"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 4 novembre 2011

Resuscitare Bossi e Berlusconi e vivere felici



Sono mesi che ormai il centrosinistra (PD, IDV, SEL, Verdi, Radicali) sovrasta nei sondaggi Lega e PDL, ultimamente anche di 7,8 o 10 punti. Anche senza Terzo Polo. Anche continuando ad ignorare la Federazione della Sinistra che pure ha dato la sua disponibilità ad unire i suoi voti al centrosinistra per sconfiggere le destre e che mantiene comunque una sua forza elettorale ed organizzativa.
Quanto di più naturale e scontato constatando che ci troviamo nell'occhio del ciclone della crisi epocale del capitalismo con un governo improponibile, il peggiore della storia repubblicana italiana e forse di tutta la storia mondiale delle democrazie liberali.
Anzi, tenuto conto del proprio rivale elettorale, il vantaggio del centrosinistra appare fin troppo esiguo.
In una situazione come questa, una logica e razionale tattica politica imporrebbe alle opposizioni di operare perché si vada al più presto ad elezioni anticipate, per la 'presa di profitto' – come si usa dire nel linguaggio borsistico – del vantaggio virtuale descritto nei sondaggi.

Quello che farebbe poi concretamente il centrosinistra (e da questo punto di vista timori e analisi pessimistiche sono più che fondate) esula dal ragionamento che sto provando ad esporre.
Premesso che è tutto da dimostrare che le turbolenze nel PDL e le defezioni/distinguo (spesso assai ambigue) di alcuni parlamentari della maggioranza (con altri, si guardi con attenzione ai radicali di Pannella, pronti a subentrare e/o ad essere comprati) porteranno, almeno in tempi brevi, alle dimissioni del governo, in questo post limito la mia riflessione esclusivamente all'aspetto della contesa elettorale e alla constatazione di come questo sia il momento più propizio per infliggere un colpo mortale a Berlusconi e alla Lega. Con le elezioni appunto. Contrapponendosi ad una coalizione completamente screditata che non è stata in grado di affrontare la crisi che anzi ha contribuito a determinare ed aggravare.
Ma la vocazione del centrosinistra (o per meglio dire del PD dalemiano e veltroniano) è quella del suicidio e dello sbagliare i gol a porta vuota (forse perché consente di mantenere tutti i privilegi della carriera politica senza essere obbligati ad assumere faticose responsabilità e doversi porre in conflitto con i poteri forti).
L'unica cosa che dovrebbe essere ora auspicabile per i democratici è una nuova legge elettorale che ripristini quantomeno le preferenze ed un nuovo governo che garantisca elezioni regolari e non offra a Berlusconi la possibilità di condurre la campagna elettorale sfruttando il ruolo di Presidente del Consiglio.
E invece, imbeccati e sospinti dall'ambiguo Napolitano, si offre la disponibilità per un governo di salute pubblica o di emergenza nazionale che, guidato da una personalità tipo Mario Monti, dovrebbe eseguire, attraverso una politica liberista, i diktat della BCE e della Merkel e di Sarkozy.
E cioè privatizzazioni, liberalizzazioni, la prosecuzione dello smantellamento del welfare, la riduzione dei diritti dei lavoratori, il peggioramento dei requisiti per accedere alla pensione e l'entità dei relativi importi.
Completare il lavoro sporco come la destra non ha saputo e voluto fare, lasciare che il centrosinistra venga identificato come la responsabile o la corresponsabile della crisi e della macelleria sociale, senza avere la forza politica e parlamentare per proporre ed imporre le proprie soluzioni alternative.
In nome di quale senso di responsabilità, perpetuando in sostanza la politica economica che ha portato il mondo ad una crisi epocale e che non è riuscita in alcun modo a raggiungere il salvataggio della Grecia?
Sarebbe esattamente la ricetta per compiere un doppio miracolo: deludere, scontentare, disorientare la propria base elettorale (quella che ha votato per De Magistris e Pisapia, contro la privatizzazione dell'acqua, che condivide le ragioni degli indignati) e resuscitare Bossi e Berlusconi che avrebbero un anno e passa di tempo, fino al 2013, per cavalcare la protesta contro l'innalzamento dell'imposizione fiscale e l'aggravamento delle condizioni di vita causate dalla difesa dell'euro e dall'Unione europea, facendo dimenticare agli italiani, notoriamente di poca memoria, le proprie colpe e le proprie inadeguatezze e potendole imputare ai 'comunisti'.
Non facciamo scherzi. Quando cadrà Berlusconi, elezioni subito!

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