Chi ha raggiunto un sufficiente grado
di consapevolezza delle questioni politiche e sociali italiane non
può esimersi dal riconoscere le colpe e i tradimenti del Sindacato,
CGIL compresa. Anzi attribuisce alla CGIL, in quanto storico
rappresentante della tradizione social-comunista, colpe ancora
maggiori dei sindacati bianchi craxiani e democristiani per aver
guardato passivamente al progressivo smantellamento dei diritti dei
lavoratori, alla perdita del loro potere di acquisto, all'esplosione
del precariato.
Di questo scrivevo in un vecchio
post già nel 2009.
Per questo la piazza del 24 ottobre,
quella dello sciopero generale dei sindacati di base e non complici –
USB, Unicobas, Orsa – appare quella più coerente, più
determinata, più lucida e consapevole nelle sue analisi.
Se però facciamo una questione di
numeri (e i sindacati di base non hanno grandi numeri) ecco che la
piazza più importante diventa quella della manifestazione del 25
ottobre della CGIL di Landini e Camusso.
Il Renzusconi – il progetto in atto
di rottamazione della democrazia, della Costituzione, dello Stato
sociale – richiede una risposta di massa per aprire un percorso di
resistenza e di controffensiva sul piano politico, sociale,
sindacale, culturale, valoriale.
Sappiamo benissimo che la Camusso e
certa vecchia dirigenza della CGIL, facendo sponda con i
'mezzosinistri' rottamati del PD, proveranno ad usare quella piazza per
mantenere la propria visibilità ed il proprio potere personale senza
contrastare realmente le politiche antisociali che da Berlusconi a
Renzi, passando per Monti e Letta, hanno massacrato l'Italia.. E su
questo tutti abbiamo il dovere di vigilare per impedirlo.
Ma ciò che è maggiormente da temere
in questo momento è che di fronte ad una piazza semivuota Renzi
possa continuare a ripetere la bugia che l'Italia è con lui.
Le piazze del 24 e 25 ottobre dunque
possono e devono essere solo l'avvio, come del resto afferma Landini,
di una grande mobilitazione popolare e molto delle possibilità di
successo di questa dipendono proprio dalle presenze in quelle piazze.
Combattiamo per un Sindacato diverso ma
il 24 e il 25 ottobre scendiamo tutti insieme in piazza per il
lavoro, l'uguaglianza, i diritti!
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