Una voce flebile si inserì nel coro ubriaco d'entusiasmo per una guarigione che sapeva di miracoloso:
"Quando si ha un malessere ,quando si è sopraffatti dalla nausea fa bene vomitare, liberarsi da quello che abbiamo bevuto o mangiato e scegliere con cura prima di ingerire qualsiasi altra cosa.
Le pillole ,siano esse arancio, verdi o viola, fanno stare meglio, permettono di sentirsi forti. Ma possono causare illusioni di volo. Non dico di rimanere attaccati al letto, ma di assicurarsi che le ali non siano posticce e il volo non sia diretto verso il sogno di qualcun altro consumando forze ancora poco stabili.
Le infezioni portate appresso dai secoli non si sanano con una giornata all'aria aperta, tanto meno con le pillole viola.
I germi si combattono con la pulizia delle intenzioni, con la luce della consapevolezza. E se ci sono zone oscure, è li che continueranno a proliferare."
Aveva finito di parlare, ma pochi se ne erano accorti.
Non era né l'eletto, né l'unto, né un santo. Era uno qualsiasi.
"Chi ha orecchie per intendere intenda," aggiunse l'uomo cercando di darsi un tono perché gli occhi di tutti erano puntati sulle pillole di color viola, il rimedio che accendeva le speranze future.
Poi si allontanò.
Voleva guarire veramente.
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