Dagospia definisce i quotidiani
in mano ai grandi poteri economici i “giornaloni marci”. Ed
in effetti non si può non condividere questo giudizio se si guarda a
come vengono presentati e trattati i fatti che riguardano la vita
italiana e le più importanti vicende internazionali (a partire dal
genocidio perpetrato dai sionisti contro i palestinesi a Gaza).
L'assoluzione di Berlusconi (in un
procedimento peraltro che dovrà ancora passare per la Corte di
Cassazione) nel caso Ruby (dalle accuse di aver avuto rapporti a
pagamento con una prostituta minorenne e di aver 'costretto' un
pubblico funzionario ad affidare la ragazza trattenuta in questura ad
una persona di sua fiducia) è certamente un piccolo fatto ma
emblematico di come certa stampa e certa politica tratti le notizie.
E' un piccolo fatto perché di tutte le
inchieste ed i procedimenti giudiziari che ha affrontato e sta
affrontando Berlusconi è quello probabilmente con meno rilevanza
politica. E' emblematico per come si tenta fraudolentemente di far passare l'assoluzione in
questo singolo procedimento giudiziario come la riabilitazione
politica di Berlusconi e la sua legittimazione a nuovo Padre
Costituente per sovvertire, in accordo con il PD di Renzi e in
ossequio alla regia di Giorgio Napolitano, la Carta Fondamentale
eredità della Resistenza antifascista.
Facendo affidamento su di un'opinione pubblica distratta e di
poca memoria si tratta di un'operazione
politica di disinformazione talmente disonesta da far venire i
brividi e lasciare basiti e si accoppia, pur su di un piano di ben altra gravità, con
il tentativo di far credere che le centinaia di civili, ed in particolare
di bambini, assassinati dall'esercito di Israele a Gaza costituiscano la conseguenza inevitabile del diritto a difendersi da parte di Israele dall'aggressione (in realtà condotta con razzi inoffensivi) di
Hamas.
Allora lasciamo stare il caso Ruby: i
fatti contestati non erano rilevanti sul piano penale così come non
dovrebbero esserlo sul piano politico i comportamenti sessuali di
Berlusconi; facciamo finta di dimenticare gli effetti sulla sentenza
della legge 'anticorruzione' della Severino, tutte le menzogne dette
nella vicenda, i pagamenti effettuati a favore delle protagoniste
delle 'cene eleganti' chiamate a testimoniare dai magistrati
dell'accusa in Tribunale, che il titolare della più importante
carica politica della Repubblica (la Presidenza del Consiglio dei
Ministri) si sia posto in una condizione di ricattabilità
accogliendo nelle proprie abitazioni personaggi - uomini e donne - equivoci e
impresentabili.
Ma restano come macigni tutte le
vicende accertate giudizialmente che rendono Berlusconi indegno di
governare l'Italia o anche solo di fare politica e tanto più di
partecipare, con i suoi voti determinanti, alla riscrittura della
Costituzione.
Tralasciando i tanti procedimenti in
corso, quelli prescritti in passato o che si sono conclusi con l'assoluzione
grazie a modifiche legislative tempestive e 'provvidenziali', ne cito
quattro (tutti passati in giudicato):
la condanna di Silvio Berlusconi per
frode fiscale;
la condanna di Marcello Dell'Utri,
cofondatore di Forza Italia e storico collaboratore di Berlusconi,
per concorso esterno in associazione mafiosa (e nella sentenza
Dell'Utri viene indicato quale tramite tra Berlusconi e la mafia);
la condanna di Cesare Previti, avvocato
della Fininvest ed esponente della prima ora di Forza Italia, per
corruzione in atti giudiziari tra i quali l'assegnazione a Berlusconi
della Mondadori (sentenza frutto di corruzione a fronte della quale
la Fininvest è stata condannata a risarcire la Cir di Carlo De
Benedetti per 494 milioni di euro);
la condanna in primo e secondo grado di
David Mills, avvocato inglese di Silvio Berlusconi, per aver reso
falsa testimonianza in tribunale, dietro un compenso di 600.000
dollari, a favore di Silvio Berlusconi; sentenza annullata in
Cassazione per intervenuta prescrizione.
Ce n'è abbastanza – se vivessimo in
un Paese dove la parola decenza significasse ancora qualcosa –
perché le forze politiche democratiche e interessate al bene
pubblico, le persone chiamate alla guida delle Istituzioni della
Repubblica, l'informazione e gli opinion leader agissero per stendere un cordone
sanitario attorno a Berlusconi e al suo partito personale. Per
impedirgli di poter influenzare le decisioni che riguardano la cosa
pubblica.
Ma siamo in Italia e dunque si chiedono
a Berlusconi i voti determinanti per cambiare la Costituzione ed
attuare il piano di rinascita nazionale del capo della P2 Licio
Gelli.
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