di Gianluigi Di Blasi e Barbara Gasbarrini
Agenda grigia di Paolo Borsellino, 1° luglio 1992 h. 19,30: appuntamento con Nicola Mancino, allora Ministro dell'Interno.
Negli anni successivi, Mancino viene più volte interrogato in merito a quell'incontro e cade più volte in contraddizione: prima nega, poi lo ammette come possibile; da ultimo, in un'intervista rilasciata alla giornalista Floriana Rullo, il giudice Ayala dice che, nell'ambito di una conversazione privata, Mancino ha ammesso quell'incontro.
57 giorni separano le stragi di Capaci e di via D'Amelio, il sospetto è che in quell'intervallo di tempo la mafia abbia condotto e concluso una trattativa con pezzi deviati dello Stato, una trattativa scellerata e per Paolo Borsellino inaccettabile.
L'incontro con Mancino potrebbe illuminare sul punto, ma l'agenda rossa su cui Borsellino potrebbe aver annotato dati importanti è scomparsa.
Recentemente, Totò Riina ha confermato l'esistenza della trattativa di cui sostiene di essere stato oggetto e non soggetto. E' seguita una dichiarazione di Mancino, il quale, dopo aver a lungo negato l'esistenza di una qualsiasi trattativa, ha affermato che lo Stato la rifutò.
19 luglio 1992: strage di via D'Amelio, Paolo Borsellino viene ucciso insieme agli agenti di scorta Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie e Claudio Traina. Unico sopravvissuto è Antonino Vullo.
La verità?
Salvatore Borsellino legittimamente continua a chiederla e noi con lui.
http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1539&joscclean=1&comment_id=5081#josc5081
La tecnica dei mafiosi è quella di mentire dicendo la verità; "complimenti" a questo mancino, oggi che la mafia ha raggiunto i vertici delle istituzioni credo che possa considerarsi "l'uomo giusto al posto giusto"...
RispondiEliminaFUORI LA MAFIA DALLO STATO!!!
conosco bene mancino,legato da sempre a personaggi discutibili della malavita campana,della massoneria deviata della p2 INSOMMA TIPO IL MAGISTRATO pAOLO zUCCHINI O fABIO Sifala,uomo difficile e ambiguo roagonista indiscusso del processo per le tangenti del terremoto svolto dal giudice Gagliardi di cui fu nemico ,cinico duro traditore e soprattutto incompetente e mafioso
RispondiElimina