di Giandiego Marigo
Si rischia di descrivere un mondo che non c’è definendo violenza la rabbia. Il tentativo di manipolare ed addomesticare la notizia è palese e fa specie ed anche un poco impressione che si accetti il piano anche da parte di giornalisti non sistemici.
Violenza è altro e le memorie dei molti dovrebbero essere ancora sufficientemente vive da sapere con esattezza questo e senza dubbio alcuno.
Queste potrebbero non esserne nemmeno premesse, ma espressioni rabbiose e creative di una profonda delusione di fronte ad una palese e manifesta volontà di divisione ed isolamento. È piuttosto chiaro il tentativo di infangare il quadro dello scontro sociale con le macchie e le insinuazioni di un rinnovato apice di violenza politica. In questo senso è assolutamente necessaria vigilanza.
Da una parte per evitare che vengano descritte in modo distorto e quindi limitate delle normalissime manifestazioni di dissenso.
Dall'altra perchè non si cerchi artatamente e profittando, come si è già fatto, della beceraggine dei superviolenti (ci sono dovunque) di trasformare queste normali manifestazioni in scontro fisico che è esatamente quello che oggi il potere sta tendendo a fare e di ottenere con mille ed una facilitazione. Dal Modellino di Duomo, sino al Giustiziere della Tromba delle Scale. Sarebbe servirgli quel che resta della sinistra su un piatto d'argento fare una puttanata (ed uso coscientemente un termine forte) di questa portata.
Il rischio però non si ferma lì, quindi tanto più demenziale sarebbe il facilitarlo, perchè il tentativo è, chiaramente, di trascinare nel gorgo tutto il dissenso, consegnando all'italiota i contorni di un Partito dell'Amore da una parte e di uno dell'odio e dello scontro dall'altro. Che è esattamente quello che l'Imperatore Farneticante continua sostenere.
Detto questo però tacere i motivi di quello che sta avvenendo con una generica solidarietà ha ancora meno senso. Il dire una mezza verità, all'insegna di una possibilità di ricomposizione è la definizione assoluta di una sconfitta, perché ammette che questi gesti siano premessa di violenza e limita la qualità del dissenso a manifestazioni prevedibili e preordinate...Controllabili.
La CISL ha tirato e tira la corda ai limiti della provocazione, usando con abilità termini e definizioni e sciegliendo liberamente di definire estremistiche normalissime lotte sindacali, di definire politici comportamenti di normalissima difesa della categoria.
Individua da tempo la CGIL come avversario ed ha deciso di schierarsi a parole e nei fatti, in questa fase fase al fianco dei padroni e del governo, anche garantendo lo scontro con la CGIL in modo diretto, fisico dove sia necessario.
Facendosi garante in prima persona, come istituzione sindacale dell'attuazione forzata di un accordo che la CGIL non ha firmato. Questi gesti hano un significato preciso , che non può e non deve essere ignorato.Il comportamento dei delegati FIM alla FIAT è scorretto, provocatorio, poliziesco antisindacale
Nascondersi questo, fingere artatamente di ignorarlo, sorvolare le premesse è non descrivere la situazione con tutti i termini necessari, quindi manipolarla…usare l’informazione come forma denigratoria.
Così come definire violenza fumogeni, vernice ed uova, che restano armi dello sberleffo del disprezzo e della rabbia. Carnevalate...segnali al massimo, ma non violenza!
E’ la CISL e Bonanni in prima persona che teorizzano lo scontro ed adoperano la violenza psicologica, per provocare una reazione. Accettando di farsi veicolo della volontà della controparte e del potere di isolare la CGIL e dividere il sindacato.
Il fatto che poi questo corrisponda “Casualmente” al programma di Rinascita Nazionale della P.2 non può essere sottovalutato ed ignorato, pena essere complici o quantomeno idioti.
È la CISL che firma e pretende anche di imporre accordi separati ed é ancora e sempre la CISL che si fa cardano e portatrice del ricatto lavoro-accettazione sistemica.
Stendiamo un pietoso velo su UIL ed Angelletti assenti, non pervenuti, al traino, talmente ininfluenti ed inutili da non meritere nemmeno le pernacchie.
Tutto questo probabilmente Epifani non lo dirà e condannerà come violente uova e vernice…ed è grave che lo faccia perché questo acuirà lo scontro. Facendo il gioco proprio della CISL e dei fautori della divisione. Il silenzio del PD su questo argomento è colpevole e complice(dispiace constatarlo). Tanto più colpevole e complice perchè informato ed in parte artefice del conflitto che passa al suo interno. Il porsi in una posizione di equidistanza è, oggi facilitare l’opera di chi vuole la divisione e l’isolamento della CGIL.
L'esperienza mi ha insegnato che la violenza può essere programmata a tavolino, da un potere privo di scrupoli ed abbastanza spudorato nell'uso dei servizi. Imbeccata, sostenuta e gonfiata ed è deleteria, dolorosamente inutile e dannosa per i movimenti. L'esperienza mi ha insegnato che quando questo avviene ogni significato viene coperto, mistificato, dimenticato, deformato. L'esperienza però si basa sugli avvenimenti, quindi sulla ricorrenza delle fasi storiche. Questo metodo è antico e nello specifico ed ha avuto in tempi recenti un interprete raffinatissimo in quel Kossiga appena scomparso. L'unica cosa che io posso dirvi è che abbiamo già dato alla stupidità non consentiamo che ci ingannino ancora una volta, che ci costringano ad essere davvero Tafazzi di noi stessi.
Però, scusate se sinceramente continuo a domandarmi come la Cisl possa ancora avanzare pretese a chiamarsi sindacato del lavoratori e come dei lavoratori possano ancora ritenerlo tale
Violenza è altro e le memorie dei molti dovrebbero essere ancora sufficientemente vive da sapere con esattezza questo e senza dubbio alcuno.
Queste potrebbero non esserne nemmeno premesse, ma espressioni rabbiose e creative di una profonda delusione di fronte ad una palese e manifesta volontà di divisione ed isolamento. È piuttosto chiaro il tentativo di infangare il quadro dello scontro sociale con le macchie e le insinuazioni di un rinnovato apice di violenza politica. In questo senso è assolutamente necessaria vigilanza.
Da una parte per evitare che vengano descritte in modo distorto e quindi limitate delle normalissime manifestazioni di dissenso.
Dall'altra perchè non si cerchi artatamente e profittando, come si è già fatto, della beceraggine dei superviolenti (ci sono dovunque) di trasformare queste normali manifestazioni in scontro fisico che è esatamente quello che oggi il potere sta tendendo a fare e di ottenere con mille ed una facilitazione. Dal Modellino di Duomo, sino al Giustiziere della Tromba delle Scale. Sarebbe servirgli quel che resta della sinistra su un piatto d'argento fare una puttanata (ed uso coscientemente un termine forte) di questa portata.
Il rischio però non si ferma lì, quindi tanto più demenziale sarebbe il facilitarlo, perchè il tentativo è, chiaramente, di trascinare nel gorgo tutto il dissenso, consegnando all'italiota i contorni di un Partito dell'Amore da una parte e di uno dell'odio e dello scontro dall'altro. Che è esattamente quello che l'Imperatore Farneticante continua sostenere.
Detto questo però tacere i motivi di quello che sta avvenendo con una generica solidarietà ha ancora meno senso. Il dire una mezza verità, all'insegna di una possibilità di ricomposizione è la definizione assoluta di una sconfitta, perché ammette che questi gesti siano premessa di violenza e limita la qualità del dissenso a manifestazioni prevedibili e preordinate...Controllabili.
La CISL ha tirato e tira la corda ai limiti della provocazione, usando con abilità termini e definizioni e sciegliendo liberamente di definire estremistiche normalissime lotte sindacali, di definire politici comportamenti di normalissima difesa della categoria.
Individua da tempo la CGIL come avversario ed ha deciso di schierarsi a parole e nei fatti, in questa fase fase al fianco dei padroni e del governo, anche garantendo lo scontro con la CGIL in modo diretto, fisico dove sia necessario.
Facendosi garante in prima persona, come istituzione sindacale dell'attuazione forzata di un accordo che la CGIL non ha firmato. Questi gesti hano un significato preciso , che non può e non deve essere ignorato.Il comportamento dei delegati FIM alla FIAT è scorretto, provocatorio, poliziesco antisindacale
Nascondersi questo, fingere artatamente di ignorarlo, sorvolare le premesse è non descrivere la situazione con tutti i termini necessari, quindi manipolarla…usare l’informazione come forma denigratoria.
Così come definire violenza fumogeni, vernice ed uova, che restano armi dello sberleffo del disprezzo e della rabbia. Carnevalate...segnali al massimo, ma non violenza!
E’ la CISL e Bonanni in prima persona che teorizzano lo scontro ed adoperano la violenza psicologica, per provocare una reazione. Accettando di farsi veicolo della volontà della controparte e del potere di isolare la CGIL e dividere il sindacato.
Il fatto che poi questo corrisponda “Casualmente” al programma di Rinascita Nazionale della P.2 non può essere sottovalutato ed ignorato, pena essere complici o quantomeno idioti.
È la CISL che firma e pretende anche di imporre accordi separati ed é ancora e sempre la CISL che si fa cardano e portatrice del ricatto lavoro-accettazione sistemica.
Stendiamo un pietoso velo su UIL ed Angelletti assenti, non pervenuti, al traino, talmente ininfluenti ed inutili da non meritere nemmeno le pernacchie.
Tutto questo probabilmente Epifani non lo dirà e condannerà come violente uova e vernice…ed è grave che lo faccia perché questo acuirà lo scontro. Facendo il gioco proprio della CISL e dei fautori della divisione. Il silenzio del PD su questo argomento è colpevole e complice(dispiace constatarlo). Tanto più colpevole e complice perchè informato ed in parte artefice del conflitto che passa al suo interno. Il porsi in una posizione di equidistanza è, oggi facilitare l’opera di chi vuole la divisione e l’isolamento della CGIL.
L'esperienza mi ha insegnato che la violenza può essere programmata a tavolino, da un potere privo di scrupoli ed abbastanza spudorato nell'uso dei servizi. Imbeccata, sostenuta e gonfiata ed è deleteria, dolorosamente inutile e dannosa per i movimenti. L'esperienza mi ha insegnato che quando questo avviene ogni significato viene coperto, mistificato, dimenticato, deformato. L'esperienza però si basa sugli avvenimenti, quindi sulla ricorrenza delle fasi storiche. Questo metodo è antico e nello specifico ed ha avuto in tempi recenti un interprete raffinatissimo in quel Kossiga appena scomparso. L'unica cosa che io posso dirvi è che abbiamo già dato alla stupidità non consentiamo che ci ingannino ancora una volta, che ci costringano ad essere davvero Tafazzi di noi stessi.
Però, scusate se sinceramente continuo a domandarmi come la Cisl possa ancora avanzare pretese a chiamarsi sindacato del lavoratori e come dei lavoratori possano ancora ritenerlo tale
Giandiego, condivido in pieno tutte le tue considerazioni e sono anch'io molto preoccupato.
RispondiEliminaVolevo aggiungere solo una considerazione per i miei circa trenta anni di impegno sindacale dai comitati precari al sindacato della scuola. Fare sindacato non è una passeggiata e spesso si arriva a scontri molto forti persino all'interno della propria struttura sindacale, ci sono questioni di lavoratori che perdono il posto, ci sono vessazioni sul posto del lavoro, chi fa sindacato in rapporto diretto con i lavoratori è costantemente sotto pressione. La smettano di enfatizzare, per riportare la calma occorre parlare di proposte concrete per uscire dalla crisi e approntare un welfare solidale. Oggi ho sentito per radio che siamo arrivati alla fine di settembre a un miliardo di ore di cassa integrazione, abbiamo ragginto in nove mesi il dato annuale del 2009; questa è la situazione e non è facile dire state calmi.
come sempre i tuoi commenti sono puntuali, e circostanziati ti ringrazio di farli . Questo in specifico introduce un punto di vista da tenere assolutamente presente nell'accostarsi alle tematiche che riguardino il sindacato...ma è proprio di questa specificità e difficoltà che i creatori di divisione sembrano voler approfittare
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