Mi riconosco largamente in quanto
scrive Piemme sul blog di Sollevazione:
alle prossime elezioni di febbraio i nemici da combattere e
contrastare, per difendere gli interessi nazionali e dei ceti
popolari, sono il PD di Bersani e il centro Montiano. Vale a dire
coloro che sono totalmente subalterni alle logiche dell'austerità e
dei diktat europei che hanno comportato il massacro sociale del
popolo italiano e che sono decisi a perpetuare tali politiche
sbagliate e antipopolari anche nella prossima legislatura.
Questo contrasto e questa lotta
potrebbero però non ridursi unicamente ad una battaglia di
resistenza, auspicare che il PD e Monti non raggiungano insieme, quale
semplice dato politico considerato che la ripartizione dei seggi
risponde ad altre regole, il 50 per cento dei voti espressi (tenendo
conto che poi troverebbero comunque una stampella nel PDL di
Berlusconi, il quale evidentemente è disposto ad appoggiare chiunque
e qualunque cosa purché non vengano toccati i propri interessi
personali).
Voglio dire che se il Movimento Cinque
Stelle aprisse quella porta a cui hanno
bussato Ingroia
e la lista di Rivoluzione Civile (peraltro promossa, tra gli altri,
proprio da quel Di Pietro a cui Grillo non ha mai fatto mancare i
propri elogi) si materializzerebbe sul piano elettorale
un'alternativa in grado di sovvertire tutti i pronostici.
Un'alternativa in grado di unire la furia anticasta di Grillo con le
istanze sociali e la guerra dichiarata alle mafie della lista di
Ingroia .
Abbiamo davanti infatti un quadro politico che è ancora instabile e confuso e
dove, con la presenza di quattro poli concorrenti con una forza
consistente ma dei quali nessuno gode di consensi schiaccianti (il
centrosinistra, i montiani, i berlusconiani, Grillo), potrebbe bastare ottenere il 35-40 per cento dei voti per conquistare il
premio di maggioranza alla Camera.
E' chiaro che se Grillo accettasse
un'alleanza del genere perderebbe almeno parte della propria
verginità antipartitocratica e si alienerebbe alcune delle simpatie
di cui gode nell'elettorato di destra. Dall'altro lato però unendo i
propri voti a quelli della sinistra radicale arriverebbe a concorrere
seriamente per la vittoria (e dunque ad ottenere il premio di
maggioranza) e dimostrerebbe di avere realmente a cuore il destino di
questo Paese, proponendosi di far assumere concretamente al proprio
Movimento l'impegno del Governo per realizzare politiche alternative
a quelle dei partiti che hanno dominato in Italia negli ultimi
decenni e non solo di rappresentare un'opposizione, ancorché forte e
irriducibile, in Parlamento.
Pensaci Beppe!
Quanti insulti sanguinosi sono stati consumati prima di questo "gesto" strumentale? Ricordo molti "compagni" a blaterare d'un Grillo fascista, razzista, forcaiolo,ancora oggi, molti troppi, cercano dietrologie e "contatti". Quante parole sono state sprecate? Personalmente io ho ricevuto più di una battuta crudele e "carogna" da "compagni" saputi e sapienti. Non so, non credo che questo avverrà, le regole del MoVimento, non conciliano con le alleanze e le "regole" contano dalle nostre parti, Inoltre questa "amichevolezza" tardiva avviene a ridosso della tenzone elettorale. Non siamo abituati agli acrocchi, nemmeno quando siano "affascinanti", credo che molto potesse essere fatto prima, se davvero questa volontà fosse esistita abbiamo frequentato i medesimi luoghi per lunghissimo tempo...eppure sino a ieri eravamo populisti, pericolosi, dannosi e tendenzialmente Fasci. Concordo, invece sulla necessità che questo avvenga, concordo sulla possibilità che questo possa essere costruito, nell'attività quotidiana partendo dai territori, dimostrandola...nella pratica e nell'azione questa Volontà. Dicendo questo esprimo ovviamente una posizione personale e prendo impegno al confronto nel territorio Lodigiano e Lombardo, ma lo ripeto una delle regole fondamentali del MoVimento è "No alla logica delle alleanze" ed allo stato, non vedo le condizioni perchè possa essere diverso.
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