"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 13 novembre 2011

Colpire il portafoglio della Casta. L'appello di Jacopo Fo per cambiare realmente l'Italia.

L’Italia non uscirà da questo disastro se non ci sarà un vero cambiamento. Dobbiamo quindi chiederci quale sia l’architrave di questo sistema corrotto. La Casta continua a bloccare il sistema Italia grazie al potere di decidere chi può ottenere una Tac immediatamente, oppure aspettare sei mesi. La Casta decide se puoi aprire subito un ristorante o costruire una casa. Il passaporto puoi averlo oggi, domani o tra 15 giorni… O magari… Chissà, potrebbe esserci un intoppo…

Siamo una Repubblica fondata sul permesso, sul codicillo, sul regolamento che contrasta con la disposizione, il cavillo, la deroga, la scadenza termini. In Italia ci sono due leggi: la prima dice che tutto è vietato, la seconda dice che tutto è permesso. Se hai gli amici giusti hai il parcheggio riservato anche in Paradiso. L’insieme delle leggi e delle procedure amministrative è un’immensa macchina progettata per mungere e sodomizzare i cittadini!

Un solo piccolo esempio: un allevatore illuminato decide di costruire un biodigestore che permette di trasformare la cacca delle vacche in biogas e produrre energia elettrica. Ma il tecnico comunale, regolamenti alla mano, gli dice che la cacca nasce come prodotto agricolo, ma siccome viene utilizzata da un processo industriale di produzione di elettricità, all’uscita è uno scarto industriale che non si può più spargere sui campi, quindi va caricata sui camion e portata in discarica e smaltita al costo di 10 centesimi al chilo. Questa storia ben illustra il problema dell’Italia.

La Casta ha dedicato decenni a costruire un sistema estremamente efficiente per aumentare il proprio potere, una diabolica macchina per controllare i cittadini. Ma come si può pensare che arrivino in Italia gli investimenti stranieri quando una causa per incassare un credito dura nove anni? Abbiamo bisogno di una radicale riforma del sistema normativo, abbiamo bisogno di una legge che cancelli la lettura capziosa della legge. Abbiamo bisogno della certezza della legge. E questo si può ottenere rapidamente: in Germania non chiedi il permesso per fare una casa, fai una semplice comunicazione, ma se costruisci qualche cosa che non ti è permesso costruire o non è corrispondente ai criteri di sicurezza o qualità, te la demoliscono immediatamente e non ti puoi appellare a un bel cavolo di niente.
C’è un tappo che soffoca il Sistema Italia bruciando energie colossali e spegnendo entusiasmi. E oggi, prima di tutto, non possiamo spegnere entusiasmi, perché solo una grande esplosione di passione e di voglia di collaborare tutti insieme può evitare dolori tremendi al nostro popolo. E, se vogliamo ridare fiducia alla gente, per prima cosa dobbiamo togliere dalla schiena degli italiani il macigno della follia burocratica, dobbiamo rompere il sistema di mungitura che nutre la Casta, tassa nascosta per cittadini e imprese, terreno di coltura di sprechi assurdi, evasione fiscale, evasione contributiva, corruzione, nepotismo, incompetenza, mancanza di professionalità, sperpero di soldi per la politica, elefantiasi organizzativa dello Stato.

E questa inefficienza globale costa allo Stato, ogni anno, almeno 400 miliardi di euro. Una cifra stratosferica in grado di evitare di far precipitare nella povertà buona parte dei cittadini italiani. Non abbiamo bisogno di tagliare lo Stato Sociale dobbiamo tagliare l’inefficienza dello Stato! La lotta al burocratismo è l’unica in grado di fronteggiare il tentativo dell’uno per cento, ricchissimo, della popolazione di far pagare la crisi 99% della popolazione!

Stiamo buttando ogni giorno una cifra di denaro spaventosa perché la macchina dello Stato è impegnata a distinguere la merda agricola da quella industriale e poi non ha le forze per far pagare le tasse, i contributi, le concessioni dei video giochi, eccetera eccetera. I soldi ci sono… Vogliamo tagliare i tentacoli alla Casta? Partiamo dalla certezza e dalla semplicità della legge. E’ lì che hanno il cuore e il portafoglio.

Dico questo con tanto impeto perché vedo questo obiettivo sempre relegato agli ultimi posti nei progetti dei politici, ma anche nei sondaggi all’interno del movimento e nella lista delle priorità proposte da tante associazioni di base. Perché non è riconosciuto come prioritario? Sinceramente non capisco. E mi chiedo se anche altri pensano che sia da qui che si riparte.

Sei d’accordo? Facciamoci sentire! Ti chiedo di esprimere la tua eventuale adesione a questo modo di vedere con un commento a questo post su Il Fatto Quotidiano. E ti chiedo anche di darmi una mano a fare rete, coinvolgendo in questa raccolta di adesioni le comunità alle quali partecipi e dando vita a iniziative. Se riusciamo a evidenziare questa prospettiva credo che potremmo riuscire a convincere il movimento che è di questo che dobbiamo discutere ora.

2 commenti:

  1. Sono fermamente convinto che la classe politica (questa, la nostra) sia la cacca di vacca di cui parli nel testo. Non ci sono altre qualificazioni per gente che non si vergogna di mettere in tasca fior di milioni, aumentarseli a piacere, assegnarsi privilegi da medioevo, fregandosene altamente di quello che ormai tutti dicono e scrivono sulle stramaledette caste, e chiedendo sangue ai cittadini sottoposti, senza avere il pudore di spararsi un colpo in bocca per ripulirla delle infamie che dice.
    E non parlo (solo) di Berlusconi: quando leggo che gli aumenti ai parlamentari, ai consiglieri regionali, ai piedipiatti (non parlo della polizia gergata, ma del piatto dei piedi struscianti nei corridoi delle istituzioni) dei ministeri, di tutte le strutture che dovrebbero essere 'al servizio del cittadino', nazionali, regionali, provinciali e comunali. Più le altre ad essi collegate: sanità in primis, uffici della previdenza, del lavoro, delle forze dell'ordine, ecc.
    E' vero, a questa gente la burocrazia rende; non si spiegherebbe altrimenti il mantenimento, e il continuo accrescimento di lacci e lacciuoli per frenare qualunque tentativo di modernizzazione di un Paese che festeggiando i 150 anni non si rende conto di essere rimasto fermo al 1861.
    Tu parli della cacca di vacca che potrebbe essere usata per produrre energia elettrica.
    Io, meno bucolicamente, parlo di un pannello fotovoltaico di meno di 18 mq poggiato su sei pali in metallo diametro 6 cm, valore elettrico di 2 kw, insito al centro di un'area edificabile di circa 1000 mq adibita a giardino: dalla prima domanda all'ultimo collegamento con l'Enel, mi ci sono voluti 506 (cinquecentosei) giorni, con faldoni di dieci centimetri, ripetuti a ogni passaggio (comune, provincia, regione, di nuovo comune, Enel).
    Sono contrario alla pena di morte, ma se la burocrazia diventasse un corpo fisico, vorrei essere io ad aprire la botola.
    Buona settimana.

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  2. Caro Gattonero
    l'autore del post è Jacopo Fo (io mi sono limitato ad aderire al suo invito di contribuire a diffonderlo).
    Stai dicendo esattamente le stesse cose di Jacopo ... uno dei grandi mali italiani è questa burocrazia farraginosa che impedisce ed ostacola le iniziative virtuose come la tua ma non fa da muro (anzi!) alla violazione delle regole della convivenza civile(basta pensare alle mafie, alle morti sul lavoro, all'evasione fiscale e contributiva). E la casta, su questo potere di concedere o non concedere a sua discrezione e non sulla base di procedure e regole chiare e inequivocabili, prospera alla grande ....

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