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Paolo Ferrero |
Alla fine dopo una lunga gestazione è
nata Sinistra Italiana, il nuovo nome del partito di Vendola che
raccoglie l'intera vecchia SEL insieme a qualche transfuga del PD e a
pezzi dell'Altra Europa per Tsipras, il raggruppamento già
intransigente e radicale dei fautori della politica partecipata e dal
basso e del Soggetto Politico Nuovo.
Il giudizio negativo di Paolo Ferrero
che ha annunciato l'indisponibilità di condurre Rifondazione
Comunista dentro Sinistra italiana destinata a raggiungere al massimo
il 4-5 per cento dei voti alle elezioni senza poter diventare una
reale alternativa per il governo del Paese ha ricevuto sarcastici
commenti sui social network: “come è ridicolo nel criticare il 4-5
per cento di Sinistra Italiana lui che è alla guida di un Partito
allo zero virgola o all'uno virgola” è l'accusa più benevola che
ha ricevuto.
Questo in effetti ha dichiarato Paolo
Ferrero:
Secondo
lei quindi l’iniziativa di Sinistra Italiana è destinata al
fallimento?
“Io
non ho detto questo, ma penso che non risponde ai problemi che ci
sono. Magari
prendono il 4, il 5%.
Vivono tranquilli, col loro gruppo parlamentare. Ma non è questo che
risponde al problema per cui metà degli italiani oggi non vanno a
votare."
E
francamente mi sembra un giudizio difficilmente confutabile: pensare
che il Partito che ha come
"padri nobili" colui che parlava amabilmente al telefono
con gli inquinatori dell'Ilva e nella cui giunta scoppiavano gli
scandali della sanità (Vendola) ed il responsabile economico del
partito che votava il pareggio di bilancio in costituzione e la
controriforma Fornero delle pensioni (Fassina) possa riguadagnare la fiducia del
popolo della Sinistra, oggi disperso tra astensione e voto ai 5
Stelle, mi sembra fantascienza.