di Giandiego Marigo
Oggi tutti parlano di migranti. Io invece, che pure sono parte attiva di una pagina antirazzista su facebook, faccio fatica a parlarne. Ho sentito cose turpi, nel quotidiano, dette anche da
persone che “normalmente” si spacciano per progressisti. Questa tematica
è, in genere, affrontata con una totale indifferenza, molto fastidio ed
una finta, ipocrita ignoranza, quando non addirittura con palese
preconcetto. Ipocrita ignoranza di chi per anni ha fondato il proprio
riscatto e la propria rinascita sulle migrazioni ed ora dimentica …
omette, non racconta. La Memoria è breve lo sanno bene i
nord-occidentali, maestri di muri e sbarramenti. Le Migranze, per
contro, sono un fenomeno epocale in cui vengono chiamate in gioco
responsabilità pregresse del “mondo industrializzato” ed in particolar
modo della sua elite di comando. Dalle migranze passano le nostre colpe,
anche se non ci piace ammetterlo, le nostre indifferenze, il nostro
stesso benessere costruito sul furto e sulla teorizzazione della
disparità per diritto divino. Sulla presunta superiorità di un modello
sociale sugli altri. Ma questo non conta … quasi mai, noi preferiamo
ragionare sugli effetti e manifestare il nostro fastidio dall'essere
invasi, quasi che fossimo noi le vittime.
Quello che sta avvenendo e che avverrà, inesorabilmente, sempre
di più è che un sacco di gente sta venendo a chiederci conto dei beni essenziali per vivere che loro non possono avere e di cui noi, primo mondo, abusiamo e scialiamo,
producendo montagne di rifiuti che poi rendiamo loro. Quello che avviene
è che vengono per chiederci conto delle materie prime ch'erano celate
nei loro territori di cui noi abbiamo fatto e facciamo quotidiano
saccheggio, quello che sta avvenendo è che le montagna di ferraglia
mortale che abbiamo loro svenduto perchè si massacrassero oggi ci
ritorna indietro, a richiamare la vera responsabilità nell'infinito,
doloroso, martirio dell'Africa e di tutto il mondo terzo (a noi piace
chiamarlo così, perchè fa piacere sentirsi primi). Ma oggi siamo costretti ad ascoltare politici che
fondano il proprio potere su questa premessa prevaricazione, che
progettano quotidianamente guerre d'esportazione di democrazia, che si
ingrassano sulla vendita di armi … lacchè di quella stessa elite che
vuole depopolare l'Africa, che l'ha massacrata e derubata e che ancora
lo fa in ogni minuto di ogni ora di ogni giorno. Bene oggi, dicevamo,
questi signori, camerieri dei neo colonialisti, cause prime e motori
delle migranze ...piangono e ci parlano delle loro idee per
risolvere ed arginare il "problema", con la sottintesa volontà di “liberare il nostro
territorio” perchè anche oggi noi riusciamo a sentirci vittime, quasi
che il dramma di Lampedusa ci cogliesse impreparati, come se non fosse
nostra responsabilità, come ci fosse imposto.
Nessun commento:
Posta un commento