di
Marigo Giandiego
Sono, lo premetto, un intellettuale di strada, un poeta straccione,
uno scrittore inedito, va detto, prima di affrontare l'argomento di
cui voglio parlare.
E' palese, palpabile, evidente e gravosa la necessità d'una visione
culturale altra da quella sistemica. La si può individuare
con facilità, è costantemente ripetuta, anche volendo, nella
litania della necessità d'un soggetto altro e innovativo in
quell'AreA che chiamammo sinistra.
Di cosa si nutre però questo soggetto? Cosa costituisce il suo humus
in questi anni in cui il movimento operaio tende a scomparire con la
medesima velocità con cui il concetto di lavoro si modifica. Non
intratteniamoci , per il momento, su questa modificazione solo
formale, ma badiamo alla sostanza. Pur permanendo l'analisi classista
della società essa si m odifica e cambia, aggiornandosi,
modificandosi con il modificarsi dei rapporti di potere.
Dicevamo
di cosa si dovrebbe nutrire questo nuovo soggetto?
Se non di comportamenti, visioni, mode e modi, ma soprattutto d'un
punto di vista che derivi da una descrizione del mondo altra
rispetto a quella che ci fornisce la cultura corrente (o la non
cultura se preferite).
Questo punto di vista dovrebbe derivare anche, così come è sempre
stato dalla presenza di un movimento culturale che lo sappia
rappresentare e diffondere, trasformandolo in “comportamenti
originali” ed in manifestazioni visuali , scritte e/o cantante,
dipinte disegnate o scolpite … comunque si voglia manifestate in
modo sintetico e visuale … artistico. Una manifestazione non
necessariamente materiale che nutra i motivi, il senso, le ragioni e
le filosofie noncheà lo spirito che sottendono ad una scelta di
vita.
Ma attenzione, come può avvenire tutto questo se la “confusione”
si realizza innanzi tutto nel come l'intellettuale vede sé stesso?
Sono moltissimi per esempio i gruppi musicali che potrebbero, in
qualche modo, incarnare l'embrione di questa scelta, ma essi vedono
sé stessi all'interno dello Stars System, e riproducono
modalità e percorsi del tutto funzionali al sistema, annullandosi al
suo interno e perdendo ogni deterrenza o pericolosità.
Stesso discorso vale, per esempio per i “comportamenti”
dell'area M5S che nascendo da una premessa solo “formale e mai
sostanziale” di discussione del sistema non incidono e non
modificano, ma “emendano in senso vuotamente moralistico”
la realtà delle cose.
Conservando al proprio interno le modalità d'un rapporto culturale
identico a quello presente nella società e riproducendo (si prendano
ad esempio alcune manifestazioni esteriorizzate di tale assenza di
discussione sostanziale … come la mosca Tze-Tze, piuttosto che non
lo stesso Blog di Beppe, ma comunque l'assenza, se non per scelta
personale, d'una analisi comportamentale che produca il vero
cambiamento).
Fatto sta che concentrando la discussione sulla correttezza formale e
su un'etica interclassista, pragmatica e praticabile senza
discussione dei reali rapporti di potere esistenti nella società
essi ne “banalizzano” la portata limitandosi ad una
moralizzazione di superficie che cambia tutto per non cambiare nulla.
Ma torniamo al discorso da cui siamo partiti. Come possono queste
analisi, questi “comportamenti”, queste “filosofie”
insidiarsi ed infettare beneficamente la società se coloro che le
portano sono, in prima persona, portatori d'un modello negativo?
Fare una conferenza “di livello”, un concerto
“partecipato”, proporre una qualsiasi opera d'intelletto
oggi costa moltissimo e questo è, di fatto, il principale ostacolo
alla loro diffusione. Questo, purtroppo non vale solo per le
tematiche “normalizzate” ma anche tristemente per quelle
teoricamente “altre”.
Questa è discussione annosa, nessuno qui sta proponendo la gratuità
della cultura (vecchio slogan fallimentare) o il fatto che
l'operatore culturale debba essere men che un professionista, ma
altro è che debba guadagnare moltissimo ed essere qualche cosa di
più che non un artigiano del pensiero ed un interprete professionale
della creatività, un mediatore ed un diffusore … un operatore alla
fine, pur nobile, di qualche cosa che è … a prescindere dalla sua
tecnica e quindio non la divinizzazione di una interpretazione ma
l'utilità sociale e la fruibilità della stessa.
Lo Stars System è poi lo stesso che penalizza i molti per esaltare a
dismisura alcuni, molto al di là e decisamente al di fuori di ogni
loro reale merito, pur presente e riconosciuto. Se la logica è la
medesima che sottende l'esaltazione iconica dei calciatori o la
“venalità professionale” dei politici come possono
trasportare un messaggio diverso da quello d'un sistema che monetizza
l'anima se premettono il danaro come “centro di gravità”
della loro azione? Se essi si asservono alla divinità inventata
da questo sistema come possono essere contemporaneamente
“asisistemici”? E' per questo che, a mio umilissimo parere
qualsiasi discussione su “circuiti alternativi” o soggetti
che vogliano altro che non la mera superficie dello stagno, su Aree
che rappresentino non solo il disagio materiale ma anche quello
spirituale e filosofico, che vogliano quindi premettere “un
cambiamento reale” e non soltanto delle chiacchiere più o meno
urlate deve iniziare dalla discussione dei ruoli e delle
“funzionalità” degli “intellettuali” che li veicolano. Una
discussione sull'avanguardia che laellarsi al giogo europeo riguardia
non nel suo ruolo , ma nella sua essenza, nei suoi doveri prima che
nei suoi compiti. Questo vale per tutti leader, organizzatori
politici e pensatori autorizzati .
Filosofi più o meno indipendenti, Artisti conseguenti,
Intellettuali appartenenti e liberi, Critici d'arte
altri ed interpreti dell'avanguardia e dell'alternativa, comici
ed attori più o meno satirici e asistemici.
Perchè mai , per esempio un docente universitario dovrebbe
pretendere 2500-3000 euro per una conferenza che riguarda la
necessità di ribellarsi al giogo dell'elite europeista o
l'umanizzazione del marxismo?
Ed ancora perchè un cantante dovrebbe essere pagato migliaia di Euro
per riprodurre un lavoro d'alternativa. Qual'è il valore trasportato
il contenuto di quel che dicono, la necessità di cui parlano oppure
il numero di appartamenti che il loro lavoro produce?
E se questo è il valore in cosa è alternativo da quelli che il
sistema ci impone? E se non lo è di cosa stiamo parlando?
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