"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 7 novembre 2014

C'era una volta l'antiberlusconismo


Renzi e Berlusconi by Luca Peruzzi
Chissà cosa frulla nella testa dell'elettore piddino ora che il proprio Partito ridisegna insieme a Berlusconi, soprattutto attraverso il suo plenipotenziario Verdini rinviato a giudizio per la P3, il nuovo assetto istituzionale italiano e ne riceve il sostanziale e decisivo, anche se non dichiarato, sostegno al Governo Renzi. Parlo dei piddini 'nativi' e non di quelli (probabilmente oggi la grande maggioranza) che prima di arrivare al partito di Renzi votavano Forza Italia o Scelta Civica o l'UCD di Casini come ha documentato Ilvo Diamanti in una sua ricerca. Quelli che se non voti PD e Centrosinistra fai vincere Berlusconi e per questo mandavano giù le peggiori porcate dei governi dell'Ulivo e dell'Unione. Quelli che bisogna difendere il welfare, la scuola pubblica, l'ambiente, il lavoro e i lavoratori ed ora plaudono al liberista thatcheriano Renzi perché li fa 'vincere' dando il via libera a padroni, speculatori, cementificatori, trivelle, privatizzazioni selvagge. Quelli che bisogna combattere la mafia, la corruzione e l'evasione fiscale e stanno in un partito controllato da un tizio che ha un'antica familiarità con Berlusconi e le sue aziende. Quelli di "Se non ora quando?" e delle "Dieci domande di Repubblica" che si mobilitavano contro Berlusconi puttaniere e sessista. Quelli che si indignavano per i voltagabbana di Forza Italia - Capezzone, Razzi, Scilipoti - da irridere senza pietà e per la volgarità politica delle Santanché o delle Mussolini e che ora si vedono rappresentati da opportunisti e polli e galline da talk show televisivi come la Picierno, la Serracchiani, la Moretti, la Boschi, la Bonafè, il già comunista Migliore. Forse è una domanda che non ha una sola risposta anche giovandosi delle analisi di sociologi, psicologi, di esperti della comunicazione politica.
E' certamente più facile intuire cosa frulla nella testa di tanti degli ex antiberlusconisti di professione: i giornalisti di Repubblica o del TG3, i conduttori e i comici 'progressisti' come Fazio, Benigni o la Litizzetto, gli intellettuali alla Saviano. "Franza o Spagna purché se magna" sembra una risposta sensata, o no?

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