"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

giovedì 30 ottobre 2014

Tweet e manganello: le politiche del governo Renzi e l'abisso morale dei poliziotti


Alfano in tenuta antisommossa by Luca Peruzzi

Diciamo anzitutto una cosa: quando le forze dell'ordine vogliono gestire (cioè hanno l'ordine di gestire) una manifestazione pubblica prevenendo e minimizzando scontri e incidenti riescono a farlo. Ci riescono nelle situazioni più a rischio e tanto più quando hanno di fronte una forza tranquilla quale quella di un sindacato organizzato come la Fiom.
Se i poliziotti decidono di manganellare ferocemente e senza pietà dirigenti sindacali e lavoratori che protestano, come successo oggi a Roma con gli operai dell'AST, significa che hanno avuto disposizioni in tal senso oppure non hanno avuto l'ordine di astenersi dal creare problemi (il che significa in pratica la stessa cosa).
In una situazione di contrasto politico tra il governo Renzi e la CGIL e dentro il Partito Democratico tra la maggioranza liberista e la vecchia guardia 'concertativa' non si può non dare un significato politico alle manganellate dei poliziotti.
Il governo Renzi vuole agire da rullo compressore nei confronti dei lavoratori e del sindacato negando persino il loro diritto a manifestare e non è più disposto a riconoscerne un ruolo di controparte. Dunque bisogna intimidire i lavoratori e nel contempo 'incentivare' i dissidenti piddini ad abbandonare il partito.
E' finito il tempo, si dice, del compromesso keynesiano e riformista che ha ispirato le costituzioni europee del secondo dopoguerra. E questo significa che sta a tutti noi – lavoratori, cittadini, militanti politici e sindacali – impegnarci per organizzare da subito e con concretezza la resistenza e la controffensiva. In caso contrario le nostre vite verranno spazzate via senza pietà.
Fin qui il ragionamento politico generale e le responsabilità evidenti del ministro degli interni Alfano e del Presidente del Consiglio Renzi.
Poi però bisogna parlare delle “forze dell'ordine”, di quello che passa nella testa di ciascuno degli operatori della “sicurezza” quando bastonano studenti adolescenti o lavoratori in corteo per difendere la propria occupazione. Da quarant'anni andiamo avanti con le parole di Pasolini che stava dalla parte dei poliziotti figli di poveracci contro gli studenti figli di papà ma vogliamo parlare del G8 di Genova e della macelleria messicana della scuola Diaz? Vogliamo parlare dei tanti massacrati di botte una volta “al sicuro” nelle loro mani? Quale odio profondo alberga nei loro cuori? Quale disprezzo per gli altri e quale senso di onnipotenza gli deriva dall'indossare una divisa? Quanto sono intrisi di ideologia fascista? Non hanno giurato fedeltà alla Costituzione e non sono al servizio dello Stato e della Comunità e non di chi gli concede gli scatti contrattuali automatici a differenza di tutti gli altri dipendenti pubblici?
Se esiste un sistema che è predisposto ed organizzato perché tutte le rotelline che ne fanno parte seguano esattamente la funzione a cui sono destinate è anche vero che esiste sempre una coscienza individuale, la capacità di discernere tra ciò che è bene e ciò che è male, un senso di umanità che non si può mai rimuovere del tutto. O almeno esiste il buon senso.
Anche nelle dittature e nei regimi.




mercoledì 29 ottobre 2014

Marco Revelli e la Sinistra che “s'attacca ar fumo de la pippa”




Marco Revelli è uno dei punti di riferimento intellettuali della Sinistra e, per quanto si possa capire dai suoi scritti e dai suoi interventi in video, una bellissima persona, retta e di specchiata moralità politica.
Ma l'analisi intellettuale è una cosa ed il cimentarsi nella costruzione concreta di un soggetto politico è un'altra. E forse non è un caso che i protagonisti della vita politica italiana dell'ultimo ventennio – da Berlusconi a Renzi passando per Grillo, Bossi e Di Pietro – non sono esattamente dei fini intellettuali cultori delle letture classiche.
Nel documento scritto da Revelli e che di seguito riporto integralmente, ammirevole per quanto riguarda l'analisi della situazione italiana e del renzismo, mi pare, ahimè, ancora una volta di ravvedere, laddove si passa alle proposte operative, molta fumosità e soprattutto la funesta pretesa da parte dei promotori della Lista Tsipras (gli "intellettuali") di mantenere la direzione del processo di costruzione del Soggetto Politico dell'Alternativa.
E' evidente quanto scrive Revelli che rendere maggioritaria nel Paese l'idea che sia necessaria una trasformazione radicale della società e del sistema economico in cui viviamo richiede un lungo percorso – una traversata nel deserto come direbbe l'amico Giandiego Marigo – e l'individuazione di nuove forme di organizzazione, di comunicazione e di partecipazione politica.
Ma rispetto all'oggi, al dovere di resistere al Renzusconi e alla rottamazione della democrazia, alle elezioni forse dietro l'angolo si impone di operare con i mezzi che si conoscono (e i sei mesi fatti trascorrere dal giorno delle elezioni europee, da parte della lista Tsipras, nel silenzio e nella passività rappresentano una colpa imperdonabile).

giovedì 23 ottobre 2014

Critichiamo la CGIL. Ma partecipiamo alla manifestazione del 25 ottobre




Chi ha raggiunto un sufficiente grado di consapevolezza delle questioni politiche e sociali italiane non può esimersi dal riconoscere le colpe e i tradimenti del Sindacato, CGIL compresa. Anzi attribuisce alla CGIL, in quanto storico rappresentante della tradizione social-comunista, colpe ancora maggiori dei sindacati bianchi craxiani e democristiani per aver guardato passivamente al progressivo smantellamento dei diritti dei lavoratori, alla perdita del loro potere di acquisto, all'esplosione del precariato.
Di questo scrivevo in un vecchio post già nel 2009.
Per questo la piazza del 24 ottobre, quella dello sciopero generale dei sindacati di base e non complici – USB, Unicobas, Orsa – appare quella più coerente, più determinata, più lucida e consapevole nelle sue analisi.
Se però facciamo una questione di numeri (e i sindacati di base non hanno grandi numeri) ecco che la piazza più importante diventa quella della manifestazione del 25 ottobre della CGIL di Landini e Camusso.
Il Renzusconi – il progetto in atto di rottamazione della democrazia, della Costituzione, dello Stato sociale – richiede una risposta di massa per aprire un percorso di resistenza e di controffensiva sul piano politico, sociale, sindacale, culturale, valoriale.

martedì 21 ottobre 2014

ELEZIONI, STRUMENTALITÀ E VECCHI MERLETTI



Di Giandiego Marigo


Si parla di elezioni anticipate … a primavera, si mormora sia una forca caudina, pare imposta dal giovane Principe Rottamatore per trasferire in parlamento la preponderanza ottenuta nel paese con le elezioni europee.
A lui converrebbe, a noi meno, al paese manco per niente, ma queste cosiderazioni sono secondarie rispetto all'urgenza di monetizzare il suo quaranta per cento,finchè c'è, trasformandolo, nelle sue intenzioni. In una maggioranza parlamentare che gli permetterebbe di “agire da solo” senza alleanze e compromessi, che insomma, peseranno pure meno di zero e diranno poco di vero, metteranno insieme personaggi equivoci ed in fondo uguali, ma insomma dal punto di vista dell'immaggine pesano.
Ed obbligano a condividere gli altari del popolo bue con altre immaginette santificate, il che al principino fiorentino signore e padrone di tutte le rottamazioni piace molto poco.
Non è di lui , però che voglio parlare, ma dello stato dei lavori a sinistra … o nella landa desolata delle intenzioni, come sarebbe meglio definirla.
Dopo mesi di imbarazzante silenzio e di , interiori rimestazioni, eccola ritornare , finalmente, di attualità, anche se per ora timidamente, la Lista per Tsipras. Un poco più attempata ed un poco meno “credibile”, ma con tutti i suoi problemi intatti.
Rifondazione e la Sinistra Europea che cercano di spingere, SeL che tende a frenare, scarsissima chiarezza sui rapporti con il PD, non i tutti i comparti, ma quanto basta. La confusione fra verticismo ed orizzontalità … il pericolo concreto delle “dirigenze preconfezionate”.
La banda degli intellettuali garanti che non si capisce bene dove stia, cosa garnatisca, ed a che cosa ed a chi faccia riferimento, di cui non si coglie il pensiero … di cui sfugge la ragione ed il radicamento.
Insomma i problemi di sempre che ne hanno caratterizzato la sua nascita e che non sono stati affatto risolti.
Nessuno si è , in realtà, ancora seduto attorno ad un tavolo paritetico ed aperto, nessuno a fatto i conti con le divisioni (a mio parere pretestuose e di comodo) a sinistra, nessuno ha fatto i conti con dirigenze sclerotiche e scarsamente disposte all'unità, piuttosto che alla coltivazione compulsiva del proprio orto.
Solo a tratti nel paese, in alcuni luoghi più che in altri i Comitati pro Tsipras hanno lavorato bene, costruendo ponti ed opportunità, forse non eclatanti, ma annotabili: Roma, Milano, ma nei territori, poco o nulla.
SeL ha continuato ad essere SeL e ad amoreggiare con il PDRifondazione ha continuato inl suo ininterrotto dibattito interno con accenni autolesionistici.
I Cani Sciolti, che facevano riferimento alla lista per Tsipras, hanno continuato ad essere sciolti ed ininfluenti nelle decisioni.
Nessuno si è inoltrato, con il coraggio che occorrerebbe avere, nella conrtraddizione con la “Sinistra Contro L'Euro” che pure qualche passo verso l'unità lo ha fatto e qualche gradualità ed articolazione sembra volerla accettare, e che nelle articolazioni della sua analisi è molto più vicina di quanto non si voglia farlo sembrare.
Eppure sarebbe fondamentale muoversi in quel senso … certo! Sempre se l'unità della Sinistra Vera è ancora un obbiettivo ed un passaggio fondamentale, come io credo, verso un'AreA di Progresso e Civiltà che tenga conto dei riferimenti storici del socialismo e sappia rinnovarne visioni e linguaggi.
Eppure i territori sono lì e ci si vede tutti i giorni, più o meno, si potrebbe … basterebbe fare un passo, basterebbe volerlo … basterebbe partire da dove si deve … dal basso e muoversi orizzontalmente e circolarmente, nulla che una incrollabile volontà unitaria e una dedicazione spirituale degna di questo nome non possa fare.
Ed invece come suole ci muoveremo all'ultimo istante, in modo scomposto, appesantiti dallì'urgenza e dall'immanenza … come sempre, come suole, colti alla sprovvista.
Scontentando tutti e facendo la solita figura degli egemonizzatori, improvvisati e strumentali.
Sveglia compagni, sveglia!
Mettiamo in pratica a partire da subito, quello che tutti , in realtà, condividiamo
Facciamolo adesso! Costi quel che costi …
Poniamo a SeL se occore … e purtroppo occorre, la domanda storica e muoviamoci sulla base di quella risposta “Dove state? Con noi o con il PD?” .
Proponiamo un CNL per salvare questo paese … ormai non c'è più tempo da perdere in inutili chiacchiare.
Diamo al PD la sua misura, in modo definitivo e chiaro, ed invitiamo i compagni che tanto chiacchierano di sinistra al suo interno a prendersi le responsabilità di essere dove sono e di stare con chi stanno.
Basta chiacchiere.
Partiamo pure da quello che c'è dalla Manifestazione Nazionale della FIOM del 25 Ottobre e da quella del 29 Novembre di tutta la lista nazionale, partiamo dalla partecipazione agli appuntamenti proprosti dai compagni critici nei confronti dell'Europa, partiamo dall'esserci e dal parlarci, dal confrontarci e dal trovarci sulle cose vere … agli appuntamenti importanti. Nelle istanze dove ancora si lotta, con fatica, ma si prova a reagire.
Partiamo dalle ...mila pagine sui network in cui si invoca l'unità,ma partiamo.
Il tempo delle chiacchiere, per questo paese è, veramente, finito.


a

domenica 19 ottobre 2014

Grillo: non è questo il momento di un Comitato di Liberazione Nazionale?





Francamente mi hanno stancato e comunque mi annoiano le polemiche e le discussioni (un tempo le avremmo etichettate da bar, oggi possiamo definirle da social network) su questa o quella dichiarazione di Grillo o di qualcuno dei suoi, anche quelle non infrequenti con un retroterra ideologico destrorso.
Personalmente preferisco attenermi alla concreta e cruda realtà dei fatti.

Il primo fatto. Oggi in Italia abbiamo, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, una maggioranza politica PD-PDL, il Renzusconi, la cui missione è quella di rendere il nostro Paese perfettamente funzionale agli interessi predatori del grande capitale internazionale ed italiano.
Per attuare questa missione è necessario rovesciare completamente (o comunque portare radicalmente a compimento e senza più mediazioni le 'riforme' iniziate da Berlusconi e dal centrosinistra) la natura della democrazia italiana così come disegnata nella nostra Costituzione eredità della resistenza antifascista.

MA ESISTE DAVVERO UNA CONTRAPPOSIZIONE FRA RAZZISTI E GOVERNO PIDDINO OPPURE È SOLO PESSIMO TEATRO?





Di Giandiego Marigo


Ritorno per un attimo alla vocazione che ha segnato il mio esordio sui social network. Le prime due pagine che ho aperto su facebook, infatti si chiamavano No Razzismo Day (oggi purtroppo finita malissimo), Io ci Metto la Faccia 100.000 facce da Antirazzista e Contro il governo della Vergogna (è assurdo, sotto certi e molteplici aspetti come una pagina inventata per l'Imperatore Farlocco possa essere adatta a Monti e dopo a Letta e Renzi … la dice tutta sulla fine della speranza) entrambe in auge e condotte da me anche oggi, quindi dicevo torno alla mia vocazione primeva sul network.
Milano è stata ammorbata, ancora una volta e tristemente, da una manifestazione unitaria Lega, Casa Pound contro le migranze … contro l'invasione.
Manifestazione riconosciuta e protetta dal sistema e dalla sua polizia, in nome del pluralismo e della democrazia, (quella stessa che non si perita di far trovare la piazza della contro manifestazione dei Centri Sociali invasa dalle auto e che non si fa alcuno scrupolo nel mazzuolare meticolosamente a sangue studenti ed antaginisti un poco dovunque nel paese) dove ha partecipato il presidente della regione Maroni, prendendosi anche la briga di salire sul palco e minacciare lo sciopero fiscale. Che bella figura istituzionale, assolutamente degno di un ex ministro degli interni
I nostri eroi hanno dichiarato di non essere in piazza per questioni “razziali”, ma solo ed unicamente di “buonsenso”, di non essere in assoluto contro le migranze e gli immigrati , ma solo contro la piaga dell'immigrazione clandestina, portatrice di delinquenza e malattie.La retorica finirà per ucciderci
I discorsi di sempre, quando non era l'EBOLA, oggi tristemente di moda si parlava di TBC e prima ancora di TIFO oppure semplicemente di puzza ed igiene.
La scelta del termine stesso “invasione” fa pensare alla necessità di proteggere i sacri confini, anche a costo della vita.
In questo, pirtroppo, supportati non solo dall'area dei razzisti dichiarati e palesi. spesso virulenti ed offensivi nelle persone dei loro Borghezio, piuttosto che di Salvini stesso, ma anche da un'opinione sempre più diffusa che invade moltissime aree Da M5S al PD stesso, alla FIOM (ho sentito personalmente innumerevoli lamentazioni sui ladri di lavoro).
Questa è la realtà con cui fare i conti, il razzismo esiste e l'infezione è molto diffusa … quasi una cancrena.
Ormai è quasi normale sentire , anche negli ambiti più impensati, fra la gente, la frase fatta, la battuta scontata, la frase ad effetto che stigmatizza il problema dell'immigrazione … in qualsiasi ambito, a qualsiasi livello.
La soluzione per questi signori sarebbe la chiusura dei confini, essi richiedono un controllo che già esiste leggi contro la malavita ed il malaffare che Andrebbero solo applicate, perché ci sono già e non in fantomatiche leggi speciali , ma nella costituzione.
Essi sono i nostri costruttori di muri in apparenza contrastati, loro stessi avvalorano questa ipotesi, da un governo che vede nell'immigrazione incontrollata l'unica possibilità di aumentare il proprio carniere di voti, che altrimenti, se votassero (come i nostri razzisti travestiti auspicherebbero) solo i “sangue puro” bhe allora le cose sì che cambierebbero … ma quanti immigrati votano?
Ma soffermiamoci un attimo su questa affermazione, tanto per, secondo la quale un governo a maggioranza PD favorirebbe l'immigrazione.
Assolutamente falso, ma non solo nelle azioni eclatanti, ma nella minutaglia e nell'azione culturale.
Oggi il PD (ed i suoi prossimali lo permettono, mantenedosi sempre e comunque a lui collegati e connessi) è appiattito su posizioni filo sioniste e filo occidentaliste. Avvalora nella propria campagna politica e nell'intervento culturale più minuto la visione di un Occidente buono, cristiano e santo e di un oriente ed un sud malmesso, arretrato e pericolosamente invasivo, terra di terroristi e migranti cenciosi.
Si comporta a livello militare (essere al governo ed avvallare le scelte , difendendole e facendole proprie è complicità oggettiva, inoltre è innegabile che la partecipazione militare abbia subito un implemento esponenziale negli ultimi tempi) come alleato di ferro nella lotta contro l'invenzione malata del Terrorismo Islamico, è fortemente impegnato nella difesa di tutte le azioni d'intervento sul quadrante Nord-Africano e Medio Orientale, fa parte organicamente e culturalmente del fronte impegnato in IraQ ed Afghanistan.
Renzi sta brigando per rimandare le nostre truppe sul fronte Irakeno, mentre è compromesso nell'azione anti Russia sino alle più nefande conseguenze, anche contro gli interessi stessi del paese e dell'economia già in fortissima crisi.
In qualche modo quindi, anzi culturalmente in modo massiccio, il PD appare impegnato nel compito di avvalorare il pericolo dell'invasione islamica, e nella necessità di un guerra purificatrice e difensiva. paventando l'incombenza del fantasma delle infiltrazioni terroristiche tanto quanto i signori che poi sfilano ad argine dell'invasione stessa è, come loro, frequentatore assiduo della casa dell'assoluta ipocrisia.
Così come coloro che paventano il pericolo delle migranze incontrollate ed omettono, chissà come mai l'elencazione delle responsabilità e delle rapine, e delle vessazioni del'occidente civilizzato che questo dramma hanno causato.
Tacciono dell'usurpazione e della violenza inaudita operata dalle sue (dell'occidente industrializzato) Major finanziarie e dalle sue corporazioni nelle terre da cui i disperati che muoiono nei nostri mari partono. Dimenticano il contributo che i nostri aerei e le nostre salvifiche truppe hanno apportato all'acutizzarsi della Problematica …
Molto comodo, molto ipocrita … e poi ci troviamo tutti insieme nella stessa messa domenicale, dove parleremo di carità, di compassione e di perdono dei peccati … abitando tranquillamente e come sempre quell'area grigia e perbenista dove tutti si incontrano e si salutano … come se nulla fosse e dove i migranti, normalmente suonano il violino o passano con il cappello chiedendo l'elemosina ed infastidendo i “tranquilli cittadini”.

Le migranze...e finisco, sono un fenomeno storico di portata epocale e rientrano in un contesto globale, di cui nessuno, pare, vuole realmente discutere ed a cui nessuno, pare, vuole realmente porre rimedio … già! Perchè altrimenti si dovrebbe parlare degli squilibri consumistici, delle reali ragioni della fame, di un occidente sprecone che da solo consuma molto più di quanto il pianeta possa dare, di una visione sconsiderata ed assassina da parte di una minoranza mondiale che ritiene giusto appropriarsi di tutti i beni planetari, senza rispetto alcuno per popoli, etnie ed eventuali confini … e di questo, si sa, non vuole parlare nessuno. Chissà perché!

giovedì 16 ottobre 2014

La vera responsabile delle morti per le alluvioni: la dittatura del profitto capitalistico

Renzi che galleggia sulle emergenze by Luca Peruzzi

A questo giro, dopo l'ennesima alluvione di Genova seguita subito dopo da altri morti in Toscana e in Friuli, nessuno, nemmeno i TG Rai, nemmeno Napolitano e Renzi, ha avuto l'ardire di parlare di fatalità, di eventi eccezionali.
A questo link, su Wikipedia, l'elenco delle alluvioni verificatesi in Italia. I numeri non si possono (sempre) smentire e qui si tratta di centinaia di morti per il dissesto idrogeologico (quasi 200 solo tra il 2000 e il 2014, 159 morti solo nell'alluvione di Sarno e Quindici nel 1998) oltre a danni incalcolabili.
A leggere in rete nemmeno le località (Sarno e Quindici, Giampileri) dove si sono verificate le tragedie più terribili degli ultimi anni sono state messe al sicuro.

A questo giro si è usata la retorica degli Angeli del Fango, i giovani e coraggiosi volontari che si sono impegnati con generosità a rimettere in piedi una città in assenza delle Istituzioni, per stemperare nella melassa del buonismo l'indignazione dell'opinione pubblica.
E Renzi ha scaricato le colpe del disastro sulla burocrazia e sui giudici del TAR, per aver ostacolato l'avvio dei lavori di messa in sicurezza del territorio, come se la burocrazia, il complesso degli uffici pubblici e delle norme e procedure che li regolano, non fosse sotto la sua responsabilità in quanto Capo dell'Esecutivo e Capo di una maggioranza parlamentare in grado di far approvare leggi e decreti a tambur battente e a colpi di fiducia. Come se la possibilità di far valere i propri diritti nei confronti della Pubblica Amministrazione di fronte ai TAR fosse una stravagante e singolare abitudine e non un principio statuito dalla nostra Costituzione (Art. 113: Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa. Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti.) e se la frequenza e fondatezza con cui vi si ricorre non nascesse dalle condizioni in cui si è deliberatamente ridotta la macchina dello Stato. Inoltre Renzi era stato informato sulla situazione di Genova.

domenica 12 ottobre 2014

E' Landini l'unica speranza della Sinistra?



Maurizio Landini visto da Luca Peruzzi
Da anni il sogno ricorrente di parte rilevante di quel tanto o poco che resta del popolo della Sinistra è l'assunzione di un impegno politico ed elettorale diretto da parte di Maurizio Landini. Ed è interessante al riguardo leggere quanto scrive, anche in forma autocritica e con molto buon senso, Livio Pepino uno dei promotori di Cambiare Si Può.
Sono ovviamente consapevole che Maurizio Landini ha sempre smentito l'intenzione di lasciare la militanza sindacale a favore di quella partitica anche se poi il suo protagonismo politico finisce ogni volta inevitabilmente per accreditarlo come potenziale leader della Sinistra (e del resto dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, come scrive Livio Pepino, che “il lavoro non lo si può più inven­tare, creare e difen­dere solo o soprat­tutto a livello sin­da­cale”).
A chi con commovente ingenuità coltiva questa speranza e a chi invece irride sdegnato questa deriva 'leaderistica' provo a proporre alcune mie considerazioni.

venerdì 10 ottobre 2014

Blocca lo Sblocca Italia!

Di fronte all'attacco senza precedenti del governo Renzi con lo Sblocca Italia - un attacco che nemmeno Berlusconi aveva osato in questi termini - all'ambiente, al paesaggio, ai beni pubblici, alla salute dei cittadini, all'economia del turismo e delle produzioni agro-alimentari di qualità aderiamo convintamente all'appello alla mobilitazione del Forum per l'Acqua Pubblica. 
C'è però una cosa che vogliamo dire agli amici, compagni, fratelli del Forum dei Movimenti per l'Acqua e cioè che se le mobilitazioni, le lotte, la resistenza di associazioni, movimenti, comitati non trovano sbocco in un grande soggetto politico ed elettorale di massa tutto sarà inutile. Se a scrivere le leggi, a colpi di fiducia, continueranno ad essere dei "banditi" mandatari della Troika  e subalterni alle lobbies, anche il coinvolgimento attivo di milioni di cittadini non determinerà risultati concreti.
La straordinaria vittoria nel referendum sull'acqua pubblica è scivolata via, appunto come l'acqua, proprio per l'assenza di un soggetto politico in grado di rappresentarla ed attuarla nelle istituzioni.

Questo è il tempo della costruzione di un'Alternativa politica unitaria e radicale!

SINISTRA UNITA - AreA di Progresso e Civiltà

Da Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua

15,16/10, presidio "Blocca lo Sblocca Italia"
Logo_blocca_Sblocca_Italia_DEF
Blocca lo Sblocca Italia”, difendi la tua terra!
Partecipa alla campagna contro il decreto che distrugge il belpaese

Mercoledì 15 e giovedì 16 Ottobre (ore 10-14) a Roma (P.zza Montecitorio) due giorni di presidio di comitati e cittadini davanti al Parlamento.

Un attacco all’ambiente senza precedenti e definitivo: è il cosiddetto Decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi il 13 settembre scorso. Un provvedimento che condanna il Belpaese all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani. È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la costiera Cilentana, dell'omonimo Parco Nazionale".

Si arriva al paradosso che le produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in maniera responsabile e senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività strategiche a norma di legge. Lo sono, invece, i pozzi e l'economia del petrolio che, oltre a costituire fonti di profitto per poche multinazionali, sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento.

Mentre il mondo intero sta cercando di affrancarsi da produzioni inquinanti, il Governo Renzi per i prossimi decenni intende avviare la nostra terra su un binario morto dell’economia. Eppure l’industria petrolifera non ha portato alcun vantaggio ai cittadini ma ha costituito solo un aggravamento delle condizioni sociali ed ambientali rispetto ad altre iniziative legate ad un’economia diffusa e meno invasiva.

Nel Decreto la gestione dei rifiuti è affidata alle ciminiere degli inceneritori, mentre l’Italia dovrebbe puntare sulla necessaria riduzione dei rifiuti e all'economia del riciclo e del riutilizzo delle risorse. Tanti comuni italiani hanno raggiunto percentuali del 70-80% di raccolta differenziata coinvolgendo intere comunità di cittadini. Bruciare i rifiuti significa non solo immettere nell’ambiente pericolosissimi inquinanti producendo ceneri dannose alla salute e all’ambiente ma trasforma in un grande affare, concentrato in poche mani, quello che potrebbe essere una risorsa economica per molti.

Le grandi opere con il loro insano e corrotto “ciclo del cemento” continuano ad essere il mantra per questo tipo di “sviluppo” mentre interi territori aspettano da anni il risanamento ambientale. Chi ha inquinato deve pagare. Servono però bonifiche reali, non affidate agli stessi inquinatori e realizzate con metodi ancora più inquinanti; l'esatto opposto delle recenti norme con cui si cerca di mettere la polvere tossica sotto al tappeto. Addirittura il “sistema Mose” diventa la regola, con commissari e “general contractor” che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese, partendo da Bagnoli.

Questo Decreto anticipa nei fatti le peggiori previsioni della modifica della Costituzione accentrando il potere in poche mani ed escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio.

Il provvedimento si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano complessivo di privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la legge di stabilità.
Riteniamo che il Parlamento debba far decadere le norme di questo Decreto chiarendo che le vere risorse strategiche del nostro paese sono il nostro sistema agro-ambientale con forme di economia diffusa, dal turismo consapevole all’agricoltura, dalle rinnovabili diffuse alle filiere del riciclo e del riutilizzo.

Contrastare questo Decreto è un impegno affinché la bellezza del paese non sfiorisca definitivamente sacrificata sull’altare degli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e affaristi dei rifiuti e delle bonifiche.

COSA PUOI FARE DA CITTADINO, COMITATO O ASSOCIAZIONE?

PARTECIPARE AL PRESIDIO A ROMA a Piazza Montecitorio, un sit-in “a staffetta” tra cittadini che difenderanno la loro terra per i giorni:

MERCOLEDI' 15 OTTOBRE, ore 10-14
GIOVEDI' 16 OTTOBRE, ore 10-14

INVIARE UN'EMAIL “BLOCCA LO “SBLOCCA-ITALIA” A PARTIRE DA MARTEDI' 7 OTTOBRE ai parlamentari.Vai a questa pagina per tutte le informazioni.

VAI ALL'EVENTO FACEBOOK DEL PRESIDIO "BLOCCA LO SBLOCCA ITALIA"https://www.facebook.com/events/362293050598523/

PER ADESIONI DI ORGANIZZAZIONI E INFORMAZIONI: nosbloccaitalia@gmail.com

giovedì 2 ottobre 2014

Il falso mito dell'elettore piddino di Sinistra


Il Regime di Renzi by Luca Peruzzi

Da molto tempo, a dire il vero ormai da anni, di fronte ad ogni porcata del PD – solo per citarne alcune l'appoggio al governo della macelleria sociale di Monti, lo stare in maggioranza con Berlusconi, la rielezione di Napolitano invece di un galantuomo ed insigne giurista come Rodotà, la svolta thatcheriana di Renzi – tutti a chiedersi: ma perché gli iscritti e gli elettori piddini non reagiscono? ma perché la 'sinistra' interna (Bersani, D'Alema, Fassina, Cuperlo, Civati) non esce dal partito? ma come fanno a sopportare un arrivista liberista e simil-berlusconiano come Renzi?
Queste domande nascono dalla convinzione che il PD sia l'erede, sia pure bastardo, del PCI ed insieme della sinistra politica e sociale democristiana (quella di Moro, Zaccagnini, Mattei, Marcora per intenderci).
Ad essere sinceri anch'io ho coltivato in passato questa illusione aspettandomi che dalla vittoria di Renzi alle primarie potesse derivare l'implosione del PD e che una rilevante parte dei suoi elettori/militanti considerasse inaccettabile scegliere ancora quel partito e dunque si muovesse verso altre opzioni politiche.
La realtà, quella che emerge dalla cruda osservazione dei fatti, è ben diversa. Nella progressiva trasformazione del PCI in PD – attraverso i passaggi del PDS e dei DS – il partito che fu di Gramsci, Togliatti e Berlinguer ha perso completamente la sua natura di partito di Sinistra (cioè di una forza politica che contesta il sistema capitalistico e ne richiede il rovesciamento o almeno una sua radicale trasformazione) ed il suo elettorato originario che – confuso, disorientato, deluso – si è disperso in variegate scelte elettorali: Rifondazione Comunista (in passato), l'astensione, la Lega, Grillo e il Movimento 5 Stelle.