"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 9 novembre 2011

Berlusconi continua a prendere in giro gli italiani e Napolitano lo asseconda



Berlusconi non cambia mai e fa il suo 'mestiere': è entrato in politica per non andare in galera e per salvare/rafforzare le proprie aziende e perciò fa di tutto, è disposto a tutto per non abbandonare il potere e non veder crollare da un momento all'altro il castello di sabbia, fantasmagorico ma fragilissimo, che ha costruito nella sua vita.
Oltre a questo c'è un sentimento comune che unisce forse alcuni potenti, qualunque sia il giudizio che si può formulare nei loro confronti, da Saddam Hussein a Gheddafi, da Ceacescu a Craxi fino a Berlusconi: il senso di onnipotenza che non consente di accettare di farsi da parte, di rinunciare spontaneamente alla propria carica, di rassegnarsi magari ad un esilio dorato ma di salvare la pellaccia.
Dunque, pur non avendo più la maggioranza alla Camera dei Deputati Berlusconi pretende di resistere ancora, di guadagnare tempo e di procrastinare il più possibile il momento delle dimissioni.
Il fatto gravissimo (ma ormai non più sorprendente) è che Napolitano lo assecondi. Invece di imporgli le dimissioni subito, invece di obbligarlo a chiedere una nuova fiducia o di sciogliere ipso facto le Camere per ridare la parola al popolo, gli concede altro tempo. Concede che le dimissioni vengano presentate solo dopo l'approvazione della legge di stabilità e con questo di fatto coartando la sovranità del Parlamento che non potrà esimersi, maggioranza ed opposizione, di dare corso ai provvedimenti formulati dal Governo.
Concede soprattutto un altro mese o mese e mezzo di tempo a Berlusconi che potrà impiegarlo per ricomprare a suon di milioni di euro qualche deputato e senatore malpancista ma sicuramente spaventato dalla prospettiva delle elezioni anticipate, che dopo l'approvazione della legge di stabilità potrà pretendere un reincarico o andare alle elezioni continuando a guidare il Governo (con tutti i vantaggi mediatici che questo comporta), che potrà presentarsi agli italiani rivendicando di aver fatto quanto dovuto e cioè le stesse cose (obbedire agli ordini della BCE, dell'FMI, della Merkel e di Sarkozy) che avrebbe fatto anche il centrosinistra.
Se la situazione italiana è così drammatica come ce la raccontano come si può continuare a farla gestire (e su questo proprio Napolitano dovrebbe dare delle risposte) da miseri e incompetenti figuri come Berlusconi, Tremonti, Sacconi, Gelmini, Prestigiacomo, Romani, Carfagna, Cicchitto, La Russa, Gasparri.
Perché i 'liberali', coloro che ritengono la democrazia – così come l'abbiamo conosciuta in Occidente - l'unico sistema politico che deve governare l'umanità fino al punto di teorizzarne o tollerarne l'esportazione con la guerra hanno così paura di restituire la parola al popolo?
Chi deve decidere come e cosa rispondere a 'quello che ci chiede l'Europa' se non i cittadini?

1 commento:

  1. Napolitano doveva fare una cosa sola: Mettergli i libretti in bocca e dargli un calcione sonoro in culo per mandarlo a casa visto che in questo lercio individuo si ravvisa il moderno Sansone deleterio per gli interessi nazionali.Lo sanno tutti che stà creando danni incomparabili ma nessuno si prende la briga di prenderlo per i fondelli e scaraventarlo fuori sto delinquente !!Dormi Morfeo......dormi...e ..ogni tanto fatti cambiare il pannolone !!!

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