"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)
lunedì 20 luglio 2009
Un processo di cui non si parla. Il processo al generale Mario Mori per il mancato arresto di Provenzano
di Gianluigi Di Blasi e Maurizio Zaffarano
20 luglio 2009
Udienza del processo contro il generale Mori e Mario Obinu, entrambi accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra nell’ambito del mancato blitz a Mezzojuso del 1995 in cui sarebbe sfuggito l’allora boss latitante Bernardo Provenzano.
Udienza apparentemente indolore ma in realtà assolutamente scottante. Dovevano essere sentiti come testi citati dal pm Antonio Ingroia il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli e il procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, i quali, per impegni familiari, l'uno, ed esigenze di servizio, l'altro, non si sono presentati all'udienza.
Ma è successo ugualmente qualcosa di importante.
Il pm Ingroia ha depositato una lettera del colonnello Riccio del 25.06.09, in cui fa riferimento al ritrovamento di tre floppy disk che conterrebbero relazioni di servizio redatte dall'agosto '95 al maggio '96 e che sarebbero state consegnate al Riccio dall'allora capitano Damiani.
Il processo è stato rinviato al 25 ottobre per sentire Riccio ed acquisire i floppy (per le informazioni dettgliate: http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2009/07/20/AM58hYlC-mancato_arresto_provenzano.shtml).
Il tutto il giorno dopo l'anniversario della strage di via D'Amelio sulla quale Riina, non casualmente (http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3563697467), ha parlato per bocca del suo avvocato:
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/bolzoni-viviano/bolzoni-viviano.html. Ciò che si rileva dall'intervista è non solo "l'ammazzarono loro", ma le ammissioni sulla trattativa e le precisazioni sul ruolo svolto da coloro che vi parteciparono nonchè i sospetti e le perplessità sul coinvolgimento dei servizi segreti dalla sede di castello Utveggio!
Sulla strage si aprono nuovi ed importanti scenari, sui quali incombe il silenzio dello Stato: http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2300440
Si leggano quindi le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Caltanissetta
"Si può ipotizzare che Paolo avesse segnato su quell'agenda notizie da lui apprese in ordine allo svolgimento di una trattativa tra lo Stato e Cosa nostra e che quindi il furto di questa agenda potrebbe essere stato ispirato o organizzato da un terzo livello, un servizio segreto deviato" (Sergio Lari) http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_1619342932.html
e le riflessioni di Ingroia: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200907articoli/45648girata.asp
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