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sabato 4 giugno 2011

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. Il rapporto tra potere, arte e scienza

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
Il rapporto tra potere, arte e scienza

ANPI – Sezione “Ugo Forno” Istituto Superiore di Sanità - 31 maggio 2011

Lo spirito dell’art.33 della Costituzione e il riordino del sistema di ricerca e formazione in Italia
V. F. Polcaro
INAF

Gli articoli 33 e 34 (strettamente collegati tra loro) della nostra Costituzione recitano:

Articolo 33
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Articolo 34
La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso

Questi articoli sanciscono quindi il diritto inalienabile di ogni cittadino italiano all’istruzione di base, obbligatoria per almeno otto anni (si noti l’avverbio “almeno”, inserito appositamente per permettere di aumentare in futuro la durata della scuola dell’obbligo), il diritto dei “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” ad accedere all’istruzione fino ai massimi livelli e l’obbligo per lo Stato di rendere “effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”. Essi sanciscono anche il diritto della società italiana a potere usufruire di una ricerca libera, condotta da istituzioni (università, enti di ricerca) che, per svolgere il loro compito, hanno il diritto “di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”.
A mia conoscenza, nessuna altra Costituzione (e meno che mai la deludente bozza di Costituzione Europea, per altro ormai giustamente accantonata) è così precisa riguardo all’istruzione, alla scienza ed alla cultura. Ci possiamo quindi chiedere il perché di questa straordinaria differenza.

Per leggere l'intervento completo vai a questo link: http://www.scribd.com/doc/57076330/intervento-f-polcaro-1

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