Di
Giandiego Marigo
Dunque?
Cosa di diverso da ieri a oggi?
Un Di Pietro in meno ed un uomo politico normale in più? Chi mai si
è aspettato , davvero, altro che questo.
Avevamo bisogno di Santoro per scoprire quello che tutti sapevamo?
Proviamo , suvvia per una volta a volare alto...ammesso di riuscire.
Cosa ci sta dimostrando questa fase, convulsa ed anche abbastanza
terribile, sicuramente deludente del “minuetto politico”
nel nostro paese (ma suvvia, alzando ed allungando gli occhi si può
vedere il mondo) e cosa si può aspettarsi se il
Notaio-chierichetto-parroco Santoro per tutta “filosofia”
e con un impeto di civismo e di grande lungimiranza ci porta ad
esempio di “civiltà democratica” le elezioni degli Stati
Uniti?
Dove possiamo andare a parare se secondo il grande cerimoniere del
pensiero Made in Italy. Il più alto esempio di partecipazione e di
“pedalata” è l'elezione di Barak Obama?
Quello che io, umilissimamente, vedo è che ci aspetta un periodo in
cui molte brave persone entreranno in conflitto fra loro inseguendo
inutili bandierine colorate ed enunciando concetti stereotipi, che
conosco a memoria...in nome di opposte e contrapposte tifoserie, in
attesa di una finale. Una pertita che, però, sarà inesorabilmente
“truccata” per il semplice fatto che la premessa e la sua
struttura portante è un trucco.
Casa ci sta dimostrando la “parabola Dipietrista” che sono
tutti uguali? Sfido chiunque a dire che non lo sapesse anche prima.
Oppure proprio in questa rassegnazione all'uguaglianza nella
fanghiglia sta il nostro problema?
Se noi premettiamo un ambiente in cui questo è normale come possiamo
poi stupirci che lo sia, se nella qualità dei nostri rapporti
l'impostazione fondamentale è l'astuzia dozzinale, la
raccomandazione estemporanea, la struttura familistica e
clientelare...poi perchè stupirci che questa sia l'organizzazione
del nostro sistema?
Ed in questa acquisizione , non si legge il senso della necessità di
un cambiamento che non sia solo di superficie, ma di sostanza. Come
potrà mai questo avvenire se di questa sostanza non si parla MAI!
Eternamente prigionieri ora d'una dissertazione pragmatica, ora di
un'emergenza, ora di un linguaggio comune...or l'altra di una
operazione di marketing?
Come potremmo cambiare se non sappiamo cosa e dove stiamo andando?
Come potrebbe bastare cambiare gli uomini che sorreggono lo scettro o
occupano le poltrone se non si cambia , profondamente il senso di
quell'occupazione.
Mi rendo conto di non dire nulla che ciascuno di noi dentro di sé
non pensi, ma nessuno lo dice, però e tutti accettiamo che le
discussioni di sostanza vengano sempre sottintese, postposte. Se
nessuno accetta l'idea ed il rischio di ricominciare dall'abc e cioè
dal senso delle cose e dal motivo per cui siamo qui. Dallo stabilire
per esempio la ragione profonda ed il motivo per cui un uomo accetti
di “prendersi la responsabilità”.
Se il brodo di coltura all'interno del quale staziona l'esperimento e
infetto come può non esserlo il risultato ultimo di questo
esperimento. E se non ci chiediamo il motivo per cui questo brodo non
riesce ad essere altro che questo come possiamo rimediare?
I santoni con le ricette magiche abbondano...la “scatola dei
sogni” ne è piena, altrettanti spunteranno durante il percorso
che ci porterà sino alla “grande farsa” elettorale.
Io stesso che ora scrivo con tanta sicumera e pretesa di saggezza
entrerò nelle logiche della soluzione confezionata, prendendone
parte.
Se pure in modo “partecipato” ed in un tentativo di
“alternativa”...comunque mi troverò a contraddire altre
brave persone, convinte, spero per loro, delle proprie idee, su
dettagli...luoghi comuni, su inutili orpelli che rischieranno di non
cambiare nulla perchè ancora né io né loro staremo parlando di
sostanza.
Di ruoli di potere e del perchè siamo entrambi lì e di cosa
vorremmo, davvero, in un mondo migliore di questo. Tutto questo
rimarrà, come sempre, relegato al territorio dei sogni, delle
astrazioni, delle utopie...a quello che non si dice mai però ,
forse, a volte si sottintende sperando di parlare della medesima cosa
Di questo dovremmo cercare di parlare nel nostro impegno e di questo
mi aspetterei che parlassero gli alti intellettuali strapagati e
santificati..di questo sicuramente parlo io qualche volta ascoltato
le più no, perchè il mostro pragma preme alle porte. Molti di
coloro che con me dividono il mio bisogno grande di spiritualità e
di significati spesso mi dicono che il mio “sbattere” è
inutile...dolorosamente marginale ed ininfluente, che nulla cambierà,
perchè l'uomo rifugge la profondità e le ragioni, perchè è
spaventato dai motivi e preferisce delegare anche il pensiero,
sostituendolo con deliziosi ninnoli riempi-tempo...Spesso capita di
pensarlo anche a me, quando mi rendo conto di quanto poco, per
esempio si legga, di quanto poco ci si occupi di sé e del proprio
spirito. Delegando persino questo ad un comodo format sponsorizzato
dal Vaticano.
Ma io sono convinto, da tempo, che il muoversi in questo senso sia,
alla fine, uno dei veri motivi per cui siamo qui...ed un dovere.
Credo che il modificare il brodo di coltura in cui staziona la
vomitevole politica italiana ed europea sia una “mission”
più che sufficiente ed una follia appagante persino per un folle
come me.
Allora forse persino una persona come Di Pietro potrebbe
rimanere una brava persona, persino facendo politica
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