Grillo e Renzi, i nuovi mostri secondo Luca Peruzzi |
Per quanto ormai drammaticamente
fuori sintonia con la cultura delle masse popolari e nonostante nella sua composizione sia caratterizzato numericamente da più sigle che teste, il mondo dell’attivismo e dell’elaborazione intellettuale della Sinistra non è secondo a nessuno quando
si tratta di dilaniarsi in dispute teorico-ideologiche.
La
prima è evidentemente la questione euro-si contro euro-no, credere
nella possibilità di riformare l’Unione Europea o considerarne
l’uscita l’unica possibilità di salvezza.
La
seconda, non meno lacerante, riguarda il giudizio nei confronti del
Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
E
qui, pur nel sostanziale unanime riconoscimento dei limiti dei
pentastellati - di “visione”, di governo della propria
organizzazione politica - si contrappongono due diversi
atteggiamenti.
Il
primo è quello di chi ritiene il Movimento 5 Stelle né più né
meno che una riedizione moderna dell’Uomo Qualunque di Guglielmo
Giannini, una forma di fascismo mascherato (e in quanto tale ancora
più subdolo e pericoloso) che ottiene il proprio consenso
elettorale, grazie alle invettive urlate di un comico, cavalcando il
malcontento per la crisi economica e le peggiori pulsioni del
popolino (ad esempio sui politici intrinsecamente malvagi e corrotti
o nell’additare, di volta in volta, come nemici del bene comune o
quantomeno come costo insostenibile per la collettività sindacati,
impiegati pubblici, pensionati). Milioni di cittadini divenuti, come
altre volte nella storia, le pecore obbedienti del capopopolo di
turno o i devoti e inconsapevoli seguaci di una setta religiosa
guidata da un improbabile guru. Le affermazioni dei grillini sui
social network e nei commenti dei blog, gli ammiccamenti
all'elettorato di destra (in particolare sulla questione
immigrazione) sarebbero la prova provata della natura natura eversiva
e reazionaria del partito di Grillo.
Il
secondo, ed è anche il mio di elettore non pentito di Rivoluzione
Civile ed ora sostenitore della lista l'Altra Europa con Tsipras, è
quello di chi guarda con rispetto e attenzione al fenomeno del
Movimento 5 Stelle (in molti probabilmente lo votano anche).
E'
l'atteggiamento di chi non si contenta di analisi superficiali e
sbrigative e ripercorre idealmente gli ultimi decenni della storia
italiana: il terrorismo usato come arma di destabilizzazione e di
condizionamento del nostro Paese da parte di potenze straniere; le
stragi di mafia; la globalizzazione economica e la progressiva ed
inesorabile diminuzione della quota di reddito nazionale, del potere
d'acquisto e dei diritti dei lavoratori; una politica sempre più
subalterna ai grandi poteri economici e finanziari e sempre più
inquinata dalla corruzione e dalle connessioni con la criminalità
organizzata; lo smantellamento del welfare e dell'intervento pubblico
nell'economia (le privatizzazioni) determinando più profitti per
pochi e più povertà ed esclusione sociale per tutti gli altri;
l'aggressione all'ambiente naturale e dunque alla salute e alla
stessa bellezza della vita; l'ipocrita sbandieramento dei diritti e
della dignità dei migranti, il definirli una risorsa da parte chi ha
progettato l'infame istituto dei CIE (prigioni a cielo aperto in cui
si può restare detenuti fino a 18 mesi senza aver commesso alcun
reato) e sostiene quel sistema capitalistico che è all'origine,
nella iniqua ripartizione delle ricchezze tra Nord e Sud del mondo,
della tragedia della migrazione clandestina oltre a professare
assoluta fedeltà alle potenze guerrafondaie e razziste (USA,
Israele) che creando o alimentando i focolai di guerra nel mondo sono
i principali responsabili del dramma dei profughi; un'informazione al
servizio dei potenti e che sistematicamente deforma ed altera la
realtà dei fatti; l'ingresso nell'euro senza reti di protezione; la
folle e criminale risposta liberista dell'austerità alla crisi
economica degli ultimi anni; i progetti di stravolgimento autoritario
di ciò che resta della democrazia 'nominale' di questo Paese, nell'accordo tra le peggiori espressioni partitiche (il PD con Berlusconi e i suoi
ex sodali dell'NCD e dell'UDC), quale unica risposta alla crisi di
legittimazione popolare delle Istituzioni.
Di
tutto questo la Sinistra 'storica' – gli eredi del Partito
Comunista e del Partito socialista, la CGIL – ha enormi
responsabilità: nell'aver assistito da inetta e passiva spettatrice
all'attacco ai diritti ed ai redditi dei ceti popolari e nell'avervi
contribuito attivamente con i governi di centrosinistra prima e con
il sostegno ai governi dell'austerità (Monti, Letta, Renzi imposti
dall'Europa e dagli USA sotto la regia di Napolitano) poi, tradendo spudoratamente i propri ideali dichiarati.
Se
non si parte da questo è assolutamente inutile secondo me discutere,
a Sinistra, di Grillo.
Di
fronte ad un'Italia e ad istituzioni allo sfascio che solo nella
retorica senza decenza di Napolitano o della Boldrini ci si ostina o
negare, si deve riconoscere che il Movimento 5 Stelle rappresenta
oggi l'unica opposizione visibile e l'unico bastone messo tra le
ruote del sistema.
Da
elettore di Sinistra vorrei che ci fossero i nostri a gridare in
faccia - senza timidezze, senza cedimenti vigliacchi al politicamente
corretto- ai Napolitano, ai Berlusconi, ai Letta, ai Monti, ai Renzi,
all'establishment economico tutte le loro colpe, tutta la loro
ipocrisia e doppiezza e a denunciare l'inciucio criminale delle
larghe intese che è servito solo a perpetuare le devastanti
politiche liberiste.
Tanto
premesso il Movimento 5 Stelle, lo ribadisco, non è la mia risposta.
Non perché guidata da un comico (come se esistessero mestieri o
professioni che non dovrebbero dare accesso alla vita politica), non
perché raccoglie anche i voti di chi in precedenza sceglieva le
destre (se non conquisti le preferenze di chi in passato ha scelto
altri partiti come fai a diventare maggioranza?), non perché io
creda che stia preparando un colpo di stato fascista: di squadracce
pentastellate che vanno in giro a devastare sezioni o ad aggredire
esponenti dei partiti nemici non ne ho mai sentito parlare; è
difficile associare la parola fascismo a chi parla di reddito di
cittadinanza, di beni comuni, di democrazia diretta, a chi sostiene
le lotte contro la TAV o il Muos e chiede il ritiro delle truppe
italiane dalla guerra in Afghanistan, a chi difende in Parlamento la
Costituzione, a chi sceglie come suo candidato alla Presidenza della
Repubblica un mite e democratico giurista come Stefano Rodotà (in un
elenco che comprendeva tra gli altri Gino Strada e la Gabanelli).
Razionalità
e lungimiranza impongono di guardare i fenomeni da lontano, di
cercare di coglierne il senso generale, senza perdersi nel
chiacchiericcio delle dichiarazioni estemporanee e delle gaffes di
questo o quell'esponente, avendo ben presente la differenza tra ciò
che è campagna elettorale e marketing politico e quelle che sono gli atti concreti.
Un'analisi
politica seria poi non può prescindere dall'identificazione della base
sociale di un partito e nel caso di Grillo non si può non pensare a
quelle masse di giovani condannati alla disoccupazione e al
precariato, abbandonati dal Sindacato, a cui nonostante i titoli di
studio conseguiti è stata impedita ogni possibilità di ascesa
sociale se non attraverso la strada dell'emigrazione.
Il
Movimento 5 Stelle non è la mia risposta perché non coglie quello
che è secondo me il punto fondamentale: non sta proponendo cioè
l'uscita dal capitalismo. In assenza di una visione e di un programma
di questo tipo diventano fardelli insostenibili le sue ambiguità, la
dichiarata non collocazione tra destra e sinistra (e molte proposte
di 'sinistra' dei 5S potrebbero essere quelle di una qualunque
Casapound), la natura 'proprietaria' (di Grillo e Casaleggio) di un
partito costituito senza una struttura di quadri e organi dirigenti
che unici possono garantire la continuità nel tempo di un progetto
politico, svincolandolo dai precari destini terreni di questo o quel
leader.
Quelle
ambiguità, collocate in un Paese a sovranità limitata come l'Italia
dove non si muove foglia senza che l'impero USA non voglia, lasciano
inesorabilmente spazio a sospetti e interpretazioni malevoli:
l'intrinseca natura di destra del Movimento 5 Stelle (Wu Ming),
l'inoffensivo catalizzatore del malcontento popolare per distogliere
i cittadini dalla costruzione di una vera alternativa di sistema ed
aprire anzi la strada alla demolizione della democrazia, il
destabilizzatore per conto terzi dell'Italia e conseguentemente
dell'area dell'euro.
Per
ciò che è visibile ai nostri occhi però il partito di Grillo, nel
suo radicalismo giacobino, nel suo saper dare voce alla rabbia e al
bisogno di cambiamento di tanti cittadini, nel suo essere non la
rozza creatura di un comico da quattro soldi ma una raffinatissima
operazione di marketing politico (capace di parlare nel linguaggio
di masse, soprattutto giovanili, educate nei valori e
nell'interpretazione del mondo da trasmissioni come Striscia La
Notizia o Le Iene) indiscutibilmente sta svolgendo il ruolo positivo di fustigatore delle porcate dell'establishment (quelle stesse porcate che televisioni e giornali ci propongono come necessarie e giuste) riempiendo così un vuoto politico che
altrimenti verrebbe colmato da altre e ben più pericolose
organizzazioni.
Una
Sinistra che voglia riprendere il filo della sua missione storica -
l'uguaglianza e la liberazione dal bisogno - non può dunque non
considerarlo un interlocutore naturale e necessario (ancorché ostile
e conflittuale). E invece di demonizzarlo e considerarlo
l'irrazionale moda del momento portare a compimento l'analisi dei
propri errori e dei propri tradimenti. Darsi una risposta convincente
sulla propria crisi compiutasi negli ultimi decenni che l'ha condotta
a separarsi dalle masse popolari: sul voto degli operai alla Lega,
dei ceti popolari a Berlusconi e alle destre, degli oppositori
radicali prima a Di Pietro ed ora a Grillo. Rassegnarsi all'idea che
la politica non è solo produrre buone idee e buon proposte ma anche
raggiungere la forza popolare per realizzarle.
Per
il bene dell'Italia ciò che mi auguro è la sconfitta di Renzi alle
Europee (che si realizza anche solo se sarà contenuto il distacco di voti tra
PD e M5S) e contemporaneamente il superamento del quorum del 4 per
cento da parte della lista Tsipras, indispensabile per recuperare
quella forza e quell'ottimismo necessari per la nascita di un nuovo
soggetto politico unitario della Sinistra.
ho letto questo schifo di articolo! Voi sella sinistra sapete realmente cosè la Sinistra il comunismo??? il comunismo è quello che tuo è dello stato quello che è dello stato è dello stato. chiedere a cina e polonia per info! perchè quello che c'e in Italia non è comunismo è una buffonata sindacale.!
RispondiEliminaCredo che certi commenti dovrebbero essere cancellati dal proprietario del blog. Il guio di Internet è che qualsisai cilatrone può inserire anonimamente le schifezze che mai si sognerebbe di esporre a viso aperto. Perciò cancellatelo.
EliminaQuando un commento è un monumento alla stupidità va lasciato a futura memoria :-)
RispondiEliminaAh Ah :)
EliminaPensatela come volete, ma un capo partito che va in giro per le piazze urlando e sbraitando come un esagitato, pronunciando epiteti e vaffanculo a tutti sia nazionali che extra nazionali, non mi serve e non lo voglio.
RispondiEliminaGrillo è un mistificatore vagamente fascistoide. Se andrà nel parlamento europeo lo cacceranno a scarpate in culo, primo.
Secondo: un paese come il nostro si governa con il dialogo e solidarietà, qualità che manca a grillo (perché ha la grinta da dittatore).
Terzo: grillo è un condannato che va sbraitando contro quelli presenti nel parlamento italiano, contro le mafie e criminalità. Da che pulpito viene la predica?
Non è credibile e capisco quelli che lo seguono poichè non hanno molta voglia di lavorare e aspirano una poltrona nel palazzo del potere.
NON MI FIDO!
nessuno: Cancellato.??? Non sapete leggere fra le righe.!!!
EliminaNessuno Io certi articoli non li leggo....
RispondiEliminaIo Non ho TV. e quando vado da una famiglia che ha una bella nipotina, molto carina, mi fà domande all'infinito. NON rieesco apiegare come mai ci sono GRILLI i neri che fanno cri cri , e ci sono GRILLI a due gambe urlatori... POI MI DOMANDA : NONNO , MA LA LEGGE DI NON METTERE PIù I GRILLI NELLA GABBIETTA C'è ANCORA.???
Datmi una mano Voi , cosa posso ripondere all bambina.???
PAROLE
RispondiEliminaMenzogne usate ad arte per smuovere le coscienze del popolo ingenuo che crede ancora in Valori
Che non hanno mai riempito la pancia (al popolo) ma solo il portafoglio dei venditori di menzogne
Abili incantatori di serpenti che Usano L’amor di patria come strumento Per fare i loro interessi.
Unico premio concesso al Popolo? Gioire delle ricchezze altrui.
Se i sostenitori de gli uni che inveiscono contro gli altri si coalizzassero a difesa degli interessi del Popolo
Potremmo liberarci dai burattinai Per sempre.
PS Dovremmo invertire il modo di fare campagna elettorale
Dato che lo siamo tutti i giorni dell’anno in campagna elettorale.
( L’Italia è il campo dove è sceso SB lascio a voi immaginare il concime che cè )
Per questo troverei giusto che nei due mesi di cosi detta campagna elettorale
Fosse imposto il silenzio più assoluto ai politici e ai mezzi di informazione.
Servirebbe a tutto il popolo per riflettere e per disintossicarsi
e/a riattivare se non glielo hanno già fuso il cervello ai beoti. VITTORIO