Matteo Renzi secondo Luca Peruzzi |
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Scrive Alfonso
Gianni sul suo profilo facebook dopo l'articolo sul Manifesto
di Carmine Fotia, Responsabile delle Relazioni Politiche di Azione
Civile, e l'endorsement
del Sindaco di Milano Pisapia a favore della leadership del
centrosinistra di Matteo Renzi:
La marcia di Renzi pare davvero
inarrestabile. A parte i suoi stessi tentativi di farsi del male da
solo. Forse l'unico che può riuscirci. Vedi l'infelice polemica sul
fatto che le figure del leader del Pd e del premier siano
indisgiungibili. Ieri c'è stato l'endorsment in grande spolvero su
Repubblica di Giuliano Pisapia (sic!). L'ultima ondata di seguaci del
fiorentino fa il suo esordio oggi sulle colonne del Manifesto. Si
raccoglie attorno a un documento promosso dall'instancabile Goffredo
Bettini - il patron dell'operazione Marino a Roma - che gode a sbafo
di credito anche in parti della sinistra radicale per motivi che mi
restano incomprensibili (forse mi fa velo la mia non romanità), e
comprende Carmine Fotia, diventato non so se braccio destro o
sinistro di Ingroia, Roberto Bolzani (rampante sindaco di Forlì un
pò in ombra ultimamente), il sempreverde Gianni Borgna, l'editore
Alessandro Dalai e l'inquieto Stefano Boeri, già assessore nella
giunta milanese. Naturalmente vogliono un partito che sia un mezzo
(forse un tram) e non un fine, non identitario, aperto ecc. Insomma
quello che vogliono quasi tutti. Quindi ritengono giusto incontrare
"la carica dirompente di una candidatura come quella di Renzi"
sempre che questo voglia difendere i ceti più deboli. Condizione a
parole già ottenuta, visto il programma economico renziano, scritto
dal suo spin doctor il deputato Itzhak Yoram Gutgeld, israeliano
naturalizzato italiano, fino a pochi mesi fa dirigente McKinsey, che
proclama la lotta alla povertà, ma non certo quella alle
diseguaglianze. Teoria antica. ne parlava, meglio, già Lyndon Baines
Johnson ai tempi suoi (do you remember?). Dalle mie parti si chiama
"capitalismo compassionevole". Tutto 'sta voglia di novità
per approdare al passato! Mah, strani ragazzi...
Per non incasellarle semplicemente
nella tradizione del più antico sport nazionale, l'accaparramento di
poltrone di potere e sottopotere (che nelle intenzioni di chi lo
pratica
non ha nulla a che fare con la gratificazione di ambizioni
personali ed il cedimento all'imperativo del 'tengo famiglia' ma
riguarda la sopravvivenza delle proprie organizzazioni partitiche che
può realizzarsi, in una visione distorta e subalterna al 'sistema',
solo a partire dalla disponibilità di finanziamenti pubblici e
visibilità mediatica), se proprio si vuole riconoscere una dignità
politica a queste posizioni bisogna interpretarle con gli occhi di
chi ritiene che l'unico ruolo oggi possibile per la Sinistra è
quello di condizionare dall'interno una maggioranza di Governo di
centrosinistra, pure se questa si prefigge il mantenimento dello
status quo economico e sociale, e dunque l'appoggio a Renzi diventa
consequenziale in quanto unico esponente del PD che appare
ragionevolmente in grado di portare alla vittoria una coalizione di
centrosinistra e a restituirle un briciolo di credibilità nella
pretesa di porsi quale alternativa alla destra berlusconiana.
O siamo di fronte ad una evidente
disonestà intellettuale oppure ad una visione politica che
follemente pretende di ignorare trent'anni di politica nazionale che,
in ossequio al turbocapitalismo liberista e anche grazie all'azione
colpevole dei centrosinistra e ulivi prodiani a guida PDS-DS-PD, ha
aggredito diritti e conquiste del lavoro, smantellato il welfare
pubblico, permesso un ingente e intollerabile trasferimento di
reddito e ricchezza dai ceti subalterni a vantaggio della rendita e
del profitto fino alla terrificante crisi economica che stiamo
vivendo, figlia anche delle fallimentari scelte con le quali si è
provveduto alla costruzione dell'Unione Europea e dell'euro.
Questa visione non rappresenta una
novità per il partito di Vendola che già con l'adesione alle
primarie e la sudditanza ad un irriformabile PD aveva barattato la
sopravvivenza politica della propria organizzazione con la
prospettiva della costruzione in Italia di una sinistra di
alternativa ma sarebbe assai sorprendente se fosse anche quella del
partito fondato da Antonio Ingroia, Azione Civile.
In tanti abbiamo apprezzato Antonio
Ingroia per il coraggio e la coerenza nell'incorruttibile e
inflessibile azione di magistrato antimafia che lo ha portato in
collisione con le massime autorità dello Stato e con alcuni
'mammasantissima' della politica italiana. Sarebbe davvero
incomprensibile e costituirebbe una profonda delusione se oggi si
fosse deciso a collaborare proprio con quel 'sistema' che l'ha
boicottato ed emarginato, prima come magistrato e poi come candidato
politico. Perché non è certo attraverso un ricambio generazionale e
di uomini immagine, per di più a vantaggio dei più liberista e più
confindustriale dei leader del PD quale Matteo Renzi, che si
realizzano le condizioni politiche per cambiare le strutture di
potere e i rapporti di forza nella società che impediscono la piena
realizzazione della Costituzione ed il raggiungimento di quella
giustizia sociale che è la missione della Sinistra.
Urgono chiarimenti, precisazioni e, possibilmente, smentite.
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