"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

sabato 13 settembre 2014

Daniza e le classifiche dell'indignazione


Foto dal Fattoquotidiano.it

La sacrosanta indignazione per l'uccisione dell'orso Daniza e le discussioni e le polemiche che ne sono seguite sull'importanza di questa vicenda a confronto con i mille altri tragici fatti che riguardano esseri umani e che tutti i giorni vengono divulgati dai media porta con sé, inesorabilmente, una domanda.
Esiste una causa - politica, sociale, ambientale, culturale - per la quale è giusto dedicare prioritariamente il nostro impegno per il bene comune e che deve avere il primo posto nei nostri cuori e nelle nostre menti?
La preservazione dell'ambiente, del territorio e la difesa degli esseri viventi (orsi, lupi, delfini, balene, panda e via discorrendo) che costituiscono parte essenziale e insostituibile della vita sulla terra? La resistenza contro le grandi opere devastanti e laddove si produca un inquinamento omicida da parte di fabbriche, inceneritori, discariche? La tutela del patrimonio artistico, archeologico, paesaggistico italiano minacciato e oltraggiato da spregevoli interessi speculativi? La questione della pace e la protesta contro le guerre, cagione di milioni di morti, e frutto nella stragrande maggioranza dei casi dell'imperialismo economico e militare degli Stati Uniti d'America? La denuncia del genocidio israeliano in Palestina? Il lavoro? La lotta contro le mafie, la corruzione e il malaffare? La rivendicazione del principio della laicità dello Stato e della libertà di coscienza degli individui di fronte alle ingerenze ideologiche vaticane? La difesa della Costituzione, sia pure ormai svuotata nei suoi effetti politici concreti, eredità della Resistenza contro la svolta autoritaria organizzata da Napolitano, Renzi e Berlusconi? La battaglia per la scuola pubblica, libera e gratuita strumento indispensabile per la formazione civica ed intellettuale e per la consapevolezza sociale e culturale dei cittadini? La tutela del cittadino consumatore ed utente contro il degrado dei servizi pubblici e gli abusi e le frodi del 'mercato'? Il rovesciamento dell'architettura dell'euro e dell'Unione Europea che nella sottomissione alle logiche liberiste determina così negativamente le nostre esistenze impedendo di poter agire per politiche di sviluppo economico e di equità sociale? L'impegno sociale solidale contro la povertà, la malattia, la disabilità?
Esistono milioni di persone che dedicano con generosità e costanza il proprio impegno, le proprie energie, le proprie risorse fino a sacrificare (non solo metaforicamente) la propria vita a qualcuno di questi obiettivi e considerano la causa (o le cause) di cui si occupano la priorità fondamentale dell'esistenza umana e del mondo in cui viviamo.
E' evidente però che se manca la consapevolezza che tutti quei fenomeni da combattere che ho indicato (e quelli che ho dimenticato) sono le diverse facce di una stessa organizzazione e di uno stesso sistema economico, politico, sociale in nessun campo vi sarà possibilità di successo. E che esiste un ambito che tutti li ricomprende ed ha l'obiettivo di affrontarli: è l'ambito della Politica (quella con la P maiuscola). Non a caso si parla, o almeno si parlava, di primato della Politica per il suo carattere generale sovraordinato alle singole questioni particolari da ricomporre tutte in un unico mosaico. Dunque la causa fondamentale per cui vale la pena donare il proprio massimo impegno non è quella della costruzione di un'Alternativa politica che abbia la capacità di conquistare il sostegno delle grandi masse popolari per avere la forza di trasformare la società ed il mondo in cui viviamo nella senso della giustizia, della liberazione dal bisogno e di poter garantire a tutti una vita che valga la pena di vivere?

2 commenti:

  1. Maurizio alla tua domanda sinceramente , dopo aver letto il tuo bellissimo post, devo dare una risposta negativa..la mia speranza è al lumicino!

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    1. Nella, il mio è un grido di dolore, è l'auspicio di ciò che dovrebbe essere ma non ho molte più speranze di te ... Maurizio

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