"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 3 febbraio 2010

Eugenio Scalfari, Riccardo Iacona e il disossamento dello Stato

Eugenio Scalfari nel consueto editoriale della domenica (La Repubblica del 31 gennaio), con riferimento alla privatizzazione della gestione della Difesa e della Protezione civile, richiama l'attenzione sulla selvaggia spoliazione di quel poco che ancora rimane della struttura dello Stato e l'oltraggio alle procedure giuridiche costituzionalmente previste per la sua amministrazione.
Correttamente Scalfari utilizza il termine disossato anziché spolpato visto che la polpa dello Stato di diritto e del patrimonio pubblico da tempo è stata depredata.
E' come se dopo aver ceduto la nuda proprietà, i mobili, i quadri, il giardino circostante di una casa se ne cominciasse a mettere in vendita i mattoni dei muri portanti.

Sono decenni che l'interesse pubblico ed i bisogni della collettività sono travolti da politiche decise per il proprio esclusivo vantaggio da ristrette oligarchie.
Basti citare la criminalità organizzata padrona di intere regioni e che espande sempre più la propria influenza in tutto il Paese, il clientelismo democristiano e la conseguente negazione dei diritti e della meritocrazia, la politica dei trasporti che ha subordinato ai profitti della famiglia Agnelli la possibilità di una organizzazione razionale della mobilità, il laissez-faire edilizio che ha violentato il paesaggio e la qualità della vita delle persone, la demolizione della scuola e della sanità pubblica a vantaggio dell'impero economico e ideologico del Vaticano.
Negli anni novanta poi si realizza lo smantellamento delle Partecipazioni Statali e la liquidazione degli immobili e delle aziende di proprietà statale.
Di fatto o di diritto vengono privatizzati IRI, ENI, ENEL, Telecom, Banche e Assicurazioni, Autostrade, Industrie meccaniche, elettroniche, alimentari, immobili residenziali pubblici, aziende municipalizzate di servizi.
Persino la Banca d'Italia è ormai in mano ad azionisti privati (le Banche cedute dallo Stato).
Qualcuno (Brunetta, Pomicino) auspica che venga riscritta la storia delle privatizzazioni, di chi se ne è avvantaggiato e dei danni che queste hanno provocato alla collettività. Sono gli stessi che ricollegano la vicenda di Tangentopoli e l'annientamento della classe politica dominante nella prima Repubblica agli interessi di chi voleva arricchirsi attraverso la dismissione del patrimonio dello Stato.
Tangentopoli altro non sarebbe stato che il complotto ordito dai poteri forti italiani ed internazionali, per rovesciare la classe politica al potere e così impossessarsi dei ricchi bocconi costituiti dai beni di Stato.
Viene citata la riunione sul panfilo Britannia nel giugno del 1992, a cui partecipò anche l'attuale governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, nella quale sarebbero stati decisi i destini dell'economia pubblica italiana.
Certo tutto è possibile. Ma se quella classe politica fosse stata autorevole, integerrima e avesse goduto del consenso popolare, se non avesse colpevolmente ingigantito negli anni Ottanta, con la corruzione e gli sperperi. il debito pubblico, difficilmente avrebbe potuto esser fatta fuori dal 'complotto'.
Le condizioni per indurre lo Stato a vendere i propri gioielli furono poste proprio da quei governanti, Craxi Andreotti Forlani Gava De Lorenzo De Michelis Pomicino e via discorrendo, che ne avevano determinato il dissesto.
Se fossero rimasti al potere avrebbero fatto qualcosa di diverso dal trattare il prezzo del proprio consenso ai poteri forti?
Complotto o meno, il bilancio delle privatizzazioni degli anni novanta, realizzate principalmente da Amato, Prodi e Ciampi, appare fallimentare. Non hanno cambiato le dimensioni del debito pubblico italiano né hanno consentito il raggiungimento degli altri obiettivi che erano serviti a giustificarle: maggiore efficienza e riduzione dei costi dei servizi pubblici, rafforzamento ed ammodernamento della struttura industriale e del capitalismo privato italiano le cui famiglie al contrario hanno utilizzato tale opportunità solo per operazioni di tipo speculativo.
La collettività si è privata, senza nulla in cambio, di strumenti di regolazione e sviluppo dell'economia, di promozione della ricerca scientifica, di possibile riscatto delle zone depresse. Ben diversa è stata, ad esempio, la politica della Francia al riguardo.
Le aziende statali e parastatali erano inoltre parte, sia pure in modo distorto ed inefficiente, del welfare italiano assicurando un reddito ed un lavoro dignitoso a milioni di cittadini.
Le privatizzazioni sono state uno degli elementi che insieme a globalizzazione, delocalizzazioni e all'esercito di riserva costituito dagli immigrati, hanno consentito di stringere la morsa su diritti e retribuzioni dei lavoratori creando le condizioni materiali per le sovrastrutture di tipo giuridico quali le leggi sul precariato.
Il salto di qualità che opera la destra berlusconiana, nella distruzione dello Stato, è rappresentato dalla legislazione creativa cui danno vita i furbastri sciacalli al governo che, per raschiare il barile delle risorse pubbliche e del bene comune, non si fanno scrupolo di violare i fondamenti della Costituzione e del diritto, il buon senso e la decenza.
Privatizzazione della Difesa e della Protezione Civile per non dover sottostare alle procedure previste per gli appalti pubblici ed ai controlli della Corte dei Conti e così poter impunemente favorire amici ed intascare tangenti.
Complicità e favoreggiamento di evasione fiscale e poteri mafiosi attraverso i condoni fiscali e la vendita all'asta dei beni confiscati alla criminalità organizzata, modalità che a parere di tutti gli esperti consente a quelle stesse organizzazioni delinquenziali di riprenderne il possesso.
Depredazione, in ossequio alla logica del profitto, di un bene fondamentale per la vita dei cittadini quale l'acqua.
Militarizzazione della gestione dei rifiuti e della realizzazione delle opere pubbliche, trasferimento nei Balcani delle centrali energetiche per non essere costretti a tener conto della volontà dei cittadini residenti nei territori coinvolti.
Conferimento dell'Alitalia ad un gruppo di imprenditori amici, a spese dell'Erario, dei dipendenti dell'azienda e dei piccoli azionisti.
Se vogliamo è la stessa logica adottata nei confronti della giustizia e del governo degli organi Costituzionali, anch'essi ridotti (basti pensare all'attuale ruolo del Parlamento e alle modalità di scelta dei rappresentanti del popolo definite dalla legge elettorale 'porcata') a meri strumenti volti a soddisfare biechi interessi privati.
Riccardo Iacona nella sua trasmissione Presa Diretta, sempre domenica scorsa, ci ha fornito una visione antitetica di come possa e debba essere gestita la cosa pubblica. A proposito del problema della casa, ci ha mostrato come la regolazione e l'intervento pubblico diretto siano fondamentali per garantire ai cittadini la disponibilità dei beni essenziali per la propria vita e che questo può avvenire con modalità economicamente vantaggiose, o comunque non eccessivamente onerose, per lo Stato stesso.
Viene da chiedersi cosa avrebbe potuto essere questo nostro straordinario Paese, quanti problemi che incidono nella carne viva e nella vita di tutti i giorni dei cittadini avrebbero potuto essere risolti, se l'Italia non fosse stata oppressa dalla mano morta della corruzione, dell'evasione fiscale, di una casta politica imbelle e corrotta, del Vaticano, delle Mafie.
Ma in fin dei conti questo è quello che vogliamo noi italiani, i politici al potere sono quelli che scegliamo noi e dunque evidentemente sta bene così almeno alla maggioranza dei nostri concittadini.
D'altro canto chiunque di noi potrebbe vincere al Superenalotto, un'edizione del Grande Fratello, il ricco montepremi di un quiz televisivo o, chissà, essere eletto a qualche carica pubblica ...

2 commenti:

  1. Al seguente link potrete vedere il servizio realizzato da Uniroma.Tv dal titolo "Eugenio Scalfari: il Tg1 è pessimo"

    http://www.uniroma.tv/?id_video=15715

    Ufficio Stampa di Uniroma.TV
    info@uniroma.tv
    http://www.uniroma.tv

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  2. SE IL MALE E’ DI QUESTO MONDO , ANCHE NOI LO SIAMO: PER UCCIDERE UN MAIALE BASTA UNA PALLOTTOLA E ANCHE MENO.

    Letture interessanti sull’argomento:
    http://lafreccianera.skyrock.com/
    http://peopleinarms.livejournal.com/
    http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/12/articolo-interessante-che-mi-e-stato.html
    http://www.mariadinazareth.it/inferno%20libro%20a%20tu%20per%20tu....htm
    http://paolofranceschetti.blogspot.com/2009/08/cosa-serve-la-crisi-finanziaria-parte-2.html
    http://paolofranceschetti.blogspot.com/2009/05/il-sistema-in-cui-viviamo-il-sistema.html
    http://partitodelsud.blogspot.com/2008/11/1860-macche-garibaldi-la-sicilia-venne.html

    Filippo Matteucci - DEMOCRAZIA TURNARIA
    Economista
    Libertarian Writer & Blogger

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