Oggi ci troviamo stretti, fra un’antica ottusità Marxista-leninista, una pseudo apertura social-democratica (del tutto revisionata ed in parte inventata al momento) ed un rampante liberalismo-democratico in salsa multimediale.
Ci troviamo, inoltre, a dover fare i conti con un mondo che ha scoperto internet e che lo scopre sempre di più con le sue numerose positività e le altrettanto numerose magagne. Ma è nelle definizioni forzate lo spazio del nuovo? È nella infinita rielaborazione di definizioni vetuste la sua prospettiva?
La mania della ricerca di nuovi soggetti, per esempio, riproposti per altro da vecchie segreterie, che partano da bandiere cadute e premettano regole antiche ha qualche senso? Oppure dovremmo trovare il coraggio di ammettere l’arretramento ed iniziare, con infinita pazienza e determinazione l’attraversamento del deserto?
Non è forse nei contenuti la reale potenza di ogni pensiero!
Sono maggiormente importanti le definizioni oppure ricopre centralità il senso di quello che andiamo dicendo e quindi i comportamenti, le scelte di vita, gli esempi ed i nuovi rapporti che ne conseguono?
A questo punto sin troppi abbandoneranno con un cenno di fastidio e di noia, a loro arrivederci più avanti.
Perchè io sono convinto che il socialismo libertario non leninista debba giocare un ruolo centrale in questo cammino, che non è rifondazione, ma rinascita?
Perchè esso contiene il meglio di quell’onda di rinnovamento che restò sottesa agli anni della “rivolta”. In questa tradizione stanno gli aspetti migliori di quegli anni e soprattutto le migliori capacità di vedere , sentire ed analizzare., quindi in ultima analisi (mi si perdoni il gergo sessantottesco) quella che potremo definire “sensibilità spirituale”, in quel solco si muovono e nascono gli Agosti, i Terzani .ma anche i Capitini, i Rosselli. I Gobetti…I Pertini, i Sofri, i Capanna...I Rostagno (solo per parlare degli anni più vicini a noi)
La stragrande maggioranza dei contenuti più innovativi e libertari può essere compresa, senza alcuna difficoltà, in questa visione. Sebbene essa non debba diventare peso ed obbligo nel cammino (non semplice e niente affatto comodo)) verso l’AreA di Progresso e Civiltà è , senza alcun dubbio il “bagaglio a mano” che ogni esploratore dovrebbe avere per iniziare questo viaggio. Viaggio, per altro, che per moltissimi aspetti è già iniziato e che ci viene imposto dalla “emergente” onda liberal-democratica (per gli amanti delle definizioni) che pur non avendo la visione storica della tradizione socialista e libertaria (fondamentale) riesce a porre alcune domande ed urgenze che non possono e non debbono essere aggirate.
Personalmente, pur nella pochezza del mio cuore malato e malmesso, io questo viaggio lo farò ed userò come veicolo e facilitatore il “Movimento Radical-Socialista” con un’attenzione , non speculativa, ad M5S, non sto cercando adepti, ma compagni di viaggio, non sto vendendo tessere ma proponendo un’idea ed una visione.
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