Come
scrive Antonio Padellaro in un suo bell’editoriale sul Fatto
Quotidiano i due principali competitori italiani delle elezioni
Europee del 25 maggio, Grillo e Renzi, hanno fondato la propria
campagna elettorale sulla fragilità emozionale delle persone usando
rispettivamente i sentimenti della rabbia e della paura.
La
rabbia per un Paese massacrato dalla crisi economica, la paura per il
salto nel vuoto che potrebbe rappresentare la vittoria elettorale di
Beppe Grillo.
Ora
sul 'pericolo' Beppe Grillo la discussione è aperta ma sulle origini
e le responsabilità della crisi - frutto della micidiale
congiunzione dell'austerità liberista con il soverchiante italico
malaffare di mafie, cricche e corruzione – non dovrebbero esserci
dubbi.
Anzitutto
dovremmo tutti aver ben chiaro quanto è stato determinante il
contributo al massacro morale, sociale, economico dell'Italia da
parte delle destre: le destre berlusconiane e diversamente
berlusconiane (l'NCD di Alfano e l'UDC di Casini), fasciste e
post-fasciste, i Fratelli d'Italia della Meloni, di La Russa e
Alemanno, la Lega di Maroni e Salvini, i 'liberali' di Monti. Quell'area politica ci ha regalato
Berlusconi, Dell'Utri, Previti, Cosentino, Scajola, Bossi, Belsito,
la Santanché, Alfano, Schifani, Borghezio, Storace, Giovanardi, Gasparri, Sacconi,
Formigoni, Cicchitto, Fiorito.
E
dovremmo avere piena consapevolezza delle scelte scellerate operate
dai degeneri eredi del PCI e della sinistra democristiana: prima
l'imbelle opposizione a Berlusconi e poi, con Monti Letta e Renzi, la
piena adesione e la gestione diretta del massacro sociale delle
politiche liberiste, dell'austerità, del precariato.
Ora
che tutti si dichiarano contro l'austerità e a favore di un'altra Europa ricordiamoci di chi ha votato il fiscal compact e il pareggio
di bilancio in Costituzione oltre che la folle e sadica riforma delle pensioni della Fornero, chi è che sa solo proporre precariato e
svendita delle aziende pubbliche ai privati.
Ben
venga dunque il sorpasso di Grillo sul PD o comunque un distacco
limitato tra i due partiti: perché ciò significherà la fine
politica di Renzi.e di Napolitano ed il fallimento dei progetti
autoritari dell'Italicum e della riforma costituzionale scritta a
quattro mani con Berlusconi (avendo comunque sempre ben presente che
con un'astensione che presumibilmente raggiungerà il 40 per cento
degli aventi diritti al voto il vincitore che raggiungerà il 30 per
cento dei suffragi non rappresenterà che il 18 per cento degli
italiani, meno di un quinto dell'elettorato).
Ma
chi è di Sinistra sappia riconoscere (nonostante
scrive il sempre ottimo Matteo Pucciarelli) qual è la casa nella
quale sono sovrani i suoi valori, le sue idealità, le sue parole, la
sua visione, la sua storia: la lista L'Altra Europa con Tsipras.
Perché in politica l'onestà è una condizione necessaria ma non
sufficiente: il bene comune si persegue avendo ben chiaro da che
parte si sta, quali interessi e quali ceti sociali si rappresentano,
che società si vuole costruire.
E
la politica e la democrazia si fondano, come sta scritto nella nostra
Costituzione, sui corpi sociali intermedi – sui Partiti, i
Sindacati (certo non i Partiti e i Sindacati che conosciamo ora!), i
Movimenti, le Associazioni. Come potrebbero altrimenti le singole
persone affrontare la complessità delle questioni e delle scelte che
hanno di fronte e non essere sopraffatti da quei formidabili fattori
di distorsione della volontà popolare che sono le mafie, il grande
capitale, l'informazione asservita al potere, le potenze straniere
che considerano l'Italia niente più che un terreno di conquista e di
dominio?
La
lista L'Altra Europa per Tsipras è la scelta della razionalità:
eccellenti candidati e buone proposte politiche insieme
all'opposizione intransigente, senza dover rinnegare la propria
anima, all'austerità che ci hanno rovesciato addosso le Istituzioni
tecnocratiche comunitarie e i governi nazionali dei Paesi che
compongono l'Europa.
Per
cambiare l'Italia e l'Europa cominciamo da qui.
pienamente d'accordo speriamo di superare il 4%.avellino
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