"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

domenica 1 settembre 2013

La Nave va. Nessun cambio di maggioranza in vista



Composizione artistica di Luca Peruzzi
Chi spera, si illude o teme un imminente cambio di maggioranza, contando freneticamente sul pallottoliere i numeri al Senato di Scelta Civica, Gruppo Misto (SEL), minoranze linguistiche, senatori a vita, transfughi dichiarati o potenziali di PDL o Movimento 5 Stelle, dovrebbe mettersi il cuore in pace.
Non c'è in vista alcun cambio di maggioranza. Le larghe intese che guidano (sic) questo Paese ormai da quasi due anni e che hanno portato alla riconferma di Napolitano al Quirinale sono una scelta assolutamente strategica delle oligarchie italiche.
Perché unica strada per completare i compiti a casa imposti all'Italia dai poteri finanziari internazionali e dalla Troika e per salvare poltrone, ruolo e privilegi delle caste politiche: strada che passa, per raggiungere entrambi questi obiettivi, attraverso la riforma della Costituzione in senso presidenziale (e della personalizzazione e dell'autoritarismo) per  fronteggiare il deficit di consenso e di legittimazione popolare che si esprime nei tanti conflitti diffusi sul territorio, nell'astensionismo, nella lotta alla casta, nel grillismo.
Un progetto perseguito dalle oligarchie dominanti che non potrebbe essere realizzato da una maggioranza precaria e composta da soggetti politicamente inconsistenti o tra loro ideologicamente incompatibili con in più un'opposizione grillina e berlusconiana (messi insieme più della metà dell'elettorato) sul piede di guerra.
E dunque la condanna di Berlusconi può essere solo un rimediabile incidente di percorso oppure diventare un evento 'provvidenziale' che ne rafforza la direzione.
Le turbolenze partitocratiche a cui si assiste rappresentano il solito teatrino della politica ed il solito gioco delle parti con cui si cerca di mantenere il rapporto con i rispettivi elettorati (e come fulgido esempio si guardi all'improntitudine di Franceschini che dichiara che il governo Letta sta facendo cose di sinistra) nel contesto di una perversa trama di ricatti, minacce, mosse e contromosse messe in atto da bande politiche sì rivali ma unite dagli stessi interessi strategici, anzi con molti dei personaggi sulla scena forse legati anche da una comune obbedienza massonica. Uno squallido tira e molla in cui si prova ad indebolire il contendente/alleato senza volerlo realmente sconfiggere e senza alcuna intenzione di spezzare la corda.
Le discussioni che non sarebbero accettabili in nessun Paese civile sulla decadenza del condannato Berlusconi dalla carica di senatore, gli aut aut sull'IMU, le minacce di far cadere il governo, le promesse di 'riformare' la giustizia, le voci sui grillini pronti ad entrare in una nuova maggioranza, la nomina di quattro nuovi senatori a vita e potenziali nuovi quattro voti per il governo Letta, possono tutte essere lette come elementi di questa sordida contesa alle spalle del Paese e del popolo italiano.
Ma a dispetto di tutto questo e proprio grazie a tutto questo la nave va, per usare una locuzione tipica dei tempi craxiani e del pentapartito di cui l'attuale maggioranza è degna e diretta erede. Con il gioco delle tre carte sull'IMU e con le ventilate ipotesi di ricorsi giuridici (alla Corte Europea, alla Corte Costituzionale) per rinviare la perdita dell'immunità parlamentare da parte di Berlusconi il Governo va avanti. Come per tutti i grandi debitori l'importante è guadagnare tempo e in fondo servono solo 18 mesi per completare la riforma costituzionale.
Chi è assente ingiustificato e colpevole in questa Italia è la Sinistra. La Sinistra vera che non ha nulla a che fare con il PD, la Sinistra che si fonda sulle idee di libertà, giustizia sociale, uguaglianza, fratellanza, sulla rappresentanza dei ceti subalterni, sulla necessità dell'intervento dello Stato nell'economia.
Per la CGIL sono oltre 9 milioni gli italiani in 'sofferenza per il lavoro': disoccupati, cassaintegrati, scoraggiati, precari, i lavoratori obbligati al part-time. Si aggiungano a questi i pensionati poveri e i disabili, gli occupati che non hanno un reddito sufficiente per arrivare a fine mese, i senza casa, i giovani a cui non è consentito di percorrere studi e progetti adeguati al proprio talento e alle proprie attitudini, i cittadini oppressi dalla mafie, dall'inquinamento, coloro che sono esclusi di fatto dai servizi sociali fondamentali. Oltre a chiedersi dove è stata la CGIL in questi ultimi decenni e cosa intenda fare da oggi in poi (oltre ad assicurare ai propri segretari, a fine carriera sindacale, una bella poltrona da parlamentare) non si deve pensare che si dovrebbe ripartire da qui, che questo è il popolo a cui la Sinistra dovrebbe rivolgersi e di cui la Sinistra dovrebbe rappresentare bisogni e aspirazioni?
Può ancora attendere la nascita di un'Alternativa di Sinistra?

http://bentornatabandierarossa.blogspot.it/2013/07/unita-della-sinistra-facciamo-presto.html

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