"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

giovedì 9 giugno 2011

SIAMO NOI A DECIDERE COSA SIA INUTILE...IMPERATORE






di Giandiego Marigo


INUTILI!
Secondo L'untissimo signore i referendum sono inutili, d'altra parte anche la democrazia parlamentare ai suoi occhi lo è, quantomeno monetizzabile. Lui è uomo da plebiscito, da acclamazione, uomo da predellino, da televoto. Uomo che quando qualche cosa non è come lui lo vuole...lo compra, poi lo “sistema”
Tutta l'Itala sembra voler rispodere alla dichiarazione “avventata” dell'Imperatore Farlocco facendogli comprendere, confidiamo, chi e che cosa sia realmente inutile in questo paese.
Non crediamo capirà, ci appare come uno dei suoi possibili, sebbene improbabili, difetti l'assoluta convinzione d'avere ragione ed il comprarla quando non l'abbia, l'abitudine inveterata a piegare l'altrui alle sue stesse convinzioni, lo definisce marketing, ma è vera e propria manipolazione mentale che egli ha trasposto...paro paro, dal mondo, poco limpido, della pubblicità a quello della politica.
Io non sono un illuso, so benissimo, che l'amplissima adesione ai Sì è spesso di maniera, “opportuna”, come suolsi dire.
Solo l'imperatore sembra, questa volta aver clamorosamente ciccato l'appuntamento con il populismo.
Sono cosciente che le ragioni che muovono questi Sì non sono tutte eguali.
Il presunto si della Prestigiacomo non è e non può essere dello stesso segno di quello di Padre Alex Zanutelli.
I Sì della Lega di Zaia & c. non sono comparabili con quelli dei referendari della prima ora, ma oggi tutto quello che fa Quorum va, sinceramente, bene.
Esistono, però, innegabilmente, livelli di coscienza diversissimi sulle tematiche in questione.
Qui, per una volta non ci si abìtui alla cosa, devo dare ragione a (udite, udite) Bersani quando dichiara di aver fiducia nel voto degli italiani “perchè stiamo parlando di cose serie”
Ebbene sì, stiamo parlando di cose serie.
Stiamo, con tutti e quattro i referendum, inotrandoci in un territorio, in cui le appartenenze contano, molto meno, in cui le tifoserie da stadio non hanno, se non relativamente, peso ed è forse per questo che il nostro Presidente sportivo ci si orienta così poco.
Stiamo parlando di “sovranità popolare” definizione astrusa per moltissimi della sua corte oltre che per lui.
Non solo, questo territorio è zona in cui nasce e si forma, davvero e non per equilibrismi ed alchimie quella Novità, vera che è l'Area di Progresso e Civiltà, dove le tematiche sulla compatibilità, sulla decrescita, sulla “visione” , sulla sostanza che compone le idee.
Il merito, a coloro che nc'erano sin dall'inizio, d'avere compreso l'importanza di tutti e quattro i quesiti in questione.
D'aver compreso che questa “definizione”, molto più di milioni di altre “precisava” la differenza reale fra Progresso ed “Avanzata tecnologica senza senso” , che meglio di qualsiasi discorso pone noi tutti di fronte alla scelta di che “Qualità di Futuro” si voglia “vedere” per chi verrà dopo di noi. Ci costringa ad immaginarlo questo dopo, pur avvolti dalla “fascinazione folle” di una società sempre più disperatamente consumistica.
Questo vale per tutti i quesiti, anche per quel “Leggittimo Impedimento” di cui, troppo poco si è finito con il parlare, perchè anche quella domanda ci costringe ad immagginare un modello di società equo e “giusto”.
Fra i proponenti di questi referendum vi sono intelligenze e sensibilità, anche spiritualmente, alte proprio perchè ci pongono domande che travalicano il senso “materiale e pragmatico” della questione.
INUTILE, signor presidente, nostro amatissimo “Conductor” è il vostro tentativo, ancora in corso, mentre scriviamo, di distogliere la nostra attenzione. Di azzerare e svuotare un istituto di salvaguardia democratica.
INUTILE, si rivelerà la trama di corrutela e “conoscenze”. Di rapporti particolari ed internazionali, già sottese e pronte a raccogliere “per il bene di una ristretta minoranza” i risultati di una scelta sciagurata.
INUTILE, il tentativo in exrtremis di molti dei vostri “consigliori” di separare il destino della vostra creatura(vostra in senso proprietario e non di merito) dal vostro, quasi che le scelte del governo e del PDL fossero separabili dalle vostre, così come i reciproci destini.
INUTILE, il berciare attorno all'utilità di questi quesiti, perchè questa volta, signor presidente, tocca a noi di decidere cosa sia veramente UTILE al futuro di questo paese

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