Credo che ormai abbiano assunto regolare cadenza settimanale gli appelli delle miliardarie star dello sport e della televisione che, ostentando sciarpette spillette e cappellini predisposti per l'occasione, invitano a contribuire ad ogni sorta di iniziativa benefica: la ricerca sul cancro, la sclerosi multipla, le malattie rare, contro la violenza sui bambini e la fame nel mondo, per la ricostruzione e il soccorso delle vittime in occasione di calamità naturali.
Sono inoltre sempre più frequenti gli spot pubblicitari, sulle televisioni pubbliche e private, per la raccolta fondi a favore di associazioni e fondazioni che promuovono ricerca e solidarietà.
Persino nei centri commerciali accanto agli stand di carte di credito e materassi, simpatici ma insistenti giovanotti ti braccano mentre vai a fare la spesa per farti sottoscrivere l'adesione a qualcuna di queste organizzazioni no-profit.
Per l'amor di Dio, tutte cause nobilissime e che meritano sicuramente la nostra attenzione.
Ma, tralasciando i dubbi sull'effettiva destinazione di queste risorse (e di certo non sono mancati i casi di utilizzo fraudolento delle stesse), tralasciando la rilevante quota dei fondi raccolti che inevitabilmente - per le necessità gestionali dell'iniziativa - viene distolta dall'obiettivo dichiarato, io resto romanticamente del parere che a doversi far carico dei problemi sociali, della ricerca e dell'aiuto ai paesi in via di sviluppo sia lo Stato che raccoglie dai cittadini anche a tal fine le imposte e che anzi, per eventualità eccezionali, ha il potere e il dovere se necessario di imporre tributi straordinari.
Mi piacerebbe al contrario che la beneficenza restasse in una dimensione privata, in cui la conoscenza ed il rapporto di fiducia donatore-beneficiario (diretto o indiretto) possa essere alla base di una scelta consapevole e non indotta attraverso tecniche pubblicitarie e di marketing che, di per sé, sviliscono l'atto della donazione equiparandolo al commercio di uno qualunque dei prodotti più o meno nobili di cui siamo voraci consumatori.
C'è poi l'ulteriore problema della credibilità di chi chiede le donazioni.
Un conto è Emergency e la feroce coerenza del suo fondatore, Gino Strada, nella guerra alle guerre e i risultati raggiunti dalla sua organizzazione per le cure ospedaliere degli ultimi della terra, senza alcun riguardo per razza, credo politico o religioso.
Altra cosa è invece la Chiesa cattolica che promuove con bellissimi spot pubblicitari la destinazione a proprio favore dell'otto per mille, fondi che però verranno utilizzati, più che a favore dei bisognosi e dei poveri così come si lascia credere nei messaggi pubblicitari, per il mantenimento della propria gerarchia e dunque del proprio potere.
Tra i soggetti potenzialmente destinatari del cinque per mille, è stupefacente la presenza di una Fondazione Milan legata alla squadra di calcio di Berlusconi.
Di certo suscita non poche perplessità la Compagnia delle Opere, il braccio economico del movimento politico-religioso di Comunione e Liberazione, quando organizza la colletta del banco alimentare.
Premesso che trovo sgradevole la pubblica questua davanti ai supermercati senza alcun riguardo per l'imbarazzo che la richiesta può provocare in quelle persone che, soprattutto in tempi di crisi, non sono in grado di rispondervi positivamente, premesso che – parlando di un'organizzazione cattolica e strettamente legata alle gerarchie vaticane – il pensiero non può che andare alle ingenti risorse economiche e finanziarie di cui dispone appunto il Vaticano e che non sempre sono state impiegate per opere caritatevoli (a meno che, ricordando a puro titolo di esempio, i rapporti di Monsignor Marcinkus con il Banco Ambrosiano di Calvi e la banda della Magliana non debbano considerarsi una devota testimonianza di fede), un'iniziativa come quella citata è viziata all'origine dall'uso politico che il movimento di Comunione e Liberazione fa del ruolo sociale ed economico raggiunto anche attraverso le sue ramificazioni quali la Compagnia delle Opere.
Non bisogna dimenticare infatti il consenso che questo movimento cattolico ha da sempre espresso nei confronti del pur blasfemo e peccatore Berlusconi costituendo tra l'altro un fondamentale serbatoio di quadri dirigenti del partito di Forza Italia (Formigoni, Lupi).
E vanno infine ricordati gli intrecci affaristici di cui sono si resi protagonisti membri della Compagnia delle Opere, il cui presidente per la Calabria, Saladino, fu sottoposto alle indagini di Luigi De Magistris, prima che questi venisse bloccato dal CSM e dall'accordo bipartizan PD-PDL.
http://it.wikipedia.org/wiki/Compagnia_delle_Opere
il cannocchiale
Ottimo articolo.Io concordo in tutto.Rimane stucchevole che organizzazioni "onlus"facciano miliardi e poi si continuano a vedere barboni e senza tetto per le strade.
RispondiEliminaAnzi avrei rincarato la dose scrivendo qualcosa su chi fà le collette con gli "SMS".
Ancora più squallido pensare alla gente che si ingrassa e noi che tiriamo la cinghia!
Hai ragione Maxi quello delle collette tramite sms è un altro aspetto di questo business. Mi piacerebbe sapere quanto ci guadagnano le compagnie telefoniche ..
RispondiEliminaNon mi stupisco della massiccia presenza di poveri e barboni: le associazioni di beneficenza non operano per cambiare la loro vita, ma solo per alleviare le loro sofferenze. In questo modo, ci saranno sempre dei poveri da curare e, quindi, grazie ai quali campare.
RispondiEliminaLe associazioni sono ottime compagne d'aiuto (quando non trassano), ma non svolgono la funzione educatrice dello Stato che mira a migliorare le condizioni di ognuno.
Danx, è un po' lo stesso rapporto che esiste tra proibizionismo in materia di droga e comunità di recupero ....
RispondiEliminaNon condivido ciò che dici. Il bello della beneficenza è proprio questo. Ogununo è libero di farla o meno. Davanti ai supermercati nella giornata di ieri si dava la possibilità di aiutare l'associazione Banco Alimentare donando cibo per i più bisognosi. Se una persona non era interessata oppure non si fida di tale associazione poteva semplicemente dire "No grazie" e continuare la propria spesa senza problemi.
RispondiEliminaNon penso inoltre che Emergency sia l'unica associazione onesta. Ce ne sono moltissime, forse non pubblicizzate e famose quanto questa.
rispondendo a Maxi Roma mi permetto di chiedergli cosa fa lui per i poveri. O forse ti senti anche tu un "povero che ha bisogno di aiuto". Generalizzare dicendo che le "onlus" fanno miliardi (di lire?) e poi ci sono ancora i barboni, mi pare una posizione molto superficiale.
Gli sms? che io sappia le compagnie telefoniche non ne traggono nemmeno un centesimo. E' un'alternativa ad altri metodi per fare beneficenza. Invece di fare un bonifico da 2 euro mandi un sms. Non ne vedo la differenza. Se non sei interessato spendi i tuoi soldi come meglio credi! questa è libertà!
certo piacerebbe a tutti a vivere a Utopia ma qui nel mondo reale sai benissimo che lo stato non riesce nemmeno a garantire i servizi minimi necessari a chi le tasse le paga (parlo di mezzi pubblici, assistenza sanitaria, badanti, pensioni minime, pensioni di invalidità ecc) e tu pretendi che lo stato si occupi anche della carità?
RispondiEliminanon ci sono i soldi per mettere la benzina nelle auto della polizia o per comprare gruppi di continuità per gli ospedali o il riscaldamento per le scuole e tu parli di fondi per carita?
a volte non capisco come fate a fare certi discorsi assurdi
poi dovresti spiegarmi perchè l'associazione di gino stada dovrebbe essere credibile e per esempio quella di don gallo no??? tuo parere personale? simpatia?
la credibilità di onlus di grandi dimensioni le si valuta non solo sugli intenti ma anche sul risultato, sul riscontro tra la popolazione e sulla trasparenza (anche dei conti)
e ce ne sono centiania che rispecchiano tali caratteristiche (forse prima di fare un articolo bisognerebbe almeno capire di cosa si sta parlando, qui invece pare che sputi sentenze a vanvera come gli opinionisti da quattro soldi in tv)
non mi pare che la credibilità del banco alimentare sia meno di quella di emergency
maccome ci lamentiamo delle tonnellate di cibo che viene buttato a fine giornata e quando un'associazione con volontari (ovvero gente che dedica il proprio tempo GRATIS) recupera questo cibo e lo regala alla mense dei poveri, ancora ci lamentiamo? e senza fare nulla mah... ridicolo non trovate?
come è ridicolo che uno non possa chiedere la carità perchè altrimenti imbarazzi i cilienti ?? ma scherziamo? a bè allora è meglio che i bambini in africa muoiano di fame, che chi è senza lavoro si arrangi .... perchè altrimenti mettiamo in imbarazzo
copriamo, copriamo tutto, nascondiamo la verità, il popolo non deve sapere che la gente muore che la gente a fame e non ha soldi per sfamare i figli
fortuna che il blog si chiama verità e democrazia!