"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

venerdì 9 novembre 2012

DUNQUE?




Di Giandiego Marigo
Dunque?
Cosa di diverso da ieri a oggi?
Un Di Pietro in meno ed un uomo politico normale in più? Chi mai si è aspettato , davvero, altro che questo.
Avevamo bisogno di Santoro per scoprire quello che tutti sapevamo?
Proviamo , suvvia per una volta a volare alto...ammesso di riuscire.
Cosa ci sta dimostrando questa fase, convulsa ed anche abbastanza terribile, sicuramente deludente del “minuetto politico” nel nostro paese (ma suvvia, alzando ed allungando gli occhi si può vedere il mondo) e cosa si può aspettarsi se il Notaio-chierichetto-parroco Santoro per tutta “filosofia” e con un impeto di civismo e di grande lungimiranza ci porta ad esempio di “civiltà democratica” le elezioni degli Stati Uniti?
Dove possiamo andare a parare se secondo il grande cerimoniere del pensiero Made in Italy. Il più alto esempio di partecipazione e di “pedalata” è l'elezione di Barak Obama?
Quello che io, umilissimamente, vedo è che ci aspetta un periodo in cui molte brave persone entreranno in conflitto fra loro inseguendo inutili bandierine colorate ed enunciando concetti stereotipi, che conosco a memoria...in nome di opposte e contrapposte tifoserie, in attesa di una finale. Una pertita che, però, sarà inesorabilmente “truccata” per il semplice fatto che la premessa e la sua struttura portante è un trucco.
Casa ci sta dimostrando la “parabola Dipietrista” che sono tutti uguali? Sfido chiunque a dire che non lo sapesse anche prima.
Oppure proprio in questa rassegnazione all'uguaglianza nella fanghiglia sta il nostro problema?
Se noi premettiamo un ambiente in cui questo è normale come possiamo poi stupirci che lo sia, se nella qualità dei nostri rapporti l'impostazione fondamentale è l'astuzia dozzinale, la raccomandazione estemporanea, la struttura familistica e clientelare...poi perchè stupirci che questa sia l'organizzazione del nostro sistema?
Ed in questa acquisizione , non si legge il senso della necessità di un cambiamento che non sia solo di superficie, ma di sostanza. Come potrà mai questo avvenire se di questa sostanza non si parla MAI!
Eternamente prigionieri ora d'una dissertazione pragmatica, ora di un'emergenza, ora di un linguaggio comune...or l'altra di una operazione di marketing?
Come potremmo cambiare se non sappiamo cosa e dove stiamo andando?
Come potrebbe bastare cambiare gli uomini che sorreggono lo scettro o occupano le poltrone se non si cambia , profondamente il senso di quell'occupazione.
Mi rendo conto di non dire nulla che ciascuno di noi dentro di sé non pensi, ma nessuno lo dice, però e tutti accettiamo che le discussioni di sostanza vengano sempre sottintese, postposte. Se nessuno accetta l'idea ed il rischio di ricominciare dall'abc e cioè dal senso delle cose e dal motivo per cui siamo qui. Dallo stabilire per esempio la ragione profonda ed il motivo per cui un uomo accetti di “prendersi la responsabilità”.
Se il brodo di coltura all'interno del quale staziona l'esperimento e infetto come può non esserlo il risultato ultimo di questo esperimento. E se non ci chiediamo il motivo per cui questo brodo non riesce ad essere altro che questo come possiamo rimediare?
I santoni con le ricette magiche abbondano...la “scatola dei sogni” ne è piena, altrettanti spunteranno durante il percorso che ci porterà sino alla “grande farsa” elettorale.
Io stesso che ora scrivo con tanta sicumera e pretesa di saggezza entrerò nelle logiche della soluzione confezionata, prendendone parte.
Se pure in modo “partecipato” ed in un tentativo di “alternativa”...comunque mi troverò a contraddire altre brave persone, convinte, spero per loro, delle proprie idee, su dettagli...luoghi comuni, su inutili orpelli che rischieranno di non cambiare nulla perchè ancora né io né loro staremo parlando di sostanza.
Di ruoli di potere e del perchè siamo entrambi lì e di cosa vorremmo, davvero, in un mondo migliore di questo. Tutto questo rimarrà, come sempre, relegato al territorio dei sogni, delle astrazioni, delle utopie...a quello che non si dice mai però , forse, a volte si sottintende sperando di parlare della medesima cosa
Di questo dovremmo cercare di parlare nel nostro impegno e di questo mi aspetterei che parlassero gli alti intellettuali strapagati e santificati..di questo sicuramente parlo io qualche volta ascoltato le più no, perchè il mostro pragma preme alle porte. Molti di coloro che con me dividono il mio bisogno grande di spiritualità e di significati spesso mi dicono che il mio “sbattere” è inutile...dolorosamente marginale ed ininfluente, che nulla cambierà, perchè l'uomo rifugge la profondità e le ragioni, perchè è spaventato dai motivi e preferisce delegare anche il pensiero, sostituendolo con deliziosi ninnoli riempi-tempo...Spesso capita di pensarlo anche a me, quando mi rendo conto di quanto poco, per esempio si legga, di quanto poco ci si occupi di sé e del proprio spirito. Delegando persino questo ad un comodo format sponsorizzato dal Vaticano.
Ma io sono convinto, da tempo, che il muoversi in questo senso sia, alla fine, uno dei veri motivi per cui siamo qui...ed un dovere.
Credo che il modificare il brodo di coltura in cui staziona la vomitevole politica italiana ed europea sia una “mission” più che sufficiente ed una follia appagante persino per un folle come me.
Allora forse persino una persona come Di Pietro potrebbe rimanere una brava persona, persino facendo politica



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