Il più sincero plauso a
Maurizio Landini e a Stefano Rodotà e alla loro iniziativa in difesa
della Costituzione, anzi per l'attuazione della Costituzione,
promossa insieme alle più fulgide icone della Sinistra: Don Ciotti
di Libera, Gino Strada di Emergency, Gustavo Zagrebelsky di Libertà
e Giustizia.
Quale cittadino
democratico può non inorridire di fronte alla pretesa di una
ristretta e screditata oligarchia parlamentare di nominati di mettere
mano alla nostra Carta fondamentale, a quella che Bersani (!)
definiva la Costituzione più bella del mondo? Quale cittadino
democratico non si sente indignato di fronte al degrado senza fine
della politica italiana dove un condannato per un gravissimo reato
antisociale – l'evasione fiscale – continua a tenere in mano le
sorti del governo, ne detta l'agenda politica, persino riceve le
attenzioni e le premure del Capo dello Stato, di colui cioè che
dovrebbe essere il supremo garante della legalità costituzionale?
Lo stravolgimento della
Costituzione in direzione dell'autoritarismo e di un'ulteriore
personalizzazione della politica (presidenzialismo) è funzionale da
un lato alla sopravvivenza di ceti politici altrimenti destinati ad
una inesorabile eclissi e dall'altro, e soprattutto, al
completamento del disegno delle oligarchie economiche mondiali per la
ristrutturazione della società europea ed italiana nel senso del più
feroce capitalismo liberista, cancellando definitivamente diritti
conquistati attraverso secoli di lotte, perpetuando precarietà,
disuguaglianza e miseria, dotandosi degli strumenti normativi per una più efficace
repressione del dissenso e del conflitto.
Ma di fronte al proposito
di smantellare le Costituzioni antifasciste europee, improntate a
valori sociali, perché d'impaccio alle ragioni del mercato e alla
modernizzazione dell'economia (leggi interessi del grande capitale),
proposito esplicitato brutalmente nel rapporto
di Jp Morgan, giocare unicamente in difesa non serve. Preservare la
Costituzione italiana è condizione necessaria ma non sufficiente.
Negli ultimi trent'anni – in vigenza della Costituzione – sono
stati cancellati diritti, imposta una precarietà generalizzata (ed
esistenziale) ai lavoratori, trasferite enormi quote di ricchezza dai
ceti subalterni alla rendita e al profitto, smantellato il welfare,
dismessa l'attività dello Stato nell'economia regolatrice
dell'iniziativa privata e volta alla diffusione di ricchezza e
occupazione. L'ultima straordinaria vittoria politica popolare –
quella del referendum per l'acqua pubblica – è stata occultata,
depotenziata, disattesa, boicottata.
Quello che serve dunque
oggi è rovesciare i rapporti di forza tra sfruttatori e sfruttati,
tra ceti subalterni e oligarchie dominanti agendo nella società,
nell'economia, nella politica e nelle istituzioni. Costruire
un'Alternativa di Sinistra significa dare forza – di
partecipazione, di consenso, di organizzazione, di analisi – a
questo progetto di trasformazione della società dentro il quadro di
valori che rappresenta il patrimonio ideale della Sinistra -
uguaglianza, solidarietà, fratellanza, integrazione, libertà,
internazionalismo, ambientalismo - e soprattutto nella consapevolezza che è nel
sistema e nell'organizzazione dei rapporti di produzione capitalisti
l'origine delle ingiustizie, delle disuguaglianze e della povertà
(in Italia e nel mondo) e non semplicisticamente nelle degenerazioni
e nella indegnità delle classi dirigenti che ne sono piuttosto un
effetto. Sono questi caratteri che rendono diverso il progetto di
un'Alternativa di Sinistra dal Movimento 5 Stelle, la forma partito
che oggi egemonizza in Italia, a livello parlamentare, l'opposizione
anti-sistema e con il quale pure si dovrebbero ricercare intese e
collaborazioni. E che la rendono incompatibile con la riproposizione
di alleanze di centrosinistra che negli ultimi vent'anni ha
attivamente contribuito, complice ed esecutore dei poteri dominanti,
all'affermazione senza ostacoli della ideologia liberista fino alla
regressione sociale, morale ed economica a cui siamo giunti.
L'Alternativa di
Sinistra, la speranza di costruire un'Italia e un mondo migliori e
più giusti, passa da una netta e radicale discontinuità con le
politiche di Governo e con i ceti politici del centrosinistra.
L'elettorato del PD si conquista, ove possibile, con la coerenza
della diversità e non con il compromesso con indegni politicanti.
Maurizio Landini e
Stefano Rodotà, per il prestigio e il consenso di cui godono e che
li renderebbero i leader 'naturali' della Sinistra, da questo punto di vista hanno davanti a
sé una grande responsabilità.
La loro pur meritoria
iniziativa in difesa della Costituzione, tanto
più nel momento in cui ambiguamente si fa balenare la prospettiva di
potersi trasformare in soggetto politico rendendoli di fatto il punto di riferimento di gran parte del popolo della Sinistra, rischia però di distoglierci
dalla prioritaria necessità di costruire in modo trasparente e
consapevole un'Alternativa di Sinistra, un'Alternativa di Sistema.
E' evidente che finché ci si limita
ad enunciare principi generali – la centralità del lavoro, la
piena occupazione, il reddito di cittadinanza, i diritti sociali e
civili, i beni comuni, la difesa della Costituzione e della
democrazia, l'antifascismo, il rifiuto del razzismo e dell'omofobia,
l'eguaglianza, l'Europa dei popoli e non delle oligarchie
finanziarie, la salvaguardia dell'ambiente, la laicità dello Stato,
il rafforzamento del welfare, l'intervento pubblico nell'economia –
si trova il più ampio accordo a Sinistra, non hanno più nemmeno
molto senso le differenze tra comunisti e socialdemocratici, tra
radicalismo e riformismo.
E' quando si passa a
dover definire come sia possibile raggiungere questi obiettivi che
nascono le differenze e le inconciliabili divisioni.
Quel tutti uniti in
difesa della Costituzione, che mette in secondo piano ogni altra
urgenza politica e che dunque rinvia sine die la ricostruzione
di un soggetto unitario alternativo e radicale di Sinistra (la Syriza italiana), porta con sè l'inevitabile pericolo di trasformarsi (ed è difficile
pensare che personalità di così grande spessore non ne siano
consapevoli) in un gigantesco assist a chi pretende di riproporre, con in più magari
solo il rafforzamento della componente vendoliana, quello stesso
centrosinistra – quello dell'Ulivo, dell'Unione, di Italia Bene
Comune – che ci ha colpevolmente e dolosamente condotto al punto in
cui siamo.
Perché senza l'avvio da subito di un reale progetto di Alternativa sul campo resterebbero solo gli stessi protagonisti di oggi: Letta o Renzi e Vendola, Grillo, Berlusconi (o chi per lui).
ciao ho letto il tuo blog e gli articoli sono molto importanti per il paese ne ho visto uno che soprattutto in questo momento è attuale e meriterebbe un approfondimento ovvero quello dell'amnistia, io sono a sfavore di questa pratica che aiuta i criminali; inoltre lo stato ha spiegato in Tv anche se poco per non dare nell'occhio che l'amnistia non viene fatta per aiuto ai criminali ma per paura perché lo stato italiano non sa come fronteggiare la squadra di giustizieri mi spiego meglio pochi anni fa dagli studi di un PM è emerso che in Italia i suicidi dei carcerati sono attuati da una squadra di giustizieri, che stufi di uno stato che aiuta i criminali hanno deciso di cambiare la giustizia e dare un monito a chi governa, inoltre la notizia si è diffusa subito in tutto il web poi ulteriormente alcuni giornalisti del web esplicano che la squadra di giustizieri faccia capo a un fantomatico Kira ma sembra che sia solo un personaggio mitologico. spero che possa prendere in considerazione questa notizia e citarla in un suo articolo grazie
RispondiElimina