Francamente mi hanno stancato e
comunque mi annoiano le polemiche e le discussioni (un tempo le
avremmo etichettate da bar, oggi possiamo definirle da social
network) su questa o quella dichiarazione di Grillo o di qualcuno dei
suoi, anche quelle non infrequenti con un retroterra ideologico
destrorso.
Personalmente preferisco attenermi alla
concreta e cruda realtà dei fatti.
Il primo fatto. Oggi in Italia
abbiamo, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, una
maggioranza politica PD-PDL, il Renzusconi, la cui missione è quella
di rendere il nostro Paese perfettamente funzionale agli interessi
predatori del grande capitale internazionale ed italiano.
Per attuare questa missione è
necessario rovesciare completamente (o comunque portare radicalmente
a compimento e senza più mediazioni le 'riforme' iniziate da
Berlusconi e dal centrosinistra) la natura della democrazia italiana
così come disegnata nella nostra Costituzione eredità della
resistenza antifascista.
Ecco dunque: la 'riforma'
costituzionale e l'Italicum (vale a dire un nuovo centralismo statale
e la cancellazione del pluralismo politico e del ruolo delle
minoranze); l'eliminazione del ruolo dei corpi intermedi (partiti,
sindacati) attraverso cui i cittadini si organizzano per partecipare
collettivamente alla vita pubblica e difendere i propri interessi; il
ridimensionamento dell'indipendenza e dell'autonomia dal potere
politico (e comunque la loro criminalizzazione e delegittimazione) di
coloro che, in ambiti diversi, sono chiamati ad applicare la legge
(magistratura, burocrazia); l'attacco ai diritti dei lavoratori (il
jobs act); l'annientamento dello stato sociale (riducendo sempre più
le risorse (“affamare la bestia” come vogliono i liberisti) destinate a sanità, scuola,
servizi pubblici mentre all'orizzonte già si preannunciano ulteriori
dimagrimenti del sistema pensionistico); le privatizzazioni per
eliminare ogni residua partecipazione pubblica diretta all'economia e
lasciare definitivo campo libero ai profitti privati e agli
speculatori; l'eliminazione di regole e vincoli ambientali,
paesaggistici, artistici e archeologici e del potere di interdizione
o di resistenza di enti locali e dei comitati di cittadini per dare
il via libera, manu militari, a qualsivoglia opera con cui i privati
vogliono conseguire profitti a danno della collettività (lo “Sblocca
Italia”: cementificazioni, trivellazioni, inceneritori,
gassificatori, grandi opere inutili come Tav e nuove autostrade); la
repressione violenta del dissenso manganellando senza pietà chi
protesta in manifestazioni di piazza o utilizzando l'arma delle
inchieste e degli arresti per terrorismo per piegare la resistenza
No-Tav in Val di Susa (mentre restano sempre in rampa di lancio i
bavagli alla possibilità di esprimere le proprie opinioni sul web,
unico spazio non ancora totalmente controllato dal potere).
Per raggiungere e mantenere il consenso
o quantomeno la passività sociale di fronte a tutto questo il
progetto si fonda su alcuni pilastri: il coro pressoché unanime
dell'informazione mainstream sulla necessità delle 'riforme' e della
'modernizzazione' del Paese; la 'macchina da guerra' della propaganda
incarnata da Renzi che ha dimostrato di saper ben cogliere gli umori
popolari (gli 80 euro, le tasse, i nemici delle 'riforme' di volta in
volta identificati nei partiti, nei sindacati, negli enti locali,
nella burocrazia, nei privilegiati) e di fronte al quale gli
'oppositori' del vecchio ceto politico e sindacale non hanno alcuna
possibilità di risultare credibili quali difensori del bene comune
anziché del proprio ruolo individuale e di gruppo; la non
belligeranza (quantomeno) nei confronti di quei poteri forti – il
Vaticano, le mafie – e di quelle degenerazioni – la corruzione,
la grande evasione fiscale, il familismo, il voto di scambio – che
contraddistinguono l'anomalia italiana; il gioco da equilibrista nel
rispetto formale dei parametri europei di bilancio ed il gioco delle
parti che ne segue (“ti critico per il 3% ma mi adeguo alla
regola”, “ti ordino di non violare i parametri europei ma faccio
finta di non vedere che non li rispetti perché so che è necessario
per il tuo consenso elettorale”).
Il secondo fatto. Se è di
Sinistra chi auspica il rovesciamento o almeno la radicale
trasformazione della società capitalista nel senso dell'uguaglianza
e della giustizia sociale, il Movimento 5 Stelle non è un partito di
sinistra ma un partito che propone l'efficientamento – eliminando
sprechi, privilegi, rendite parassitarie - del sistema capitalistico.
Fatta questa premessa il Movimento 5 Stelle è oggi nelle Istituzioni
l'opposizione numericamente più forte e più decisa al Renzusconi.
Il terzo fatto. Il Movimento 5
Stelle non ha alcuna possibilità di arrestare da solo l'attacco
finale alla democrazia italiana e di vincere unicamente con il
proprio simbolo le elezioni o comunque di conquistare un consenso
maggioritario nel Paese. Le armi di cui dispone il 'Regime' – sul
piano economico, informativo, militare – sono troppo potenti per
poterci riuscire e comunque i muri ideologici che il Movimento 5
Stelle ha costruito intorno a sé rappresentano un ostacolo
insormontabile per nuove e significative avanzate elettorali.
La conseguenza razionale di questi tre
fatti sarebbe dunque, dal mio punto di vista, l'alleanza di tutti
coloro che vogliono contrastare il Renzusconi per difendere la
democrazia, lo Stato sociale, l'ambiente.
La domanda dunque che mi faccio e che,
retoricamente, pongo a Grillo e agli amici del Movimento 5 Stelle è
questa: non è il momento di costituire un Comitato di Liberazione
Nazionale, una grande alleanza politica e sociale fatta di soggetti
anche profondamente differenti tra di loro per resistere e e
sconfiggere il progetto politico del Renzusconi e salvare l'Italia?
Considerata la popolarità e la forza
elettorale di cui disponete non dovreste essere voi i promotori di
una nuova Unità per la Resistenza?
Contro il fascismo si unirono
democristiani, socialisti, comunisti, liberali, azionisti,
monarchici.
Contro il Renzusconi, servo di mille
padroni e rottamatore/sicario degli italiani, non è necessario unire tutte le persone di buona volontà e
sinceramente democratiche?
Considerereste scandaloso marciare
insieme a Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Gino Strada, ai tanti
che ancora si dichiarano socialisti e comunisti?
Delle due l'una: o Grillo e il
Movimento 5 Stelle vogliono veramente salvare questo Paese oppure,
perseverando sulla strada dello splendido isolamento e della purezza
e verginità politica, dimostrano un'ottusità che fa solo del male a
sé stessi e agli italiani. E, peggio ancora, che dà alimento alle
accuse che non pochi gli rivolgono: di essere a sua volta un
burattino degli USA, di avere la funzione di distogliere il
malcontento dei cittadini da soluzioni socialmente rivoluzionarie per
indirizzarle contro falsi obiettivi (la casta, il finanziamento ai
partiti, ecc.), di aver sostanzialmente aperto (con la battaglia
contro le caste politiche e sindacali) la strada della rottamazione
della democrazia a Renzi (non è Grillo a dire che Renzi gli ha
rubato metà del suo programma?).
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