Questo l'Appello del Comitato nazionale dell'Anpi per il 25 aprile, festa della Liberazione
“Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà” .
Giordano Cavestro (“Mirko"), 18 anni, studente di Parma, medaglia d’oro al valor militare, scrisse questa lettera appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944.
Il 25 aprile ha il suo nome.
Il 25 aprile ha il nome di tutti quei meravigliosi ragazzi e ragazze che immolarono la loro breve vita, senza alcuna esitazione, alla causa della liberazione del proprio Paese dalla tirannia nazifascista.
Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, nella coscienza, e li diffonderemo nelle piazze, ne faremo una ragione di impegno, ancora, per il futuro di una democrazia che, come sappiamo, come vediamo, non è data una volta per tutte, non vive di respiri propri, ma va irrobustita, vivificata, giorno per giorno.
Il 25 aprile diremo il nome di Giordano Cavestro a quei senatori della destra, che stanno tentando, con una ignobile proposta di legge, di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista.
Diremo NO! E’ una vergogna, un oltraggio ai caduti per la libertà. All’Italia intera. Il 25 aprile diremo che dalla Liberazione non si torna indietro.
Da tutte le piazze, vie, scuole, caserme, mostreremo ancora una volta, e questa volta di più, il volto dell’Italia più bella e civile: quella che non dimentica. L’Italia democratica e antifascista.
viva la resistenza e viva libertà.
RispondiEliminaL'Italia non è più nè democratica,nè antifascista........rendetevene conto......!Purtroppo fino a che non cacceremo dal Parlamento queste "zoccole" della politica,il nostro paese non può fare altro che affondare,politicamente ed economicamente......
RispondiEliminaQuello che ci hanno lasciato è la Costituzione, studiamola e difendiamola.
RispondiEliminaEMOZIONI
RispondiEliminaRisvegliate dalle note di una vecchia canzone partigiana
note che scuotono l’anima
riportandomi alla fanciullezza
quando dignità onore speranza e fratellanza
erano le uniche ricchezze che avevamo
valori che scaldavano il cuore
come le parole della canzone BELLA CIAO
INNO contro gli oppressori del passato e del (presente)
come una eco lontana quelle note
ridestano in me i ricordi
riportandomi al sacrificio dei PARTIGIANI
che si sono immolati per un mondo migliore.
l’esempio sia di monito a tutti
ha che la storia non si ripeta. VITTORIO
W la Costituzione repubblicana;
RispondiEliminaW la democrazia nata dalla Resistenza,
che permette di goderne i pregi,anche
a chi la denigra,mentre ne fà un uso
improprio.
A questi ingrati,non resta che lo studio
serio della storia e il ravvedimento,
prendendo coscienza della propria ignoranza
e poca onestà.
Il senso che dovremmo dare oggi a questa giornata è secondo me quello di ritrovare la forza, il coraggio, la capacità di dialogo e di unità tra tutti i democratici e i progressisti, in nome di valori e obiettivi comuni, che caratterizzò la resistenza.
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