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E’
stato Paolo
Pagnoni,
presidente della sezione “Leda
Antinori”
dell’ANPI, ad aprire la V
Assemblea Nazionale del Movimento RadicalSocialista
ricordando le affinità tra MRS e ANPI e sottolineando come MRS
rappresenti la società civile che si organizza autonomamente
rispetto ai partiti, portando avanti quei valori per cui anche l’ANPI
si batte da sempre. Pagnoni ha poi sottolineato come la nascita del
governo Monti, con la sua manovra antipopolare, ci abbia permesso di
festeggiare “solo per un pomeriggio” la tanto auspicata caduta
del governo Berlusconi. Pagnoni ha poi ricordato le vicende
attraverso cui si è arrivati, con il contributo di tanti militanti
di MRS iscritti anche all’ANPI, alla conquista della nuova
bellissima sede concessa dalla Provincia alla “Leda
Antinori”.
La
critica durissima nei confronti del governo tecnico e dei partiti che
lo appoggiano è stata il leit-motiv
del congresso radicalsocialista. Giancarlo
Iacchini
ha illustrato infatti il documento preparatorio in cui si
tratteggiano le
due destre che si sono date il cambio al governo del paese,
quella populista e cialtrona (ormai impresentabile) e quella
tecnocratica legata alle banche ed alla finanza internazionale: due
destre diverse ma unite dalla stessa politica neoliberista che dopo
avere causato la crisi economica pretende di “risanare” i conti
facendone pagare i costi a giovani, lavoratori e pensionati. Per
quanto riguarda MRS, il
suo ruolo continua ad essere quello di fermento unitario della
sinistra e di cerniera tra i partiti e la società civile,
con un forte richiamo ai primi affinché seguano l’attivismo di
comitati e associazioni, che portano avanti spesso in solitudine la
battaglia per i valori e le cose concrete da fare, a fronte di forze
politiche ridotte talvolta a scatole vuote e autoreferenti. Tra
gli obiettivi MRS di lunga data, il reddito minimo garantito.
Il
portavoce uscente Italo
Campagnoli
ha ricordato le battaglie di MRS dentro
i movimenti civici,
contro i privilegi e i vitalizi dei politici, per la democrazia
diretta ed un profondo rinnovamento della politica stessa, nel senso
della partecipazione popolare e della cittadinanza attiva. Italo ha
poi presentato la campagna di MRS in favore dei testimoni di
giustizia, illustrando la genesi della candidatura di Maria C. a
portavoce del Movimento. Ed
infatti è stata letta in Assemblea la lettera con cui la giovane
testimone di giustizia calabrese accetta con entusiasmo la proposta
di candidarsi a portavoce, proposta poi votata alla unanimità
dall’Assemblea stessa insieme ai nomi della nuova segreteria.
Campagnoli ha concluso il suo intervento auspicando che MRS, nel
prossimo anno e sotto la guida di Maria C., lavori per darsi una
dimensione nazionale più forte ed evidente.
La
parola è quindi passata a Laura
Serra,
membro di MRS e coordinatrice comunale dell’IDV a Fano. “Sono una
cassintegrata”, ha ricordato Laura, rimarcando il tasso crescente
di disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani, nonché le
ingiustizie retributive
che consentono ad esempio ai manager di guadagnare cifre mille volti
superiori al salario medio dei propri dipendenti. Etica
ed economia sono collegate, così come etica e politica!
Crisi e recessione non consentono più di spalmare i frutti dello
sviluppo economico, perciò i contrasti si radicalizzano. Spero –
ha concluso Laura – che da questa crisi e da questa impasse
si possa uscire sviluppando un
nuovo pensiero unitario
a sinistra. L’auspicio (e l’impegno) è quello di costruire un
pensiero politico nuovo, che ridia speranze alla gente.
Fabio
Greggio,
tra i fondatori storici del Movimento RadicalSocialista (sua tra
l’altro l’idea del nome – radicalsocialista
–
che ha costituito un oggetto di discussione nella riunione
preliminare tenutasi in mattinata: si è detto che nonostante gli
equivoci che tale definizione continua a ingenerare, resta pienamente
giustificato l’orgoglio da parte di MRS di chiamare le cose con il
loro nome, e dunque di riscoprire
e valorizzare le due maggiori radici ideali della sinistra italiana,
senza “darla vinta” a… Craxi che ha fatto di tutto per
screditare il termine socialista
– riuscendoci in pieno – e a Pannella che ha deviato a suo modo,
monopolizzandolo, il concetto di “radicalismo” proprio della
tradizione della “sinistra radicale” da Felice Cavallotti a
Ernesto Rossi fino alle lotte libertarie degli anni 70). Fabio
Greggio ha illustrato l’impegno di MRS sulle tre leggi di
iniziativa popolare promosse da Elio Veltri sul lavoro precario,
l’evasione fiscale e i costi della politica; ha puntato il dito
sulla crisi ormai terminale del sistema partitico; ha duramente
accusato il governo tecnico per la manovra “salva banchieri” ed
ha presentato la mozione in cui invita MRS a
scrivere un manifesto sulla democrazia diretta,
sottolineandone i vantaggi ma anche qualche rischio di deriva
populistica.
“Che
fare?”, si è chiesta Fernanda
Marotti
a proposito della situazione politica attuale, in cui “dopo esserci
liberati di una dittatura mediatica si è caduti dalla padella alla
brace, finendo sotto l’egemonia dei potentati finanziari”. Il
decreto “salva-Italia” salva in realtà quei soggetti
internazionali che hanno investito sui nostri titoli di stato. “Va
smascherata la convinzione circa l’inevitabilità di questo tipo di
manovra. La
sinistra è chiamata a smascherare questo colossale inganno:
ad esempio è falso che il sistema pensionistico italiano sia il più
caro d’Europa. E rendere ancora più “flessibile” il lavoro è
impossibile: il passaggio successivo alla flessibilità è lo
schiavismo! Bisogna
tagliare le spese militare:
un taglio agli F35, ad esempio, varrebbe metà manovra! Ed è una
vergogna la cessione gratuita a Rai e Mediaset delle frequenze del
digitale terrestre. Lo strumento prioritario a disposizione della
sinistra – ha continuato Fernanda – si chiama democrazia
diretta.
E c’è bisogno di unità, di un percorso comune, di
un modello alternativo di società.
Fernanda Marotti, che milita in modo critico nel PD, invita a
distinguere tra base e vertici, divisi da una distanza siderale: “Nel
partito c’è una sofferenza enorme, e molte voci critiche”.
Per
Luciano
Capitini,
la situazione è “sorprendentemente drammatica”, e questo ci
porta giorno dopo giorno verso una
consapevolezza sempre più chiara. La crisi può aprire le porte alla
disponibilità di un cambiamento radicale.
“La lunga notte può e deve finire. Poi tornerà l’aurora, e con
essa la vita. E noi dobbiamo viverla, quella vita lì. Auspico in MRS
una partecipazione più corale. Oggi il tempo è merce rara e
costosa, invece io ho del tempo libero, e voglio dedicarlo alla
crescita del Movimento”. “Il salario è una cosa riformista; il
tempo libero è invece rivoluzionario! I padroni vogliono il tempo
dei lavoratori”. Luciano, “liberalsocialista” doc, suggerisce
poi, “sulla scia delle fortunate Lezioni
di democrazia,
una nuova serie di conferenze intitolate I
nostri maestri;
e comincerei
da Marx,
invitando Diego Fusaro a presentarci il suo libro Bentornato
Marx!”.
Ha ricordato poi “il miracolo dei referendum vinti” ed ha
concluso con l’esortazione: “E’ il momento di picchiare sulla
democrazia diretta”.
Thomas
Olivieri
ha posto all’attenzione dell’assemblea il tema dei beni
comuni.
E’ importante, in questo campo così fondamentale per le sorti del
paese e la politica della sinistra, integrare l’ambito teorico e
quello politico-sociale. “Contro
l’individualismo a cui ci spinge il capitalismo finanziario, è
necessario riscoprire la nostra dimensione socializzante”.
Thomas ha poi fatto un excursus
sulle esperienze a livello planetario circa la centralità dei beni
comuni, ricordando come siano ancora poche le costituzioni che
prevedono esplicitamente la nozione di beni comuni (Bolivia ed
Ecuador, ad esempio), e come anche a livello locale sia urgente
proporre assessorati
ai beni comuni.
Questa è la questione su cui MRS può lavorare proficuamente
nell’anno a venire.
Per
Maria
Rita Nucci
c’è una cultura emergente, nei diversi continenti, che va alla
radice del concetto di democrazia, promuovendo e diffondendo nuovi
stili di vita ed una cultura etica ed ecologica di tipo nuovo.
Una visione “olistica” della vita, orientata alla spiritualità
(ed al rifiuto del gretto materialismo “borghese”) come base
dello stato sociale. Si tratta di “creativi culturali” che
cambiano
profondamente e concretamente i valori della società, gli stili e le
priorità della vita.
Di questo c’è bisogno oggi, in questa società dominata da
obiettivi economicistici e ormai al collasso. “I creativi ritengono
che l’unica soluzione della crisi che ci attanaglia dipenda da un
risveglio della coscienza planetaria”, sui temi dell’ecologia,
del consumo consapevole, della pace e dei diritti umani. “Il futuro
è nelle nostre mani. Noi possiamo cambiare il mondo, ma dobbiamo
capire bene in che direzione, cioè che cosa favorisce veramente il
nostro benessere più autentico e che cosa invece lo frena. Non sarà
l’economia a salvare il mondo, ma la poesia”.
Sono
quindi intervenuti Maria
Cristina Mochi,
per illustrare in maniera molto efficace il progetto di Agedo,
l’associazione che unisce i genitori di figli omosessuali: si
tratta di una battaglia centrale, quella sui diritti
civili
accanto a quelli sociali, di cui MRS va fiero avendo incentrato sulla
laicità la sua stessa esistenza (vedi la tessera onoraria a
Margherita Hack e le conferenze con Beppino Englaro – con le
connesse reprimende del quotidiano dei vescovi Avvenire);
Ermanno
Cavallini,
uno dei protagonisti – alcuni anni fa – degli esordi di MRS a
livello locale, ed ora capace di formulare, insieme ad un agguerrito
comitato di genitori, un contropiano di “riordino scolastico” che
le autorità regionali hanno preferito a quello del comune di Fano,
che tante legittime proteste aveva suscitato tra i cittadini: è
l’esempio di come la logica dell’autogestione, valorizzando le
competenze “dal basso”, possa avere la meglio – perché più
razionale e orientata al bene comune – su quella irrazionale
perché legata ai poteri e agli interessi economici. Anche così si
difende la scuola pubblica dall’assalto della restaurazione
neoliberista; Mattia
Corvino De Benedittis,
militante dei Giovani Democratici, ha suscitato un acceso dibattito
dichiarandosi a favore del governo tecnico, pur nella critica ad
alcuni aspetti della “manovra”: una presa di posizione che ai più
è sembrata in stridente contrasto con i valori di equità e
giustizia richiamati dallo stesso Mattia, che ha citato Sandro
Pertini. Il suo intervento è stato comunque utile alla discussione,
perché
la questione del PD non può essere elusa e va affrontata con estrema
franchezza,
nell’immediato futuro (il superamento del berlusconismo e del
relativo antiberlusconismo di maniera mette ora le forze politiche di
fronte a scelte economiche nette, che andranno a misurare con
esattezza la loro collocazione “di classe”; Anna
Canessa,
infine, è intervenuta a nome delle persone “nuove” presenti
all’Assemblea (citiamo anche Paolo
Giaro,
non vedente, che ha tenuto in modo particolare ad essere presente
all’appuntamento) esprimendo vivo apprezzamento per il nostro modo
di discutere e confrontarci in modo estremamente democratico e
“circolare”.
Ha
chiuso la giornata Maria
Chiara Ballerini,
ricordando alcuni dei prossimi appuntamenti su vari fronti e la
collaborazione con Libera
di don Ciotti, e leggendo poi i nomi della nuova segreteria, che è
stata votata dall’Assemblea senza alcun voto contrario.
Questa
dunque la nuova segreteria di MRS:
Portavoce:
Maria C.
Coordinatore della
segreteria: Fabio Greggio
Tesoreria:
Angela Galli
Antifascismo:
Giuseppe Scherpiani
Beni comuni:
Thomas Olivieri
Cittadinanza attiva e
legalità: Fernanda Marotti
Comunicazione:
Maria Chiara Ballerini e Giancarlo Iacchini
Cultura:
Luciano Capitini
Democrazia diretta:
Italo Campagnoli
Ecologia e nuovi stili
di vita: Maria Rita Nucci
Economia:
Maurizio Zaffarano
Laicità e diritti:
Giandiego Marigo
Lavoro:
Anna Maria Pagano
Movimenti:
Antonino Martino
Organizzazione:
Francesco Gismondi e Gianluca Lisci
Scuola, università e
ricerca: Mirca Montanari.
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