"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

martedì 21 agosto 2012

La Fiom e Beppe Grillo: una buona notizia?

Se fosse vero (e non un rozzo tentativo di depistaggio) quanto rivela Repubblica in merito al dialogo in corso tra la Fiom di Maurizio Landini e il Movimento Cinque Stelle in vista anche delle prossime elezioni politiche sarebbe, per me che ho sempre auspicato l'unità delle forze di alternativa e che vogliono il cambiamento del 'sistema', un'ottima notizia.
Mettere insieme le proteste e le proposte del Movimento Cinque Stelle, di per sè in gran parte condivisibili, e le sue al momento enormi potenzialità elettorali con le istanze della Fiom in difesa del lavoro e della giustizia sociale potrebbe avere effetti dirompenti e rivoluzionari sulla politica italiana e sul destino di questo Paese.

D'altro canto dopo che Maurizio Landini ha affermato in questi mesi una sacrosanta verità e cioè che se i lavoratori non riconquistano una propria rappresentanza politica e parlamentare nessuna lotta sindacale sarà in grado di tutelarne diritti e bisogni sarebbe davvero inspiegabile se tornasse nell'inerzia politica o peggio ancora tra le braccia traditrici del PD e di SEL. Una soluzione comoda comoda alla Cofferati che dopo aver portato in piazza milioni di lavoratori ed avendo guadagnato popolarità e prestigio sufficienti per porlo alla guida della sinistra scelse di accontentarsi, quale mera forma di sistemazione personale, delle morbide poltrone di Sindaco di Bologna ed ora di parlamentare europeo.
E nel contempo se il prevedibile successo elettorale del Movimento Cinque Stelle non potesse tradursi nella possibilità di incidere sulla determinazione del governo nazionale ci troveremmo di fronte ad un'occasione, forse irripetibile, persa.
Se (chiedo scusa evidentemente dei troppi se …) tale percorso fosse accompagnato dalla disponibilità e dalla 'generosità' di tutti gli attori potenzialmente coinvolti (compresi l'Italia dei Valori, la Federazione della Sinistra, gli ecologisti per indicare i principali) di contribuire ai contenuti dell'alleanza dall'esterno senza pretendere poltrone ed accettando il 'metodo Grillo' per la definizione del programma e delle candidature (proposte per un governo di alternativa votate in rete, candidature rigorosamente riservate a cittadini incensurati decise localmente e dal basso con esclusione dei politici di professione, impegno a rinunciare ai finanziamenti pubblici) ci troveremmo di fronte ad un raggruppamento politico in grado di vincere le elezioni, qualunque fosse il sistema adottato per la ripartizione dei seggi.
Ora non c'è che da attendere il post chiarificatore al riguardo di Beppe Grillo. Onestamente non è il massimo quando si vorrebbe un percorso democratico condiviso e discusso pubblicamente ma questa, piaccia o no, è la politica.

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