"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 4 marzo 2011

Sconfiggere il berlusconismo senza fare prigionieri

Di fronte alla minoranza di fascisti, razzisti, piduisti, clericali, mafiosi che ha preso in ostaggio il nostro Paese e usa le Istituzioni democratiche per perseguire i propri interessi personali ed i propri affari, favorire i propri clientes, distruggere l'unità della Nazione, negare il primato della legge e rifiutare di sottoporvisi come dovuto per qualunque cittadino, un'opposizione intransigente e coraggiosa dovrebbe affermare un radicale principio.
E cioè che poiché il governo in carica è costituzionalmente illegittimo, avendo violato alcune norme fondamentali sulle quali si basa anche la nostra democrazia (l'ineleggibilità di Berlusconi perché titolare di concessioni pubbliche, l'inidoneità a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio in ragione del suo conflitto di interessi, la distorsione della contesa elettorale realizzata grazie al dominio sulle televisioni (private e pubbliche), l'inosservanza del principio di servire la Nazione con disciplina ed onore), nulli dovrebbero essere considerati tutti gli atti e tutte le leggi che hanno arbitrariamente e illegalmente varato il governo ed il parlamento berlusconiani.
Dovrebbero dunque essere considerate prive di validità giuridica e retroattivamente ininfluenti, una volta che sia stata ripristinata la legittimità democratica e costituzionale, le leggi ad personam che hanno salvato Berlusconi e i suoi amici da processi e condanne e che verranno a tal fine in futuro messe in cantiere, i condoni fiscali che hanno premiato con risibili oboli gli evasori, le norme sul federalismo che dovessero essere approvate da queste Camere per spezzare l'unità nazionale e il vincolo di solidarietà che accomuna il popolo italiano, le designazioni a cariche pubbliche, le promozioni, i vantaggi economici, soprattutto quando a carico del bilancio pubblico, di cui sono destinati a godere - vita natural durante - i 'nominati' e i beneficiati dalla cricca.
Affermare tale principio avrebbe quantomeno un effetto deterrente nel perpetuare l'esercizio di una concezione proprietaria del potere pubblico a cui è giunta l'oligarchia al potere e la convinzione di poter compromettere a proprio vantaggio, in modo permanente ed irrevocabile, il bene comune.
E si dovrebbe nel contempo dare forza all'idea, per spazzare finalmente quel malaffare che continua a tenere il popolo italiano in una condizione di minorità, che nei confronti di corrotti e corruttori, dei grandi evasori, dei membri di associazioni criminali, dei bancarottieri, di coloro che infliggono danni permanenti all'ambiente e alla salute delle persone, deve applicarsi, quale pena accessoria, la confisca dell'intero patrimonio personale o comunque ad essi riconducibile, sia esso o meno il frutto della propria attività illegale.

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