"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

giovedì 12 novembre 2009

Esercizio di democrazia

Di Ruggiero Lauria

Assiomi:
1) la democrazia nella sua forma più perfetta presupporrebbe la partecipazione di tutti alla gestione delle questioni comuni;
2) tale gestione si compone di tre momenti fondamentali: la proposizione, il dibattito e la decisione;
3) in linea teorica chiunque dovrebbe avere la facoltà di proporre qualcosa e/o di partecipare alla discussione e/o di votare per decidere se una cosa vada fatta o no;
4) affinché una persona possa effettivamente prendere parte a queste attività deve essere adeguatamente: informata, ascoltata ed considerata in fase decisionale;
5) il fatto che tutti abbiano la facoltà di partecipare, per doversoso rispetto della libertà individuale, non significa che tutti abbiano il dovere di farlo: l'astensione indica semplicemente indifferenza rispetto al risultato;
6) quindi all'inizio di ogni processo decisionale, e sempre dopo che tutti ne siano stati opportunamente informati, ci sarà sempre una porzione di persone non interessate e di conseguenza inattive, che di fatto demandano agli altri di decidere sul da farsi;
7) la forma ideale di decisione sarebbe l'unanimità, ma per questioni di praticità, sintesi e rispetto del pluralismo si deve accettare il compromesso della sola maggioranza, ben consapevoli che ogni decisione presa in questo modo andrà, dolorosamente, contro una porzione dei membri della comunità;
8) affinché tutto ciò possa effettivamente realizzarsi la comunità deve dotarsi di adeguati strumenti "tecnici" e di regole che riassumendo: innanzitutto informino tutti, successivamente gli diano la possibilità di partecipare al dibattito ed infine di esprimersi nell'ambito della decisione finale.

Logiche deduzioni:
1) il sistema rappresentativo, in cui i membri sono chiamati semplicemente ad eleggere delle altre persone che facciano le loro veci nella gestione delle questioni comuni, è altamente distorsivo e pericoloso, levando di fatto all'individuo la facoltà di proporre e decidere su questioni spesso di fondamentale importanza per la qualità della propria vita;
2) i partiti non hanno alcun senso se non come aggregatori, teorici, di persone che condividono una certa linea di pensiero;
3) esiste oggi una tecnologia adeguata, se non alla piena, di certo, ad una migliore realizzazione del sistema democratico nell'ambito delle nostre comunità.

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