Di fronte allo scempio della Costituzione, di fronte al piduista progetto autoritario e illiberale perseguito dalla maggioranza parlamentare di Berlusconi, Bossi e Fini ed al favoreggiamento di delinquenti, corrotti, corruttori e mafiosi, di cui la legge sulle intercettazioni è solo l'ultimo ma forse il più grave episodio, se in Italia ci fosse un'opposizione degna di questo nome (e mi riferisco evidentemente alla sua componente numericamente più importante: il Partito Democratico) questa si alzerebbe in piedi e griderebbe alto e forte l'illegittimità di questo governo. Lo farebbe in tutte le sedi politiche italiane ed internazionali, attraverso tutti i media disposti a dare voce alla propria protesta, in tutte le Istituzioni rappresentative e di garanzia europee. Soprattutto rifiuterebbe da ora in poi qualunque discussione e dialogo, con questa destra barbara e fascista, su qualsivoglia tema e progetto, a partire naturalmente dalle riforme Costituzionali e dal Federalismo, essendo ormai chiara - al di là di ogni ridicolo fair play istituzionale che solo il peggior Presidente della Repubblica della storia italiana, il craxiano e complice Giorgio Napolitano, continua a sostenere - la natura antidemocratica e contraria all'interesse nazionale della maggioranza berlusconiana.
Se in Italia ci fosse un'opposizione degna di questo nome.
Se opposizione e maggioranza non fossero due facce dello stesso regime.
Non rimane dunque, come ci suggerisce il nostro Giandiego Marigo, che ricordare una frase del Mahatma Gandhi "Noi cessiamo di collaborare coi nostri governanti quando le loro azioni ci sembrano ingiuste. Questa è la resistenza passiva."
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