"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

giovedì 2 ottobre 2014

Il falso mito dell'elettore piddino di Sinistra


Il Regime di Renzi by Luca Peruzzi

Da molto tempo, a dire il vero ormai da anni, di fronte ad ogni porcata del PD – solo per citarne alcune l'appoggio al governo della macelleria sociale di Monti, lo stare in maggioranza con Berlusconi, la rielezione di Napolitano invece di un galantuomo ed insigne giurista come Rodotà, la svolta thatcheriana di Renzi – tutti a chiedersi: ma perché gli iscritti e gli elettori piddini non reagiscono? ma perché la 'sinistra' interna (Bersani, D'Alema, Fassina, Cuperlo, Civati) non esce dal partito? ma come fanno a sopportare un arrivista liberista e simil-berlusconiano come Renzi?
Queste domande nascono dalla convinzione che il PD sia l'erede, sia pure bastardo, del PCI ed insieme della sinistra politica e sociale democristiana (quella di Moro, Zaccagnini, Mattei, Marcora per intenderci).
Ad essere sinceri anch'io ho coltivato in passato questa illusione aspettandomi che dalla vittoria di Renzi alle primarie potesse derivare l'implosione del PD e che una rilevante parte dei suoi elettori/militanti considerasse inaccettabile scegliere ancora quel partito e dunque si muovesse verso altre opzioni politiche.
La realtà, quella che emerge dalla cruda osservazione dei fatti, è ben diversa. Nella progressiva trasformazione del PCI in PD – attraverso i passaggi del PDS e dei DS – il partito che fu di Gramsci, Togliatti e Berlinguer ha perso completamente la sua natura di partito di Sinistra (cioè di una forza politica che contesta il sistema capitalistico e ne richiede il rovesciamento o almeno una sua radicale trasformazione) ed il suo elettorato originario che – confuso, disorientato, deluso – si è disperso in variegate scelte elettorali: Rifondazione Comunista (in passato), l'astensione, la Lega, Grillo e il Movimento 5 Stelle.

Quello a cui non credo più cioè è di un elettorato che vota PD convinto di votare a Sinistra e che pertanto vada svegliato e reso consapevole dell'errore. A parte una marginale nicchia di ciechi nostalgici che sceglie PD come segno di fedeltà al vecchio PCI, io credo invece che i piddini forniscano consapevolmente il proprio consenso ad un partito che riconoscono come moderato, centrista, garante della continuità del sistema capitalistico e delle ingiustizie e delle ineguaglianze manifeste che esso comporta.
Che poi questo consenso venga conseguito ed estorto grazie a squallide pratiche clientelari, coltivando rapporti inconfessabili con i portatori di interessi privatistici e speculativi o illegali, attraverso truffaldine tecniche di marketing e ad un'informazione manipolata e a senso unico è un altro discorso.
Il grosso degli elettori piddini è costituito da chi è partecipe della sfera di influenza economica del PD a livello locale e nazionale e del proprio personale politico, da chi non ha subito troppo la crisi e crede che solo attraverso la stabilizzazione del sistema – anche pagandone qualche prezzo - possa salvarsi, da chi - prigioniero della disperazione della disoccupazione e del precariato - si affida (così come in passato con Berlusconi) al messaggio nuovista di Renzi, da chi – intriso di rancore antipopolare e di ideologie destrorse – plaude al decisionismo da uomo forte del parolaio di Firenze e va in orgasmo con i suoi discorsi sull'impresa, sul merito, sulle colpe del Sindacato (a cui si rimprovera non di non aver difeso i lavoratori ma semplicemente di esistere).
I personaggi famosi (sarebbe troppo definirli élites) della cultura, dello spettacolo, del giornalismo, della politica che un tempo si professavano di Sinistra (Benigni ne è l'esempio eclatante) si sono adattati prontamente e supinamente, per mere ragioni di interesse personale, al nuovo corso e con questo si spiegano molte delle difficoltà a far rinascere un grande soggetto politico progressista.
Si deve però riconoscere che l'involuzione centrista e moderata dei traditori del PCI (qualcosa che ricorda molto ciò che avvenne con il PSI di Craxi) non nasce con Renzi: essa ha origine con D'Alema e Veltroni e nell'Ulivo. E' con il sostegno del PD di Bersani, D'Alema e Fassina, insieme a Berlusconi, all'austerità antisociale di Monti e Napolitano, presentata come l'unica cosa da fare di fronte alla crisi italiana, con l'appoggio decisivo per l'approvazione del pareggio di bilancio in Costituzione e delle riforme liberiste della Fornero su lavoro e articolo 18 e sulle pensioni (lasciando centinaia di migliaia di esodati senza reddito da lavoro e senza pensione), con la rielezione di Napolitano, il peggior Presidente della Repubblica della storia italiana che invoca lo stravolgimento della nostra Costituzione, che si è reciso in modo sguaiatamente manifesto, inequivocabile e senza possibilità di appello ogni legame con le radici della Sinistra.

Oggi la costruzione di un'Alternativa progressista e socialista, in grado di riguadagnare la fiducia e l'attenzione dei ceti popolari, non può prescindere dal considerare il Partito Democratico un nemico da combattere e da sconfiggere e con il quale non è possibile, nemmeno nel più piccolo dei comitati di quartiere, alcun accordo elettorale pena perdere in partenza ogni credibilità.




4 commenti:

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  2. Condivido ogni singola parola e mi permetto di aggiungere quelle che furono le mie considerazioni nel febbraio del 2014 quando renzi prese il potere.


    Nasce il governo renzi (rigorosamente minuscolo) che non è altro che un letta (come prima) bis rattoppato e raffazzonato talmente male, da far rimpiangere (si fa per dire) il nipote di enrico.

    Un bimbominkia twittante deciderà cosa NON fare per questo paese, con l'ausilio e il bene placito del nano mafioso e dei suoi (ex?) accoliti, per i prossimi quattro anni. Odio particolarmente renzucolo, perchè lui, oltre ad essere un parassita come gli altri, ha pure la disgrazia d'essere un gran paraculo, pieno fino al buco del culo di prosopopea ingiustificata. Lo guardi e hai la netta percezione del fatto che ti stia prendendo in giro, o almeno è quello di cui lui è assolutamente convinto. Quanto mi fa imbestialire questa cosa è facilmente quantificabile dal numero delle volte in cui gli ho augurato una morte lenta e dolorosa (così come a tutti gli altri, eh, che non mi si tacci di razzismo, per carità).

    Renzi è uno schifoso mix fra mussolini e la peggior tradizione democrista di questo paese. Sul serio, neanche nei miei peggiori incubi sarei riuscita ad immaginare un personaggio più squallido, deleterio e assolutamente sbagliato, del toscano. Per non parlare della sua squadra di governo, che ha come unico merito il fatto d'aver fatto fuori la cancellieri. Si prospettano altri quattro anni di buco nero e di insolvenze che porteranno al collasso definitivo del sistema, nessun margine di risalita, nè di assestamento seppur precario. Abberlusconi aveva da evitare la patria galera, a renzino piace giocare a "io sono il capo e voi non siete un cazzo", perde chi resta in vita.

    Personalmente sono talmente avvilita da tutto ciò che è itaGlia da non sbraitare più neanche tanto, sarà perchè mi sento anche fortunata a non avere figli, nè più sogni, nè speranze, nè velleità rivoluzionarie. Non so.

    Non posso però fare a meno di chiedermi cosa passi per la testa di tutte le persone di età compresa fra i 16 ed i 25 anni in questo preciso momento storico, a parte uozzap e la wii, intendo. Probabilmente nulla, e forse è meglio così.

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  3. Non mi attrae più questa divisione tra centro destra e sinistra. La penso come Gaber della sua intelligente canzone su destra e sinistra. Essere di destra o di sinistra è inutile se non stupido.
    Per me esiste solo " fare l' interesse del paese e del popolo e prevenire i tempi non subirli".
    Questo è quello che accade in Italia da sempre: fare per non fare, decidere per non decidere, gettare solo fumo negli occhi della gente in campagna elettorale, per dare dopo alla burocrazia tutte le opportunità per maneggiare, anche sporco, assieme a corruzione, criminalità organizzata (che porta voti), evasione fiscale e truffe allo stato.
    Mentono i parlamentari che, interrogati, si difendono dicendo che sono all' oscuro di tutto. Sono loro che hanno fatto le leggi bistorte sanno quindi come aggirarle.
    Buttarli fuori tutti dal parlamento è solo un' inezia, occorre lavare e disinfettare tutte le istituzioni per poter ricominciare; ma ora mi sembra impossibile.

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  4. E che problema c'è...la prossima volta non voto PD!
    saverio

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