"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 23 novembre 2011

Sui poteri forti e il complottismo

Posto qui le mie osservazioni in merito a quanto scrive Michele Martelli sul suo blog su Micromega

MICHELE MARTELLI – Se questo è un golpe. A proposito di “poteri forti” e complottismo
Si dice e si scrive da più parti, in modo trasversale, a destra e a manca, sulla stampa e sul web, che il governo Monti sia stato voluto, preparato e imposto dai cosiddetti “poteri forti”. Quali? Ce n’è per tutti e per ogni gusto e disgusto. Vediamo. In primis la G.S. (Goldman Sachs, la più grande banca d’affari del mondo, americana, con sede a Jersey City), a doppio filo legata al Fmi (Fondo monetario internazionale).
Poi, in ordine di importanza decrescente, la Commissione Trilaterale (fondata nel 1973 da Rockefeller e Kissinger, con sede a New York, che per statuto mira a promuovere la “cooperazione” economica e lo scambio culturale tra Europa, Giappone e Nord America), la Bce (Banca centrale europea, con sede a Francoforte, istituita nel 1998 nel quadro del Trattato dell’Unione europea, al fine di coordinare le politiche monetarie dei paesi membri). Inoltre, Merkozy, ossia la Germania di Merkel e la Francia di Sarkozy, i padroni dell’Ue (“governo dell’asse franco-tedesco”).

Infine, last but not least, il Vaticano, lo Ior e la Cei (Conferenza episcopale italiana), che nel recente convegno di Todi avrebbero preparato l’attuale assalto catto-clericale al governo e al parlamento. Senza dimenticare la Confindustria di Marcegaglia, i Sindacati dei lavoratori (Cgil compresa), e, perché no?, la Conferenza nazionale dei Presidi di Facoltà e dei Rettori delle Università italiane. E senza fare torto a Banca Intesa (ornitologicamente incarnata nel neoministro Passera). E chi ne ha più ne metta. L’elenco, solo dio lo sa, potrebbe continuare all’infinito.
I complottisti non seguono un ragionamento logico, bensì dietrologico. Che gli consente di dire a piacere tutto e il contrario di tutto. I pochi dati di fatto vengono arbitrariamente ingigantiti e ricuciti in contraddittorie “trame” segrete, di cui l’una esclude l’altra, intessute da Grandi Fratelli e Burattinai nascosti dietro le quinte.
Non si accorgono, i complottomaniaci, che quello di Monti sarebbe nel contempo un governo bancocratico (G.S, Fmi, Bce, ecc.), clericale (“i banchieri di Dio”), accademico (“governo dei Prof., o dei bocconiani”: “il preside Monti”, ironizza il “libero servo” Ferrara sul “Foglio” padronale, alludendo al Consiglio dei ministri ridotto a Consiglio di Facoltà). E poi anche confindustriale e sindacale. E infine merkozyano.
Ma se l’Italia di Monti è commissariata dalla Ue e dalla Bce, guidate da Merkozy, come mai lo spread attacca anche i titoli di Stato francesi, minacciando anche quelli tedeschi, anzi dell’intera Eurozona? Cade quindi l’ipotesi del Grande Fratello franco-tedesco, o della Bce. Sul complotto rettorale-accademico, non si può che sorridere, tanto è inconsistente. Altrettanto assurdo è quello unitamente confindustrial-sindacale. Marcegaglia dice “sì” alla patrimoniale, Camusso dice “no” all’Ici sulla prima casa. Se complotto c’è, sarebbe filo-operaio. Ma dài, non scherziamo!
Che nel governo ci siano ministri di solida fede cattolica (vedi l’Ornaghi della Cattolica), è vero, ma non basta a giustificare l’idea di un complotto clerico-vaticano. Ciò che è in questione è la laicità dello Stato. Sotto questo aspetto, un governo repubblicano dovrebbe finalmente, per esempio, abolire l’8 per mille ed estendere l’Ici anche alle proprietà ecclesiastiche. Lo farà Monti, per fare cassa? Aspettiamo con impazienza, sapendo che l’albero si giudica dai frutti, e i governi dalle leggi che emana. Anche se, dall’aria che tira, sembra che non ci sia molto da sperare.
Resta la “trama” bancocratica mondiale. Ma immaginate le centinaia e centinaia di “teste d’uovo”, un esercito di dirigenti, consulenti, tecnici ed esperti di G.S., Fmi, Trilaterale ecc., nordamericani, giapponesi ed europei, diabolici Superman uniti come un sol uomo, una sorta di nuovo mostruoso Leviatano, di Idra internazionale dalle mille teste, tutti a tramare nell’ombra, a porre in atto un Supergolpe mondiale a colpi di spread, crolli monetari, cambi di governi e parlamenti, per instaurare sulle rovine del vecchio ordine mondiale un fantomatico Nwo (New World Order)? Un buon tema per un film hollywoodiano di fantapolitica. Del tipo “saga di Tolkien”, ma con finale alla rovescia. In cui prevalgono le forze super-organizzate e super-equipaggiate del Male, di Satana, dell’Anticristo.
Quasi inutile dire, a questo punto, che il tutto serve a ignorare, sottovalutare o mascherare le gravissime responsabilità che nella crisi ha avuto il governo del malaffare, del bunga bunga e del dito medio. Che la crisi prima l’ha negata con ripetute menzogne; poi, non potendo più negarla (ne stavano andando di mezzo le aziende di Sua Maestà delle Olgettine, che si occupava di politica «a tempo perso»), non l’ha affrontata, per incompetenza e per menefreghismo.
Del resto, non è un caso che il primo a parlare, sin dal 2008 (quindi molto prima del “mutandiere di regime”, il fogliante Giulian Ferraglia), di piani golpisti segretamente orchestrati sin dagli anni 1994 contro l’Italia da logge e “lobby di Illuminati” della finanza internazionale sia stato, ahimè!, proprio l’allora ministro delle finanze Giulio Tremonti. Sulla scia dell’uomo di Arcore, complottista sempre pronto a denunciare i presunti complotti altrui (della sinistra, dei comunisti, della magistratura, della stampa, ecc.).
Verrebbe proprio da dire che chi di golpe ferisce di golpe perisce.
Michele Martelli
(22 novembre 2011)

Quest'articolo credo che identifichi bene le posizioni di chi pur sentendosi di sinistra nutre, al di là di ogni ragionevolezza ed ignorando la realtà e la storia italiana, fiducia e speranza nel governo Monti.
Per quanto mi riguarda non so se la crisi mondiale ed italiana sia la risultante di una congiura studiata a tavolino da parte di alcuni grandi poteri finanziari per potersi impossessare di alcuni Paesi come l'Italia, la Spagna, la Grecia e far crollare il progetto dell'euro (qui forse c'è la vera contraddizione dei 'complottisti': l'euro è quanto è stato voluto dagli USA fin dal 1945 per sottomettere l'Europa come dice Barnard oppure si tratta di un ostacolo e di un concorrente al potere imperiale degli USA?).
A me sembra e questo mi basta che esista un sistema economico mondiale fondato sulla legge del più forte, una sorta di legge della giungla per la quale di volta in volta le iene (gli speculatori, i mercati) si avventano sulla preda più debole (appunto la Grecia, l'Italia ecc. ma se volgiamo lo sguardo al di fuori del nostro giardinetto ci appariranno le condizioni dell'Africa, di parte dell'Asia e, fino al riscatto degli ultimi anni, del Sud America) per spolparsela o quantomeno recuperare, come fanno gli usurai, quanto più possibile dalle proprie vittime.
Monti, questo è incontrovertibile, è stato nominato per servire e cercare di mantenere intatto questo sistema.
Non mi sembra un argomento a favore di Monti il fatto che sia contrastato sia dagli antagonisti di sinistra che dai berluscones (Ferrara, Scilipoti, ecc.). Le ragioni dell'opposizione sono diverse: da un lato si auspica un 'altro' mondo fondato su eguaglianza e giustizia, dall'altro le rivendicazioni riguardano solo i criteri e le modalità di spartizione del bottino.
Evidenziare l'eterogeneità dei poteri forti che si afferma sostengono Monti per dimostrare che tale accusa sia semplicemente una fantasia allucinata non regge. In un Paese come l'Italia (ma certo questo ragionamento potrebbe essere estero a tanti Stati 'democratici' ...) dove la verità storica ci consegna il ruolo di cricche, logge, caste, poteri occulti e la sua configurazione oligarchico-medievale non c'è affatto da sorprendersi che i vari 'signorotti' (l'establishment politico, il sindacato (con la CGIL ancora da giudicare rispetto al governo Monti ma notoriamente succube del PD), le banche, il Vaticano, la confindustria, ecc.ecc.) possano allearsi (almeno momentaneamente ed in accordo e con lo stimolo delle 'potenze' straniere) per far fuori il 'despota' Berlusconi ormai scomodo e ingestibile (anche per la sua ingordigia), soprattutto in presenza di una crisi (certo questa innegabile) che rischia di far crollare tutto l'edificio.
Lo avranno fatto per migliorare le condizioni del popolo o per mantenere i propri privilegi ed il proprio potere?

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