"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 13 gennaio 2013

Se Sbilanciamoci chiede di votare il PD






Sbilanciamoci è quel gruppo di economisti, ricercatori, giornalisti, studenti, operatori sociali, sindacalisti che mettendosi in rete con associazioni, organizzazioni, movimenti ha rappresentato in questi anni uno dei riferimenti alternativi al mainstream informativo ed economico per comprendere la crisi economica e per mettere in luce quella enorme trasformazione economica e sociale, con effetti devastanti sulla democrazia, avvenuta negli ultimi trent'anni a danno dei ceti popolari e a vantaggio del grande capitale.
Alternativi per intenderci alla subalternità ideologica al liberismo, al debito pubblico come principale problema italiano causato dal fatto che avremmo speso troppo per lo Stato sociale, allo spread, agli indici di borsa, al 'ce lo chiede l'Europa' (senza poter mettere in discussione l'architettura dell'euro ed il ruolo della BCE), al 'giudizio' dei mercati', alla religione del PIL, della crescita, della competitività.
Sbilanciamoci ci ha illuminato su come fosse possibile concretamente realizzare delle politiche economiche alternative: sullo stare in Europa, con le controfinanziarie, con la contro Cernobbio. Tutta questa montagna di lavoro, di articoli, di discussioni partorisce oggi il topolino dell'indicazione di voto a favore genericamente della sinistra (compresa Rivoluzione Civile e mettendo tutti insieme nel 'mazzo' dei nemici il Movimento 5 Stelle, Monti, Berlusconi) ma soprattutto di una prospettiva di governo della coalizione di centrosinistra di cui fanno parte SEL (nelle cui file è candidato Marcon il portavoce di Sbilanciamoci) e il PD, di cui addirittura si auspica il rafforzamento. Cioè Sbilanciamoci, contraddicendo fiumi e fiumi di bit di analisi, di articoli, di proposte, di inchieste, di campagne di sensibilizzazione, ci invita a votare per la continuità del sistema (perché sfido chiunque a non considerare razionalmente una coalizione egemonizzata dal PD - e che molto probabilmente si alleerà dopo il voto con Monti, Casini e Fini - in continuità con il sistema) anziché continuare a lavorare per un'Alternativa vera.
Facendo finta di non comprendere il ruolo e le responsabilità storiche dell'area politica che è confluita nel PD nella resa alle politiche liberiste, nella costruzione dell'Euro con le modalità che ci hanno condotto sull'orlo del 'baratro', nella devastazione dell'ambiente e delle città con le grande opere e al servizio dei peggiori cementificatori, nel voto a favore di tutte le controriforme antipopolari del governo Monti (sul pareggio di bilancio in Costituzione, sulle pensioni, sul lavoro, sullo smantellamento dello Stato sociale, sulla tassazione feroce della prima casa), nell'aver consentito che si sviluppasse e si perpetuasse per vent'anni il cancro del berlusconismo.
Fra cinque anni o forse anche prima, dopo che nella prossima legislatura, con la complicità colpevole di Vendola e di SEL, avremo subito altre politiche subalterne ai mercati e contro i bisogni delle persone, in continuità con quanto fatto dai Governi Berlusconi, Monti, dell'Ulivo e dell'Unione, o avremo pronta un'alternativa democratica e di sinistra oppure i ceti popolari si rivolgeranno alla peggiore destra e alle forze di ispirazione fascista e xenofoba. Per questo oggi serve sostenere la lista di Rivoluzione Civile guidata da Ingroia. Per questo anche il voto al Movimento Cinque Stelle è una forma di resistenza.
Non si può non essere consapevole dei limiti e delle contraddizioni di queste forze politiche ma è attraverso di queste che oggi si testimonia, insieme evidentemente al non voto che però non ha effetti negli equilibri istituzionali e parlamentari, l'opposizione al sistema.


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