"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 29 novembre 2009

I professionisti dell'elemosina. La colletta del Banco Alimentare della Compagnia delle Opere.

Credo che ormai abbiano assunto regolare cadenza settimanale gli appelli delle miliardarie star dello sport e della televisione che, ostentando sciarpette spillette e cappellini predisposti per l'occasione, invitano a contribuire ad ogni sorta di iniziativa benefica: la ricerca sul cancro, la sclerosi multipla, le malattie rare, contro la violenza sui bambini e la fame nel mondo, per la ricostruzione e il soccorso delle vittime in occasione di calamità naturali.

Sono inoltre sempre più frequenti gli spot pubblicitari, sulle televisioni pubbliche e private, per la raccolta fondi a favore di associazioni e fondazioni che promuovono ricerca e solidarietà.

Persino nei centri commerciali accanto agli stand di carte di credito e materassi, simpatici ma insistenti giovanotti ti braccano mentre vai a fare la spesa per farti sottoscrivere l'adesione a qualcuna di queste organizzazioni no-profit.

martedì 24 novembre 2009

5 dicembre 2009 No Berlusconi Day: perché Berlusconi deve dimettersi

Leggendo alcuni commenti sui giornali al No Berlusconi Day, si ha l'impressione che qualcuno non abbia capito o faccia finta di non capire o, ancora più probabilmente, che i promotori della manifestazione non siano riusciti a comunicare in modo adeguato le ragioni che spingeranno tanti cittadini a scendere in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

Non si tratta di ribaltare con una manifestazione il risultato delle elezioni. Non si tratta di rovesciare una maggioranza scelta dagli elettori, per quanto frutto di una legge elettorale assurda e antidemocratica (quella che il suo autore, il ministro Calderoli, definì la 'porcata').

No B Day - 5 dicembre 2009

Suggerisco la visione di questo video. Dura solo tre minuti.

http://tv.repubblica.it/dossier/processo-breve/il-cavaliere-e-la-favola-dei-106-processi-%28in-3-minuti%29/39393?video=&pagefrom=1

A seguire, dite la vostra e votate sul sito

http://berlusconisidimetta.org/joomla

domenica 22 novembre 2009

Cara vecchia Europa

Dunque, Presidente permanente dell’Unione Europea: tale Herman Van Rompuy; Ministro degli esteri dell’Unione: una certa Catherine Ashton.
Il primo è belga, la seconda è inglese. Nessuno dei due ha un intrinseco valore politico. Entrambi, così abbinati, sono però espressione di un equilibrio noto.
L’unione europea è rinviata (come al solito) a data da destinarsi.
In diretta dal XIX secolo, si confermano in pole position tre storiche e immancabili protagoniste della vecchia Europa: Gran Bretagna, Francia e Germania.
Le seconde, con consueta eleganza, evitano lo scacco della prima muovendo la piccola pedina belga.
La Gran Bretagna incassa e con ‘anglosassone savoir faire’ si accaparra la rappresentanza estera.
Se consideriamo che il Regno Unito è il più ‘estero’ dei paesi europei, i conti in un certo senso tornano.

Veniamo alla provincia italiana.
D’Alema c’è rimasto male. Tenta di consolarlo, tra gli altri, la Marcegaglia: «Mi dispiace. Per l'Italia sarebbe stata una cosa buona. D'Alema certamente aveva le caratteristiche per poter svolgere questo ruolo nel modo migliore».

Mi chiedo cosa faccia la Marcegaglia la mattina quando si guarda allo specchio.
Immagino che questa signora sappia molto meglio di me che l’Italia è attualmente un letamaio imbarazzante e che da quindici anni non è in grado di esprimere un qualsiasi governo; che dei bizzarri individui (tipo D’Alema) si scornano nei labirinti di palazzi di proprietà dello Stato per rappresentare nient’altro se non gli interessi della Marcegaglia stessa e pochi altri.

Diciamo che era scontato che l’Italia di d’Alema, e quindi di Berlusconi, non fosse minimamente presa in considerazione.
Dico anche che secondo me andrà diversamente a Draghi con la BCE.
L’Europa è strana, quando parli con l’Europa non si capisce mai bene con chi stai parlando.

Ps: ho l'impressione che i nostri politici italioti contassero sulla fuoriuscita di D’Alema dalla sceneggiata politica italiana. Ora per Bersani sarà un po’ più difficile far credere che è il segretario del PD e forse non sarà l'unico ad avere problemi.

mercoledì 18 novembre 2009

Provocazioni

L’ultimo provvedimento in materia di giustizia, proposto dall’attuale governo per evitare condanne al cittadino Berlusconi Silvio, prevede una data di scadenza dei processi, per la precisione sei anni in tutto.

Tutti gli attori della finta politica sanno bene che si tratta di un provvedimento totalmente privo di senso e alieno a qualunque stato di diritto, eppure, imperterriti, ne parlano come fosse un normale disegno di legge.

Io credo che in questo Paese siamo arrivati ad un punto tale di manifesta finzione scenica, per cui non sia più necessario fare finta.

Quattro ipotesi per il dopo Berlusconi

Da mesi stiamo sostenendo su questo blog che Berlusconi politicamente è morto.
Ne hanno decretato la fine gli Stati Uniti di Obama, i poteri forti italiani ed europei (grande finanza e confindustria montezemoliana, Vaticano), forse la stessa criminalità organizzata che da sempre gioca un ruolo fondamentale nella politica italiana.
Ne sono dimostrazione l'inedito coraggio dell'opportunista Fini e la guerra senza ritorno dichiaratagli dal gruppo Repubblica-L'Espresso.

Per il dopo, nella convinzione che Berlusconi stia trattando la propria uscita di scena per ottenere adeguate contropartite economiche e le garanzie di cui ha bisogno in materia giudiziaria, sono in gioco quattro ipotesi:

lunedì 16 novembre 2009

No B Day Appello

Il 5 dicembre 2009 la Rete scende in piazza: costruiamo insieme il No Berlusconi Day

Nella convinzione che la democrazia si fondi su tre momenti fondamentali – la proposizione, il dibattito e la decisione – crediamo sia indispensabile disporre di metodi e strumenti che consentano di partecipare collettivamente alla costruzione della Manifestazione del 5 dicembre per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

A questo scopo, il Coordinamento Iniziative dei gruppi antiberlusconiani di Facebook mette a disposizione, sul sito http://www.berlusconisidimetta.org/, aree di proposizione, discussione e votazione per definire insieme i temi e le forme della protesta e, sulla base di quanto democraticamente deciso, dare il nostro contributo all'organizzazione della manifestazione.

sabato 14 novembre 2009

Berlusconi docet

L’esperienza che sto vivendo in rete, unitamente al recente sforzo per partecipare all’organizzazione della manifestazione del 5 dicembre, mi impone una riflessione.

La rete si sta rivelando, ogni giorno sempre di più, fonte di strumenti preziosi per la democrazia.
Dalla libera circolazione di informazioni e conoscenza, fino al dibattito in tempo reale e diretto tra concittadini d’Italia e del mondo.

giovedì 12 novembre 2009

Sui limiti dell'organizzazione della manifestazione del 5/12..

Di Giandiego Marigo

SUI LIMITI DELL'ORGANIZZAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DEL 5 DICEMBRE E SUL MOTIVO CHE CI PORTA, PUR PARTECIPANDOVI E PROMUOVENDOLA A CHIEDERVI DI “CARATTERIZARE” FORTEMENTE LA NOSTRA PARTE DELLA PIAZZA...E RICHIESTA DI DEMOCRAZIA INTERNA AL GRUPPO PROMOTORE

Quello che stiamo per richiedervi è una riflessione molto complessa...e ci tremano le vene ai polsi nell'affrontarla.
Chi è NBD...una sigla di comodo ed un marchio, soprattutto un marchio, che è stato inventato per accompagnarci tutti alla manifestazione del 5 Dicembre.
Il nostro Gruppo di Facebook “CONTRO IL GOVERNO DELLA VERGOGNA, per il rilancio della sovranità Popolare” è stato sin dall'inizio fra i promotori di questa manifestazione...e sin dall'inizio ha dovuto fare i conti con questa realtà...per altro poi verificata da altri gruppi della società civile ed anche, e persino, dai partiti che hanno aderito a questa iniziativa...di cosa stiamo parlando?NBD un marchio ed uno stile.
Poca o nulla democrazia, con la scusa ufficiale che in troppi si pensa male , si organizza peggio e si fa casino, questo gruppo organizzativo non ha mai ascoltato nessuno, non si è confrontato su nulla, dal testo con il quale ha indetto la manifestazione, ai volantini che ha distribuito e chiesto ad altri di distribuire, al percorso, ai temi, inesistenti, che sottintendevano la manifestazione. Per contro ha prestato una “mostruosa” attenzione all'immagine grafica, all'impaginazione...al fare in modo che dall'esterno si avesse impressione di una unità di intenti granitica e di un amplissima base di confronto un respiro democratico e di coinvolgimento che non è mai esistito. Sino a negare il lavoro di chi stava organizzando i pullman per confluire su Roma, sino a boicottarne il lavoro purché il loro Primato ...la plancia di controllo della manifestazione fosse salva.
Indubbiamente abili nell'uso della rete e dei suoi limiti hanno limitato il confronto viso a viso a Roma...senza mai dare troppo rilievo alle riunioni d'organizzazione e facendone per altro solo una...che ha distribuito compiti assolutamente secondari e di manovalanza, riservando a personaggi misteriosi e spesso anonimi ogni decisione reale e di spessore che riguardasse la manifestazione, sino a non rispondere, a riattaccare il telefono in faccia ed a cancellare dalla loro pagina commenti sgraditi e che potevano creare loro problemi...ponendosi come unici interlocutori autorizzati e isolando e negando persino l'esistenza di altri gruppi promotori. Molti di questi gruppi oggi si sono ritirati, moltissimi dei collaboratori iniziali dello stesso NBD sono stati espulsi o azzittiti.
Perché?
Difficilissimo rispondere a questa domanda, anche se certi aspetti “economici” privi di controllo e di “gestione democratica” possono rivelarsi vantaggiosi, e sebbene l'impressione rilevata da molti che si privilegi il percorso al risultato...pronti ad accusare “fantomatiche” ingerenze partitiche nel caso di un insuccesso o di problematiche peggiori e riservando ad un supponibile contrasto complottista di destra un eventuale problematica di scarsa sicurezza, costituiscono una seria ipotesi di risposta alla domanda.
L'atteggiamento ieratico e vagamente profetico di alcuni dei rappresentanti dell'NBD costituisce un'altra parte della risposta...Nell'ottica ormai imperate del reality ad ogni costo...Vada come vada sarà comunque un successo, se riusciremo a stare in sella sino all'ultimo.
Tutto questo avviene nel deserto assoluto delle motivazioni, senza alcuna discussione politica, senza una pur minima proposta che non sia quella portata dai gruppi che si supponeva componessero NBD, ma che non risultano esistere, che a questo punto non siamo noi, non sono nemmeno gli altri gruppi di Facebook, che abbiamo contattato e con i quali abbiamo relazione.
I blogger di cui si parla non si sono mai presentati, alla riunione di Roma non c'erano...non ci risulta alcun gruppo della Società civile che sia aggregato o riconducibile a NBD ed al suo profeta SAN PRECARIO...immagine retorica e movimentista che resta una sorta di Pasquino informatico senza un volto...una individualità.
A questo punto ci si chiede chi siano costoro, perché vogliano venderci migliaia di magliette viola millantando un autofinanziamento di cui non renderanno conto a nessuno...millantando inoltre una capacità organizzativa che non possiedono? Interamente riconducibile ai gruppi della rete, quelli veri ed ai partiti aderenti.
Resta il fatto che la manifestazione di Roma ormai sia una realtà...molti dei gruppi sino agli stessi partiti si sono impegnati in questo senso...la campagna pubblicitaria è tale per cui l'impegno debba essere portato a termine...Una cosa vi chiediamo...restate dietro agli striscioni dei gruppi con cui scenderete a Roma...nel nostro caso vi chiediamo di aiutarci a caratterizzare la nostra area di manifestazione, perché ormai è sulla caratterizzazione che si gioca la partita della credibilità di questa mobilitazione....siate vigilanti e soprattutto non fatevi vendere nulla...In definitiva, mentre da una parte critichiamo fortissimamente la gestione antidemocratica ed autoreferenziale dell'NBD che si autodefinisce “Rappresentante della rete” sino a giocare da solo un ruolo di protagonista, arrivando ad eleggere un presunto rappresentante della rete stessa che non conosce nessuno e nessuno rappresenta di rappresentante...di gestione dell'evento...rinnegano e negando i gruppi che ne sono promotori ponendosi come unica realtà di relazione giungendo poi a presentarsi ai partiti come unico attore della rappresentazione. Dall'altra reclamiamo uno spazio di gestione dell'evento medesimo...essendo noi sicuramente interpreti ed essendo fortemente preoccupati dalla unicità di questa relazione e dai suoi contenuti...spazio nell'ambito dei gruppi di preparazione, di discussione, di organizzazione e di gestione dell'evento, sino ai contenuti di ciò che verrà detto sul palco.
NOI NON SIAMO D'ACCORDO NELL'USARE METODI BERLUSCONIANI PER COMBATTERE IL SIGNOR B....SAREBBE ASSURDO USARE IL BERLUSCONISMO PER COMBATTERE BERLUSCONI. NULLA DI QUELLO CHE TENTERANNO DI VENDERVI E' STATO IN ALCUN MODO DISCUSSO O AUTORIZZATO DA NOI...IL GRUPPO “CONTRO IL GOVERNO DELLA VERGOGNA” NON E' RESPONSABILE DI ALCUNA INIZIATIVA ECONOMICA DI SFRUTTAMENTO DELL'IMMAGINE DEL MARCHIO “NBD”.
Coloro che sfruttano tale marchio non hanno nulla a che fare con i gruppi di Facebook, se non sotto la forma di una recentissima pagina fans..agiscono a questo punto in proprio, nel senso letterale del termine...
http://www.facebook.com/group.php?gid=88033053264#/group.php?gid=272499345300

Esercizio di democrazia

Di Ruggiero Lauria

Assiomi:
1) la democrazia nella sua forma più perfetta presupporrebbe la partecipazione di tutti alla gestione delle questioni comuni;
2) tale gestione si compone di tre momenti fondamentali: la proposizione, il dibattito e la decisione;
3) in linea teorica chiunque dovrebbe avere la facoltà di proporre qualcosa e/o di partecipare alla discussione e/o di votare per decidere se una cosa vada fatta o no;
4) affinché una persona possa effettivamente prendere parte a queste attività deve essere adeguatamente: informata, ascoltata ed considerata in fase decisionale;
5) il fatto che tutti abbiano la facoltà di partecipare, per doversoso rispetto della libertà individuale, non significa che tutti abbiano il dovere di farlo: l'astensione indica semplicemente indifferenza rispetto al risultato;
6) quindi all'inizio di ogni processo decisionale, e sempre dopo che tutti ne siano stati opportunamente informati, ci sarà sempre una porzione di persone non interessate e di conseguenza inattive, che di fatto demandano agli altri di decidere sul da farsi;
7) la forma ideale di decisione sarebbe l'unanimità, ma per questioni di praticità, sintesi e rispetto del pluralismo si deve accettare il compromesso della sola maggioranza, ben consapevoli che ogni decisione presa in questo modo andrà, dolorosamente, contro una porzione dei membri della comunità;
8) affinché tutto ciò possa effettivamente realizzarsi la comunità deve dotarsi di adeguati strumenti "tecnici" e di regole che riassumendo: innanzitutto informino tutti, successivamente gli diano la possibilità di partecipare al dibattito ed infine di esprimersi nell'ambito della decisione finale.

Logiche deduzioni:
1) il sistema rappresentativo, in cui i membri sono chiamati semplicemente ad eleggere delle altre persone che facciano le loro veci nella gestione delle questioni comuni, è altamente distorsivo e pericoloso, levando di fatto all'individuo la facoltà di proporre e decidere su questioni spesso di fondamentale importanza per la qualità della propria vita;
2) i partiti non hanno alcun senso se non come aggregatori, teorici, di persone che condividono una certa linea di pensiero;
3) esiste oggi una tecnologia adeguata, se non alla piena, di certo, ad una migliore realizzazione del sistema democratico nell'ambito delle nostre comunità.

mercoledì 4 novembre 2009

Il dopo Berlusconi. Tremonti e Rutelli.

Se è vero che tre indizi fanno una prova, Tremonti si candida apertamente al dopo Berlusconi: la sceneggiata del contrasto con il Presidente del Consiglio, l'offerta di pace ai banchieri, l'atteggiamento defilato rispetto alle intemperanze del premier su tv e giustizia provando nel contempo a legittimarsi come autorevole statista che trova l'intesa con Fini sul Sud e si pone – nei confronti delle Istituzioni europee e mondiali – come il garante del rigore dei conti pubblici italiani.

lunedì 2 novembre 2009

Alda Merini

Di Simonetta Colucci

Sono convinta che Alda Merini non possa più "morire". Con le sue opere ci ha raccontato di un mondo parallelo al nostro, ma non diverso nell'essenza. Un mondo dove non v'è finzione e dove la realtà del caos si mescola a quella dell'amore e della sofferenza e speranza. Un mondo che va avanti e torna indietro. Sempre. Eterno. Dove era già morta e già viva.

Unitamente al mondo esteriore, il suo canto si aggira alla ricerca del Verbo, al rimpianto vissuto come realtà quotidiana.

Il nostro caos chiede una "ragion d'essere", il suo lo è; proprio per questo trovo difficile commentarla. Penso che le sue poesie vadano vissute nell'attimo in cui si leggono.

Oggi sto vivendo queste parole:


(da:"La volpe e il sipario")

'Che insostenibile chiaroscuro,

mutevole concetto di ogni giorno,

parola d'ordine che dice : non vengo

e ti lascio morire poco a poco.

Perché questa lentezza nel caos?

Perché il verbo non mi avvicina?

Perché non mangio i frammenti di ieri

come se fosse un futuro d'amore? '

(da: "La Gazza Ladra")

'ALDA MERINI

Amai teneramente dei dolcissimi amanti

senza che essi sapessero mai nulla.

E su questi intessei tele di ragno

e fui preda della mia stessa materia.

In me l'anima c'era della meretrice

della santa della sanguinaria e dell'ipocrita.

Molti diedero al mio modo di vivere un nome

e fui soltanto una isterica.'

domenica 1 novembre 2009

Ma dove sta andando Sinistra e Libertà?

Sul Fatto di ieri (sabato 31/10, pag. 8) ho letto un’intervista di Sandra Amurri a Claudio Fava.
La prima domanda, decisamente diretta, verteva sul tema di possibili alleanze anche con un partito come l’Udc, che vede tra i suoi esponenti di rilievo un personaggio come Totò Cuffaro, già condannato in primo grado per favoreggiamento semplice ad alcuni mafiosi e rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
La risposta di Fava mi ha lasciata perplessa e mi è sembrata ambigua. Può darsi ch’io abbia frainteso e per questo mi piacerebbe capire meglio.
A me è parso che Fava abbia sostanzialmente eluso la domanda e dunque il problema, e che per farlo abbia spostato la questione su un presunto più nobile terreno politico.
Più esattamente, Fava ha spiegato che un condannato per mafia è senz’altro un impedimento per possibili alleanze, ha però aggiunto che se anche in ipotesi tale impedimento non esistesse, l’alleanza con l’Udc incontrerebbe comunque l’ostacolo delle diverse premesse e progettualità politiche.
Già qui resto perplessa, come minimo perché mi sembra un’ovvietà.
E’ infatti di tutta evidenza che in una normale dialettica democratica la sinistra è alternativa alla destra (cattolica e/o liberale) e un’alleanza tra le due non avrebbe alcun senso.
Tale ovvietà, però, si rivela subito dopo come funzionale ad un passaggio logico che io, come dicevo, trovo pericolosamente ambiguo.
Prosegue infatti Fava, dicendo che l’attuale contesto impone la considerazione della emergenza democratica e di difesa della Costituzione, lasciando intendere che in ragione di essa un’alleanza sarebbe possibile.
Ecco, questo è il punto sul quale mi piacerebbe avere chiarimenti.

A me pare, infatti, che l’attuale emergenza democratica non sia opera di un isolato soggetto, ma piuttosto di una tensione e poi deriva antidemocratica (di mancata attuazione prima e di aperta violazione poi della Costituzione) che prende le mosse da molto lontano, che ha visto il concorso di molte forze politiche, a cominciare dall’attuale Udc, e che si è nutrita e si nutre proprio di mafia, corruzione, clientelismo, conflitti di interessi, voto di scambio, leggi ad personam (di oggi e di ieri), pezzi di Stato deviati…in una parola di un vero e proprio mercimonio delle Istituzioni, esteso al punto da delegittimarle in radice.
Tutto questo Claudio Fava lo ha sempre denunciato ed anzi ce lo ha spiegato.

A mio avviso, se oggi si vuole difendere la democrazia e sfruttare le nuove prospettive del XXI° secolo, per dare finalmente attuazione alla Costituzione repubblicana, magari svolgendola ulteriormente, potenziata da nuovi, oggi possibili, strumenti di democrazia diretta, è senz’altro necessario unire, superando le divergenze politiche, tutte le forze sane del Paese, ma appunto per questo occorre assolutamente evitare alleanze di direzione opposta, come sarebbe, secondo me, quella con l’Udc. Un’alleanza dallo scontato esito gattopardesco.

Muovendo da queste considerazioni, mi chiedo quali siano le vere ragioni, di opportunità politica o non, che stanno pilotando valutazioni e scelte di Sinistra e Libertà.