"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

sabato 10 ottobre 2015

Marino e Renzi: il liberista pasticcione ed il liberista feroce


Marino, Buzzi e Nieri


Che a Sinistra, che ha nel proprio dna lo stare dalla parte dei perdenti e dei deboli, ci sia qualcuno che simpatizzi per Ignazio Marino può essere comprensibile. Che lo si elevi a baluardo dell'onestà e del bene dei cittadini contro i poteri forti (i padroni capitalisti), romani e non, mi sembra francamente ridicolo.
La Sinistra non è (semplicemente) empatia caritatevole, la Sinistra è la volontà – lucida e razionale – di costruire una Società fondata sulla giustizia sociale e la liberazione dal bisogno: Marino ha forse mai dimostrato, con i propri atti, di agire per affermare valori popolari socialisti e comunisti e di contrastare il dominio capitalista del profitto?
L'onestà è una indispensabile condizione pre-politica ma non esprime in sé un programma di governo e di amministrazione della cosa pubblica finalizzata al bene comune.
Cerchiamo di capirci: se siamo tra chi considera Renzi il male assoluto - per la rottamazione della Costituzione, dei diritti dei lavoratori, dello Stato sociale - non possiamo nemmeno stare dalla parte di chi, come Marino, dipende per la propria sopravvivenza e ruolo politico da Renzi.
Ignazio Marino è senza alcun dubbio nemmeno lontanamente paragonabile ad Alemanno e al suo coinvolgimento nel malaffare politico, ma mi auguro che sia ormai passato il tempo, per chi è convinto della necessità di costruire un'Alternativa di Sistema, della resa alla logica della scelta del (presunto e meramente consolatorio) male minore: Marino contro Alemanno (o alle prossime elezioni Marchini), ieri Prodi contro Berlusconi, domani Renzi contro Salvini.
E poi, se Marino ha (fino ad oggi) la fedina penale pulita l'onestà e la coerenza politica sono altre cose.