di Giandiego Marigo
La realtà delle cose … e non è un lamento, non è il
racconto d’una richiesta né lo stimolo alla retorica e ad una sin troppo
facile lacrima … non è non vuole esserlo, come non ha mai voluto in
tutto questo tempo, in tutti questi anni in cui sono partito da me per
raccontare questo paese. Questo mondo. Come io lo vedo, come lo
percepisco. Come vorrei che fosse!
Non vuole essere altro che quel che è, il racconto
d’un disagio previsto e prevedibile, la cronaca d’un evento annunciato
e, tutto sommato, nell’ordine delle cose.
Molte parole ci circondano, molte chiacchiere, che a
tratti divengono persino, forse perchè lo sono, fastidiose ed offensive.
Non sempre e non solo da parte del potere, o quantomeno da quello riconosciuto e riconoscibile
come tale, spesso anche dall’area dell’alternativa, dal mondo delle
povertà e del bisogno s’invola, stranamente il canto della medesima
canzone che il potere modula … e non è nemmeno strano che sia così in
fondo.
La crisi morde e come poteva essere diversamente,
l’hanno inventata per questo ed io ho aggiunto una TARES non pagata al
monte dei miei innumerevoli ed umilianti debiti, alle cose che non ce
l’ho fatta a pagare. Come me, molti? Non so dire, certo è che la crisi
morde e la realtà anche.
Una realtà fatta di prezzi più che raddoppiati che attendono solo l’aumento dell’IVA per diventare, definitivamente, proibitivi.
Per molti diviene difficile fare la spesa e lo
diverrà sempre di più. Si riducono le esigenze, si finge d’essere sani.
Non ci si guarda in bocca e non si guardano le proprie scarpe.
Mentre si chiariscono sempre di più, agli occhi di
chi ha la sventura di vedere, i contorni di un progetto che sfocia in un
nuovo Evo Medio Tecnologizzato, con la rielaborazione di antichi e vantaggiosi Rapporti di Classe per chi non ha mai smesso di detenere il potere.
Un nuovo mondo, un nuovo ordine che si sta stabilendo a nostre spese e nonostante i nostri urli ed i nostri ululati alla Luna.