C'è un sentimento che prevale in chi non si rassegna a vedere giorno per giorno fatta a pezzi la Costituzione, la decenza delle Istituzioni, la nobiltà della politica quale cura del bene comune: è la rabbia.
L'approvazione da parte della Camera della prescrizione breve è l'ennesimo schiaffo dato in faccia ad una parte del Paese, non so se minoranza o maggioranza ma poco importa.
Berlusconi, i suoi servi, coloro che come vampiri si nutrono del sangue della nazione, stanno scavando un solco incolmabile tra loro e noi.
Ma non si illudano che bastino dieci o quindici voti acquisiti in ogni modo in Parlamento per continuare a comandare all'infinito in questo Paese.
Il giorno in cui questa rabbia incontrerà la disperazione dei precari e dei disoccupati, di coloro che sono esclusi dai servizi pubblici essenziali (la sanità, i trasporti, la scuola), delle vittime dei disastri naturali, dell'inquinamento, degli incidenti sul lavoro, dei crack finanziari, di chi non arriva alla fine del mese mentre ci sono individui che per il solo fatto di essere 'il figlio di' o 'l'amante di' sono pagati decine di migliaia di euro al mese con i soldi dei contribuenti, si arriverà finalmente ad una resa dei conti.
E allora non serviranno a nulla le menzogne ripetute a pagamento in televisione e i voti di uno Scilipoti o di un Calearo.
Il dubbio è solo sul quando ci si arriverà non sul se.
Concordo: il dubbio non è sul "se", ma sul "quando"
RispondiEliminaCredo siamo una discreta quantità ad essere più che disgustati.
Buona serata!
Lara