllori per beccarli tutti, per cui arrivederci e grazie, discorso chiuso.
Tornando all'inizio del discorso, dopo che i vari governi berlusconisi sono riempiti la bocca del fatto che "non avrebbero, in teoria, messo le mani nelle tasche degli italiani", adesso l'europa viene a riscuotere quello che da tempo chiede, il ripianamento del deficit.
Quindi l'attuale governo pro berlusca, che di tutto ha fatto tranne che governare e amministrare il cammino di questa barca che si chiama Italia e che mostra già da tempo tutte le sue falle adesso si ritrova a spillare quattrini dalle tasche degli italiani tutti in una volta, mentre bastava fare negli anni una vera e sana programmazione economica per non ritrovarci adesso in questa situazione.
Come dicevo sopra, adesso il premier e tutto il suo codazzo di inutilità si ritrovano con il cuore sanguinante, mentre noi invece, ci ritroviamo con le tasche sempre più vuote ed incazzati più che mai.


au revoir

Cyrano

e al fin della licenza...ionon perdono e tocco!

giovedì 18 agosto 2011

AL PROPOSITO DEL 25 APRILE e I MAGGIO






di Giandiego Marigo per “Se ci tolgono il 25APRILE tutti in piazza”(poesia dell'autore)

E'una questione di sangue, non di retorica.




Qui non si tratta di una commemorazione sui generis o di un compleanno che possa essere rimandato,qui stiamo parlando del sangue...tanto che è stato versato a fondamento di questa nazione...di questa stessa democrazia con la quale riempite la vostra bocca e le nostre orecchie.
Se, come sta accadendo, verrà mantenuta la festività di San Gennaro (19 settembre) perchè “Insomma il sangue del santo mica si scioglie a comando, un miracolo non lo si può rimandare”.
Io vi domando, perchè mai dovremmo accettare l'idea che le due feste laiche più importanti e caraterrizzanti questa nostra nazione...possano essere rinviate e svuotate dal loro significato. Quasi che il mantenerne il ricordo fosse il contentino a quei quattro comunisti inveterati ed immarcescibili che sono rimasti.
La liberazione di questo paese ha avuto il suo apice, innegabilmente, storicamente, senza alcun dubbio il giorno 25 Aprile del 1945...non il 28 il 29. Tutto il 900 è stato caratterizzato dalla Festa del Lavoro il I Maggio
Noi comprendiamo, che a molti questa festa di fine Aprile non piaccia, certo, erano parecchi coloro che portavano ancora la camicia nera, quel giorno, moltissimi fra loro l'hanno cambiata con una bianca, si sono incravattati e si sono, poi, tranquillamente incamminati nell'Italia post bellica, abitando senza alcuna vergogna i partiti costituzionali...ci credo che a costoro non piaccia la “memoria”. Preferirebbero raccontarla diversamente. Ancora oggi sono lì a chiamare “Banditi” i partigiani. Sono gli stessi poi che chiamano “comunisti” ( quasi fosse un'offesa, come lo è Fascisti) i lavoratori che festeggiano il I Maggio. Spiace un poco per loro, ma dovranno rassegnarsi.
Non abbiamo alcuna intenzione di dimenticare.
La chiave di lettura di questo scritto non è retorica, non faremo accenni storici, c'è tempo e luogo per questo. Noi vorremmo che voi lo leggeste emozionalmente.
Una colpa abbiamo e questa è innegabile ed è quella di avere permesso che la celebrazione di queste due date divenisse “rituale”, occasione a volte per un week-end lungo, quando non addirittura delle vecanze di primavera, persino le nostre manifestazioni sono spesso “commemorative”, svuotate dal senso profondissimo e spirituale che dovrebbero avere...perchè è di sangue, tanto sangue che si parla.




Quindi la nostra è una doppia operazione...da una parte l'impegno assoluto a non dimenticare ed a non permettere che si “inventino scuse per farlo”. Dall'altra un impegno “culturale” teso a ribadirne i senso ed a purificarlo dalle vagonate di assurda retorica che lo hanno caratterizzato negli anni. In questo senso, l'umilissimo poeta che sono, usa ancora una volta la poesia...per narrare una storia e ribadire un impegno. Portate pazienza per questa sua “superbia” e concedegli grazia.

XXV APRILE

Mentre voi ve ne state lì, tutti impettiti
Camicie e cravatte
Con il suono assurdo delle vostre bande
Con le vostre corone di fiori
RICORDATE
Mentre restate lì e vi parlate…di questi nostri morti
NON VI SCORDATE
Ch’erano giovani…certo i migliori di quegli anni
Ch’erano stanchi di gerarchi e pettoruti fanfaroni
Che avevan pianto e subito e poi pagato
In ogni ora, in ogni giorno, in ogni anno
Di quella loro sofferta gioventù.
Voi, che, in fondo, non ve lo ricordate
Che, poi alla fine, non ambireste a ricordarlo
Mai!
Neanche per sbaglio o per distrazione
Voi che, in fondo, ne avete anche paura
STATENE CERTI; NON ABBIATE MAI A PREOCCUPAZIONE
RICORDEREMO NOI
Ch’erano comunisti…proprio tanti
Che c’erano donne, che c’erano ragazzi
Attori, preti, sacristi e liberali
C’era la gente, un popolo in rivolta
Ch’erano antifascisti…tutti quanti
Che hanno creato, col rapido fulgore
D’anime e cuori
I presupposti perché voi foste qui
Non voi! Né noi…loro lo fecero
Con rabbia, con fede,con l’immensa paura
Con l’infinita pazienza
E con la forza di quei lunghi giorni
LORO LO FECERO













(aderite alla pagina a questo link https://www.facebook.com/note.phpcreated&¬e_id=219134941469814&id=218849031498405#!/pages/Se-ci-tolgono-il-25-APRILE-tutti-in-piazza/218849031498405)

martedì 16 agosto 2011

Quando la politica funziona: Napoli ripulita dai rifiuti.


Immagine tratta da giornalettismo.com
Siamo talmente abituati all'idea di essere circondati da una masnada di politici corrotti e bugiardi che vedere realizzata la promessa elettorale dell'amministrazione De Magistris di ripulire Napoli obbliga a stropicciarsi gli occhi per l'incredulità e la gioia, pensando al destino di una città tanto tormentata e tanto amata e perché in quella nuova amministrazione tanti di noi hanno riposto fiducia e speranza. 
Nessun miracolo ma il frutto del lavoro, della buona gestione, dell'onestà e della competenza di De Magistris e del vice-sindaco Tommaso Sodano, della loro capacità di coinvolgere e motivare i cittadini e i dipendenti delle aziende comunali e private che si occupano della nettezza urbana. 
Un percorso completamente differente dagli ostentati ed illusori successi del duo Bertolaso - Berlusconi che pur contando su ben altri mezzi e risorse (fondi finanziari, l'esercito, leggi straordinarie) hanno ottenuto il solo risultato di nascondere per qualche tempo l'immondizia sotto il tappeto, non avendo alcuna intenzione di contrastare e combattere l'ipoteca che la camorra ha posto da decenni sulla gestione dei rifiuti in Campania.
Napoli ha certo di fronte a sé enormi problemi (la camorra, la crisi economica e la disoccupazione, l'inquinamento) e per la soluzione della stessa questione rifiuti siamo solo al primo gradino a cui dovranno seguire, perché tra qualche mese non si rivedano le strade nuovamente invase dalla 'monnezza', lo sviluppo della raccolta differenziata fino al promesso settanta per cento dell'intera 'produzione' della città, l'individuazione dei siti per il compostaggio e le discariche in cui provvisoriamente stoccare i rifiuti. 
Ma il mantenimento della promessa, dopo due mesi dall'insediamento, di liberare dai rifiuti le strade di Napoli, restituendo anzitutto al suo popolo un minimo di dignità e decenti condizioni di vita, è un ottimo inizio che non può che rappresentare un segno di speranza per il futuro della città. E forse un'indicazione del fatto che è possibile anche in Italia costruire un'alternativa politica che riesca a perseguire il bene comune.

sabato 13 agosto 2011

DAI! COMPAGNI ED AMICI. IL MOMENTO E' GREVE, TUTTI UNITI! ALLA SPICCIOLATA
















Di Giandiego Marigo per AreA

Non capisco, davvero mi sfugge il senso.

In un momento come questo in cui sarebbe importante l'unità, la coesione e la prontezza politica. In cui si dovrebbe capire quanto sia “fondamentale” unificare e lavorare per la creazione di una reale alternativa al dominio univoco e prepotente del PD all'interno dell'area di opposizione in cui sarebbe “vitale” individuare le ragioni di un Area di Progresso e Civiltà che si ponga alla guida di quella parte del paese che “crede” in una reale alternativa politica e culturale...cosa pensano di fare i nostri leader “geniali”.
Quelli con il grande naso pieno zeppo di “fiuto politica”, quelli con la capacità di “leggere” le masse?

Quelli che hanno capito tutto ed hanno imparato ad usare la rete?

Quelli che sanno autocriticarsi e che sono anticasta pechè sono come noi?
Bene i nostri geniali “capipopolo” se ne escono con tre o quattro manifestazioni. Una il primo di ottobre ed altre due o tre fra il 10 e l'11.
Assolutamente geniale...in nettissimo ritardo rispetto alle esigenze, che vorrebbero ora questa mobilitazione e geniale.

Come dimostrare di non avere capito nulla, di essere in ritardo nettissimo e per giunta di alzare anche l a voce a sproposito.

Perchè lo faranno, pretendendo di avere ragione e difendendo ciascuno la propria idea, obbligandoci a prendere posizione in un distinguo demenziale da tifoserie, senza senso ed assolutamente senza costrutto.
La piazza non è vostra, nossignori.

Voi così abili nella retorica del dichiarare ad altri che non hanno diritti di primato rispetto alla guida delle masse popolari, che diritti accampate per dividerle in questa inutile conta?
Che senso ha il farlo pur sapendo che l'AreA di Progresso e Civiltà è un'esigenza inalienabile e senza possibilità di ulteriore rinvio...o forse non lo avete compreso?
Forse pensate, ognuno di voi, di essere l'unico rappresentante “autorizzato” di quest'area, oppure che so di poterla controllare con la vostra retorica e con i vostri portatori d'acqua in rete che vi fanno ola e coorte?
La piazza non è vostra.
Voi siete esattamente quel che chiedete per altri, dei nostri incaricati e noi vi abbiamo incaricati di unire e non di dividere, non vi abbiamo autorizzati alla costruzione di piccole microscopiche ed inutili zone di influenza personale.

Non vi abbiamo mai autorizzati alla coltivazione del vostro orticello, anzi ogni volta nelle piazze vi abbiamo delegato ad allargare , ad unire, a crearli davvero questi presupposti per un'area “vera” alternativa ed esterna al PD...e voi che fate?

Vi svegliate una mattina e ci chedete di contarci...a che pro? Se non a vostro esclusivo ed unico vantaggio, per giocare ancora all'eterno, demenziale ed inutile giochino del io sono più Leader d te?
Vi diffidiamo dal farlo!
La mobilitazione di Ottobre dovrà essere unitaria e proprio voi dovrete trovare il modo che lo sia.

Unitaria e propositiva, di quest'AreA che vi ha incaricati ad esistere e ad operare...chi cazzo sareste voi senza di noi. Noi ci crediamo in quest'AreA, bene fatelo anche voi oppure nulla avrà senso ed ancor meno, voi, ragione di essere.


UNA GRANDE MANIFESTAZIONE UNITARIA DI FONDAZIONE DELLA REALE ALTERNATIVA. PER COLORO CHE NON VOGLIONO IPOTESI CENTRISTE ED INCIUCI. PER CHI CREDE CHE UNA ALTERNATIVA CULTURALE E DI SISTEMA SIA POSSIBILE! AMPIA ED UNITARIA, CHE VEDA UNITI I MOVIMENTI ED I PARTITI CHE CREDONO IN QUESTA POSSIBILITA'. NO AI DISTINGUO DANNOSI! NO AI PERSONALISMI! NO ALLE CONTE SENZA COSTRUTTO!

venerdì 12 agosto 2011

NEI PRESSI DI FERRAGOSTO







di Giandiego Marigo

Siamo nei pressi di Ferragosto, il cielo è pieno di scie che si allargano a renderlo lattiginoso, uniformemente coperto. Sono lì evidenti alla vista eppure negate, dai più e spiegate da nessuno. Tanto per dire una cosa, che si svolge sotto i nostri occhi (sopra le nostre teste per essere più precisi) eppure sembra essere accolta dalla più assoluta indifferenza, anzi se capita di rendere pubblica la propria perplessità, persino da una ostile diffidenza.
Non è di questo che voglio parlare, anche se confesso che ferragostanamente, pur nel premere della realtà alle nostre porte, si resta un poco “frastornati” forse per l'inveterata abitudine ad un periodo feriale che supera anche l'incipiente povertà e sebbene siano quasi qunidici anni , ormai, che dalle mie parti ferie non se ne vedono...tanto , com'è noto, noi invalidi disoccupati, sanguisughe siamo in ferie tutto l'anno.
Londra brucia, mentre il potere svolge su quel campo le sue prove generali di NWO. Desperados da una parte e Militarizzazione Violenta dall'altra (in strenua ed inflessibile difesa di ciò che è bello, giusto e democratico)...cinque morti, una quantità abnorme di feriti, centinaia se non migliaia di arrestati...però è stato banale vandalismo, niente di che. Nessuno sembra fermarsi a pensare cosa sia realmente successo. Alla portata di una ribellione così estesa e connotata. Una ribellione di classe, pur nella sua assoluta mancanza di "coscienza reale"

Dovunque il disagio e la rabbia in qualche modo trovano manifestazione, in modo discutibile a volte, ma sempre manifestazione di una “Rottura profonda del meccanismo”. In Spagna, in Grecia, in Portogallo. Per non parlare della gloriosa Islanda. Nel mondo poi dovunque rivolte,persino in Israele e Cina
Le modalità sono diverse, ma il malessere è il medesimo. L'Europa va in pezzi, gli States vanno in pezzi.
Il Mondo Occidentale ed il Modello Capitalistico vanno in pezzi. Senza volere essere dietrologi o cripto-marxisti...c'è un che di prevedibile, di calcolato e di terribile in tutto questo. Ed effettivamente non è affato da escludere che tutto questo sia un traumatico teatrino atto ad instaurare il modello medievale. Un Nuovo Ordine pacificatore e forte...che permetta ai perbenisti di dormire , finalmente, sonni tranquilli ed ai ricchissimi di chiudersi nei propri castelli di cristallo e diamante, così come hanno cominciato a fare da tempo.

Sfoltimento della popolazione mondiale. il pianeta non regge tanta popolazione.

Venti di guerra totale.

In un momento come questo, più che mai, occorrerebbe un'alternativa reale e concreta, un pensiero alternativo, capace di immaginare un mondo diverso uno sviluppo diverso, una spiritualità differente...capace di dare prospettive e respiro, ma abbiamo buttato frettolosamente le ideologie, criminalizzato il dissenso, concesso al potere d'entrare dentro e distruggere, lasciandoci attorno solo macerie ed un paio di serial e talent show...e poco altro.
L'Italia tace, borbotta al più, qualcuno rotea sciabole (ma lo ha sempre fatto, fa parte del personaggio, non spaventa nessuno), qualcun'altro ripete che “dobbiamo fare qualcosa”, sulla rete tutti ululano ed il solito “rivoluzionario da tastiera” propone l'ennesima manifestazione a Roma...affermando che scenderemo in piazza a “milioni”, ma sostanzialmente non succede prorio nulla...nessuno fa niente e il paese va in ferie...chi più chi meno (molto meno che più) ma quella che conta è l'idea che a Ferragosto faremo una grigliata...chi di carne, chi di pesce, chi di verdure...l'importante è grigliare.
Buon ferragosto Italia. Ti risveglierai più povera, sotto tutela di un Potere centrale Europeo, di cui non ti sei nemmeno accorta, mentre ti appisolavi sull'amaca con il ventre pieno di belle speranze e d'aria.
Il tuo Imperatore Farlocco, il tuo Sultano Burattino sta compiendo il suo incarico...portarti indietro di 100 anni e prepararti al nuovo evo medio. Ti sei accanita quasi il problema fosse solo lui...ed era solo l'aspetto esteriore d'un complesso che non hai affatto capito.
Presto cambierai Imperatore, forse sarà un nobile raffinato e gentile figlio dell'aristocrazia automobilistica italiota, forse persino un figlio del popolo, ma pur sempre un imperatore. Perchè non si è compreso che il problema non è il burattino ma il burattinaio. Non si è compreso o non te lo hanno fatto comprendere, il che è molto più facile.

Fatto sta che oggi, cara Italia sei il paese Europeo dove il pensiero unico impera, dove tutto si svolge con tranquillità, senza nemmeno la parvenza di una ribellione, senza indignazione che non siano i quattro borbottii con sciabole roteate di cui si parlava prima...

Un paese dove i partiti si debbono inventare i movimenti che li mettano alla berlina...quanti Indignatos hanno una tessera PD? Ad organizzare il movimento nel Lodigiano è addirittura un ex segratario di sezione.
Quanti viola invece sono amici di Vendola o Di Pietro? Non parlo a vanvera, non illudetevi parlo perchè conosco
Mentre il parlamento, tutto sommato “unito”, nel nome di Napolitano l'unificatore, progetta di toglierti ogni diritto, ogni conquista, ogni tutela...per non voler fare una cazzo di patrimoniale come si dovrebbe?

Eh Sì come si diceva un tempo povera Italia, talmente abituata alla scorrerie da non avere ancora nel 2011 uno straccio di orgoglio nazionale, da accettare l'eterna idea che ora lanzichenecchi...ora giannizzeri pasteggino tra i tuoi monumenti facendo incetta delle tue ricchezze...nella convinzione che, comunque, morto un Papa se ne faccia un altro e che “Tanto sono tutti uguali”...questo è il tuo DNA? Questa la tua storia? Quella di un popolo senza rivoluzioni? Una non-nazione dove tutto è prevedibile, predisposto e preparato e dove in fondo l'unica a sapere sempre tutto è la diplomazia vaticana? Povera Italia...Buon Ferragosto a te

martedì 9 agosto 2011

I mercati valgono più della vita delle persone?


La crisi che sta incendiando il mondo e l'Italia in queste settimane è la crisi del capitalismo. 
E' il fallimento di quel sistema economico fondato sulla libera circolazione dei capitali e sulla pretesa che i mercati possano autoregolarsi senza regole e controlli posti nell'interesse generale così come si è imposto negli ultimi trent'anni. 
Un sistema nel quale i profitti non nascono più essenzialmente dalla produzione reale di beni e servizi ma attraverso la speculazione finanziaria, i giochi di borsa, le 'scommesse' dei prodotti derivati. Un sistema che ha trasferito una rilevantissima quota della produzione industriale dall'Europa e dagli Stati Uniti nei Paesi con minor costo del lavoro e privi di garanzie sindacali e nel contempo ha comportato, nel mondo occidentale, il massiccio trasferimento di ricchezza dai lavoratori ai detentori del grande capitale. Un sistema che ha obbligato una consistente quota dei ceti medio-bassi europei ed americani ad indebitarsi per mantenere le proprie condizioni di vita. 
Afferma Giorgio Ruffolo in un'intervista a Valentino Parlato sul Manifesto: “A tre quarti del secolo scorso c'è stata una vera e propria mutazione. Siamo passati dal capitalismo manageriale al capitalismo finanziario. Il primo aveva accettato di subordinare le prospettive di profitto a una politica dei redditi che sanciva un compromesso storico tra democrazia e capitalismo, con il passaggio dalla massimizzazione alla normalizzazione del profitto. Oggi siamo tornati a un regime di esasperata massimizzazione del profitto e nel più breve periodo, con la conseguenza di una mostruosa esplosione delle diseguaglianze. Le conseguenze devastanti di quelle diseguaglianze sulla compressione della domanda sono state evitate ricorrendo massicciamente all'indebitamento, come dire ai posteri. Con la conseguenza di uno sfrenato aumento della liquidità. Alla vigilia della crisi, nel 2007, la liquidità mondiale aveva raggiunto un livello dodici volte superiore al prodotto reale mondiale, di qui la crisi che ha coronato la controffensiva capitalistica. La controffensiva capitalistica è iniziata negli anni '70 con il distacco del dollaro dall'oro ed è esplosa negli anni '80 con la liberalizzazione del movimento mondiale dei capitali, liquidando gli accordi di Bretton Woods, che garantivano, con le limitazioni al movimento dei capitali, le politiche macroeconomiche dei governi. Con la controrivoluzione tatcheriana e reaganiana sono stati ribaltati sia i rapporti di forza tra capitalismo e stati nazionali, sia quelli tra capitale e lavoro. E' finita quella che un grande storico marxista come Hobsbawn aveva definito l'età dell'oro.” 
Eppure sono proprio coloro che hanno provocato la malattia a pretendere ora di imporre la cura e di perseverare nelle stesse politiche che hanno condotto alla crisi.

sabato 6 agosto 2011

Riforma dei partiti e questione morale




Disse Enrico Berlinguer oltre trent'anni fa: «La questione morale non si esaurisce nel fatto che essendoci dei ladri e dei corrotti bisogna scovarli e metterli in galera. La questione morale oggi fa tutt'uno con l'occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande. La questione morale va aggredita in pieno andando alle cause politiche che la determinano».
Da allora, la degenerazione partitocratica - che determina il dilagare della corruzione e dell'economia criminale - è andata avanti sino alla necrosi odierna. Tangentopoli non ha avviato alcun processo di rigenerazione della politica e i partiti sono tornare a fare quello che sanno fare meglio. 
Ma è giusto pensare che questa degenerazione dei partiti, la quale registra e, allo stesso tempo stimola, le peggiori, storiche caratteristiche del popolo italiano (quelle di cui già parlava Leopardi), nasca anche dalla debole definizione del loro profilo nella Carta Costituzionale?
Oppure, come si afferma sul sito La Voce nell'articolo "L'egoismo dei politici", bisogna puntare l'attenzione sulla responsabilità dei cittadini (si pensi alle ultime elezioni regionali dove la Carfagna ha ottenuto il record di preferenze tra tutte le regioni in cui si è votato e sono risultati eletti soggetti come Renzo Bossi e Nicole Minetti)?
"In un paese a democrazia matura, gli stessi elettori dovrebbero automaticamente punire i comportamenti devianti, costringendo così i partiti a selezionare con maggiore attenzione i propri rappresentanti. Ma l’evidenza accumulata in decenni suggerisce che l’elettore italiano sia singolarmente incapace di svolgere questa funzione; prontissimo ai moti di piazza contro la casta, ma poi incapace di trasformare le prese di posizione in una selezione accurata dei propri rappresentanti, anche laddove sia ancora possibile, cioè nelle elezioni locali e regionali".

Certo le 'contromisure' di tipo tecnico-istituzionale sono essenziali e non mancano le proposte al riguardo: anagrafe patrimoniale dei candidati e degli eletti, pubblicizzazione sulla rete di tutti gli atti politico-amministrativi in particolare di quelli di spesa, definizione legislativa dei criteri di democraticità cui devono attenersi i partiti (e i sindacati ..) nella loro organizzazione interna, certificazione e controllo dei bilanci delle organizzazioni politiche e sindacali, legge elettorale che restituisca agli elettori la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, criteri per la formazione delle candidature, limite massimo di mandati, cause di ineleggibilità. Si discute poi se sia necessario superare la norma costituzionale che attribuisce ai parlamentari il diritto di esercitare il proprio ruolo senza vincoli di mandato oppure se sia preferibile conferire agli elettori la possibilità di revocare i propri rappresentanti quando questi vengano meno agli impegni presi in campagna elettorale.

venerdì 5 agosto 2011

UNA STORIACCIA
























di Giandiego Marigo


Come accontare questa storia? Sta diventando una storiaccia, come spesso capita, con calunnie, agguati.
Trappole e nomi falsi, nikename inventati e falsi profili. Una storiaccia appunto! Come quella degenere e anche un poco losca che avviene dalle parti del Popolo Viola. Oggi tocca al No Razzismo Day (quasi 34.000 iscritti)
Pagine false, vecchi fondatori che si fanno tirare in mezzo...giovanotti che inneggiano alle Brigate Rosse e pretendono che nessuno li redarguisca. Anzi impongono la loro linea ad attempati spontaneisti
Storie così normali nefandezze della sinistra italiana. L'uso dei profili falsi è una tradizione pessima dei movimenti nati in rete. L'appropriazione di spazi e pagine e l'uso della calunnia anche.

Io però sono stato calunniato a sufficienza nel primo giro, il mio primo allontanamento dalla pagina dopo il Primo Marzo del 2011, in cui mi accusarono di ogni nefandezza e di ogni dietrologia e cattiva intenzione...non ho nessuna voglia di farne un secondo...Perchè dovrei?
Per assistere al tramonto, l'ennesimo, di un'idea? Un'altra volta per vedere andare alla deriva in infiniti scontri e dubbi reciproci di sincerità l'ennesima ottima pensata.
Mentre il corpo si frantuma e tutti urlano il proprio diritto ad azzannarne un pezzo. L'ho già visto troppe volte, non mi diverte più. Troppe volte ho visto la sinistra e le sue iniziative frantumasi e tramontare nel nulla. Da Democrazia Proletaria ai Circoli La Comune, passando da Rifondazione e comprendendo anche il vecchio PCI, per finire ai Movimenti Viola, Giallo, ai Girotondi, sino nella pretesa Società Civile, non dimenticando i Comitati Primo Marzo...sempre la stessa storia. Non enumero le infinite occasioni minori, come testate d'informazione o contenitori di Notizie, dove piccoli patetici golpe hanno estromesso parte dei fondatori, sempre sull'altare della purezza, con la logica dell'Io ho ragione perchè ce l'ho.
Litigi, furti incrociati, cessazione e limitazione dell'agibilità politica, cancellazioni, bannamenti, rivalse, ricerca di visibilità. Dove non addirittura denunce ed avvocati.
Tramonto inesorabile e drammatico dei motivi, del senso...delle idee.
Sull'altare del “Io Ero...!!!” “Io sono arrivato Prima...” “Io ho le prove...” “ Tu hai detto, tu hai fatto...” BASTA!
Non abbiamo fatto abbastanza danni? Quante volte ancora dovremo guastare, rompere, distruggere, frantumare...dividere per essere appagati?
Sono tornato sulla pagina di Facebook del No Razzismo day dopo essermene allontanato proprio per questi motivi e l'ho ritrovata, diversa, ma in fondo uguale.
Alcuni sono usciti ma non hanno trovato di meglio da fare che non colpire ed umiliare ed insultare. Inventandosi la necessità di una lotta dura al razzismo...Mi si spieghi, perchè io non capisco per lamia endemica stupidità, per lotta dura si intende armata?
Si intende lo scontro fisico?


La contrapposizione di piazza, con bottiglie e pietre...cosa si intende? Cosa significa.
Io comunque ho già dato a tutte queste variazioni sul tema...non ho alcuna intenzione di recedere da una scelta “Pacifista” e “Non Violenta”
Personalmente non mi piace il combattimento, casa per casa, non l'ho apprezzato nel Movimento Viola, non mi è piaciuto nei miei anni migliori. Mi ha fatto stare male nei Comitati Primo Marzo, non lo apprezzo qui.
Essendo però motivi e metodologie uguali nel tempo e producendo poi il medesimo risultato che è la frammentazione e l'esplosione di questo o quello strumento, di questo o quel movimento, inizio a pensare che “i guastatori”, i troll, quelli che iniziano con la teoria dell'insulto, che fomentano la frammentazione, la divisione, la violenza, siano alla fine quello che i “provocatori” furono per il Movimento del 77.
Devastato e distrutto, reso alla fine “illegale” proprio da costoro che poi nel tempo si rivelarono essere,nella stragrande maggioranza collaboratori organici del “Sistema”. Quando non addirittura dei Servizi.
Mi dispiace che per fare questo si usino simboli come quello della Federazione della Sinistra e richiami che per me hanno ancora un valore, peccato.
Evidentemente “la vigilanza” è venuta meno, visto che costoro possono permettersi di minare e distruggere presidi del movimento esibendo a volontà questi simboli, anzi rifacendosi ad essi.
Peccato un'altra occasione perduta, ho visto talmente tante volte tutto questo che non ho nemmeno voglia di vomitare o di piangere, non ho più lacrime e non ho nemmeno più vomito.
La ripetizione infinita di questa “Teoria della Frammentazione” su discorsi di pretesa purezza o di originalità. Il confronto serrato su chi detenga il metodo, la verità, il diritto...la primogenitura hanno “Mangiato la mia Vita”...esaurendomi le energie.
Andrò dove si possa “fare”, “costruire”. Dove si premetta la rinuncia allo scontro sulle cazzate. Dove non si cerchi ogni scusa per distruggere , rompere e “precisare”...a furia di precisare siamo rimasti in dieci e questi ultimi si scazzano di continuo. Continuate voi IO NON CI STO!
Non posso e non voglio fare finta che non stia succedendo nulla.
Uomini che ho chiamato amici stanno da un'altra parte. Ed allora dobbiamo capire chi è su Marte. Forse alla fine lo siamo tutti...ormai completamente fuori fase rispetto al nostro pianeta.
Urlando e sbraitando riempiendo di calunnie, insieme ad altri che, sinceramente esito a definire “compagni” , perchè io il pane con loro non lo dividerei, eppure sono là a reclamare investiture e a cercare “meriti” a produrre rivalse.
Riporrò le mie speranze on -line in pagine giovani, dove si cerchi di produrre “novità”, dove esista la volontà di mettersi in gioco. Di compiere davvero questo percorso “spirituale e pratico” che porterà al “cambiamento”
Perchè vedete io sono convinto , davvero che la prossima rivoluzione sarà spirituale, non lo dico soltanto, grondando poi disprezzo, odio e calunnie.
Non mi definisco antirazzista per poi usare frasi di derisisione e sberleffo nei confronti di un invalido, cardiopatico sino ad insinuare che sia pigro e scansafatiche...c'è già la Lega e Tremonti a farlo senza che un finto comunista si metta a scriverlo.
La logica stessa di questo scontro mi è estranea.
Mi autocritico ho sbagliato io ad aggregarmi inizialmente con gente così diversa da me...vi accontento sono io ad essere sbagliato...voi avete ragione

Due pesi e due misure: Cesare Battisti verso Giusva Fioravanti e Francesca Mambro


Il trentunesimo anniversario della strage di Bologna offre lo spunto per una riflessione forse marginale ma in ogni caso doverosa.
Riguarda il diverso trattamento mediatico che è stato riservato alle vicende di Cesare Battisti ed a quelle di Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.
Da un lato i grandi media ed i politici di destra ma non solo (e comunque con in testa il Presidente Napolitano) per settimane hanno gridato allo scandalo per la mancata estradizione da parte del Brasile del terrorista 'rosso' Cesare Battisti, minacciando ritorsioni e sanzioni verso il Paese sudamericano. Cesare Battisti, condannato in sette processi e destinatario della pena dell'ergastolo per omicidio plurimo, merita di scontare in carcere i suoi reati. Ma ovviamente sorprende non poco che i politici della destra berlusconiana rimproverino al Brasile ed al suo Presidente Lula di aver messo in dubbio la correttezza del sistema giudiziario italiano, proprio loro che un giorno si e l'altro pure accusano la magistratura di complotti politici, di inchieste 'ad orologeria' e di costruire ad arte indagini e imputazioni solo per danneggiare Berlusconi ed i suoi alleati.
Dall'altro, da parte di quei media e di quei politici (in particolare quelli di estrazione fascista e missina, quegli stessi che ormai si vergognano a presentarsi alle manifestazioni del 2 agosto in ricordo delle vittime) il silenzio assoluto rispetto al fatto che Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, condannati insieme a Luigi Ciavardini con sentenza passata in giudicato quali esecutori materiali della strage di Bologna, il più terrificante massacro terroristico che abbia conosciuto la storia italiana, vivano oggi in piena libertà.
Nel Paese dominato dalla morale cattolica che attribuisce ai rappresentanti di Cristo in Terra la possibilità di rimettere i peccati non c'è da sorprendersi e Fioravanti e la Mambro non sono gli unici ad aver beneficiato di sconti e riduzioni di pena (istituzione peraltro sacrosanta e pienamente coerente con il principio costituzionale del carattere rieducativo della pena) ma certo giova rileggersi il curriculum criminale di questi due personaggi e la sequela terrificante di omicidi di cui sono stati autori (e dunque grida vendetta il fatto che siano stati impiegati nel comitato elettorale della Bonino, candidata del centro sinistra alle ultime elezioni regionali del Lazio)..
E' poi sicuramente utile riandare all'intervista del 1994 a Gian Antonio Stella del Corriere della Sera in cui i due terroristi neri, con un non troppo velato messaggio trasversale, ricordavano le frequentazioni e la comune militanza con alcuni degli attuali massimi esponenti della destra e del governo berlusconiano.
Così come Cesare Battisti, Fioravanti e la Mambro continuano a dichiararsi innocenti (per la strage della stazione di Bologna).
Per lo Stato italiano, valgono (dovrebbero valere …) le verità sancite giudizialmente e la gravità dei reati commessi rende intollerabile saperli tutti in libertà e ciò deve essere considerata una palese ingiustizia.


martedì 2 agosto 2011

Roma criminale


Forse Alemanno è troppo preso dalle questioni della prostituzione in strada e dei rom (argomenti principe del populismo di destra), troppo convinto che per evitare gli stupri sia sufficiente non indossare una minigonna, troppo occupato a circondarsi di vecchi militanti della 'galassia' nera per rendersi conto dell'esplosione criminale che sta conoscendo Roma.
Intendiamoci integrazione dei rom e prostituzione sono dei problemi in qualunque città ma sta qui ciò che mette a repentaglio il futuro di Roma? Oppure sono altri i problemi che dovrebbero maggiormente allarmarci e spingere l'amministrazione comunale all'azione e a richiedere l'intervento del governo nazionale?
E' consapevole Alemanno delle statistiche sui sequestri di beni mafiosi e sui gravi fenomeni del riciclaggio dei proventi delle attività criminali, dell'usura e delle estorsioni che riguardano la Capitale? E' al corrente della guerra (di cui qui si trova una interessante e convincente ricostruzione) a cui stanno dando vita le bande della 'mala' romana con regolamenti di conti ed esecuzioni in pieno centro ed in pieno giorno (e probabilmente con l'intenzione di ripercorrere i funesti successi della famigerata Banda della Magliana)?
Si può ignorare ancora la recrudescenza di aggressioni omofobe, dal movente politico, di stupri, di risse e omicidi per futili motivi, espressione di un clima di odio e di violenza conseguenza anche delle condizioni in cui versa questa nostra grande città degradata, stressante, caotica, preda anch'essa della crisi economica, con insufficienti servizi sociali ed iniziative culturali (salvo il progettare la corsa delle bighe al Circo Massimo) e con una immigrazione non governata?
Certo nessuno può pensare che tutto sia colpa di Alemanno (ma allora l'attuale Sindaco dovrebbe chiedere scusa per aver imputato l'omicidio Reggiani alla precedente amministrazione comunale) però è anche vero che voler focalizzare l'attenzione su rom e prostitute ha il perverso effetto, in piena coerenza con la logica della gestione dell'ordine pubblico della destra interamente centrato sul contrasto all'immigrazione clandestina e sulla devianza visibile, di trascurare l'importanza essenziale della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, vere minacce alla possibilità di sviluppo e di civile convivenza per Roma.