Si parla molto in questi giorni di politica e antipolitica, di populismo, del consenso popolare che riscuotono urlatori, comici e buffoni coltivando illusioni, diffondendo analisi semplicistiche senza indicare un progetto razionale e coerente per la rinascita dell'Italia. Ecco qui alcune perle del nostro sobrio e competente governo tecnico (tralasciando per il momento tutto il tema dell'equità, di come il carico fiscale e dei sacrifici per il risanamento sia stato ripartito tra le varie categorie sociali, dove è evidente ormai che gran parte del peso delle manovre è stato addossato sui ceti popolari senza intaccare i veri privilegi dei potenti e i costi della malapolitica e della cattiva amministrazione).

Sul mercato del lavoro e l'articolo 18

18 novembre 2011, discorso di insediamento di Mario Monti

"Con il consenso delle parti sociali dovranno essere riformate le istituzioni del mercato del lavoro, per allontanarci da un mercato duale dove alcuni sono fin troppo tutelati mentre altri sono totalmente privi di tutele e assicurazioni in caso di disoccupazione. Le riforme in questo campo dovranno avere il duplice scopo di rendere più equo il nostro sistema di tutela del lavoro e di sicurezza sociale e anche di facilitare la crescita della produttività, tenendo conto dell'eterogeneità che contraddistingue in particolare l'economia italiana. In ogni caso, il nuovo ordinamento che andrà disegnato verrà applicato ai nuovi rapporti di lavoro per offrire loro una disciplina veramente universale, mentre non verranno modificati i rapporti di lavori regolari e stabili in essere." (Applausi dai Gruppi PdL e PD).

Marzo 2012, approvato dal Governo il Disegno di Legge di riforma del mercato del lavoro che sostanzialmente svuota le garanzie previste dall'articolo18 dello Statuto dei lavoratori per i nuovi quanto per i vecchi assunti.
6 aprile 2012,.Mario Monti "Reintegro ipotesi estrema"

Sulle liberalizzazioni e la crescita

20 gennaio 2012, in un comunicato della Presidenza del Consiglio vengono indicati gli effetti stimati delle liberalizzazioni: esse si assocerebbero "nel medio periodo, a un aumento del prodotto dell’11%; il consumo privato e l’occupazione crescerebbero fino all’8%, gli investimenti del 18%; i salari reali di quasi il 12%"
Non è chiaro cosa significa quel 'medio periodo' nè se gli incrementi indicati si riferissero ai valori globali dell'economia o a specifici settori. Sta di fatto che sull'equivoco che dal provvedimento sulla concorrenzza derivasse automaticamente una specie di nuovo boom dell'economia nazionale il Governo ha voluto giocare  come dimostra il modo in cui il suo comunicato è stato ripreso dai giornali (si veda al riguardo questo articolo del Corriere della Sera).

18 aprile 2012, Documento di Economia e Finanza 2012 approvato dal Consiglio dei Ministri: "Niente crescita fino al 2013".


La crisi è superata

2 aprile 2012, Mario Monti "La crisi è superata, l'Italia è solida".
Tralasciando tutti gli altri indicatori dell'economia reale, lo spread (il differenziale del tasso di interesse tra i titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi, pur essendo entrambi espressi in euro) risale dal 2 aprile al 24 aprile dal 3,30 al 4,00 per cento.

La priorità è il futuro delle giovani generazioni

Dopo il decreto "Salva Italia", dopo le innumerevoli dichiarazioni di Mario Monti che pone al centro della sua azione di governo la necessità di garantire un futuro al Paese ed in particolare alle giovani generazioni, confermata la missione di guerra in Afghanistan, l'acquisto dei nuovi caccia bombardieri F-35 (con una spesa prevista di oltre 10 miliardi di euro solo per l'acquisizione dei velivoli), la realizzazione di un'opera inutile, costosa e devastante per l'ambiente quale la TAV in Val di Susa..