"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)

mercoledì 26 agosto 2009

Una setta inasprita dalla sventura

« In Italia una rivoluzione democratica non ha probabilità di successo[..] Il partito favorevole alle novità politiche[..] non incontra grandi simpatie nelle masse...in genere assai attaccate alle vecchie istituzioni del paese. La sua forza risiede nelle classi medie e in una parte della classe superiore. Su queste classi[..] così fortemente interessate al mantenimento dell'ordine sociale le dottrine sovversive della Giovine Italia non hanno presa. Perciò ad eccezione dei giovani [inesperti ed ingenui] si può affermare che non esiste in Italia se non un piccolissimo numero di persone seriamente disposte a mettere in pratica i principi esaltati di una setta inasprita dalla sventura. »
(Camillo Benso Conte di Cavour, 1846)

4 marzo 1848
Statuto Albertino

Art. 1 La religione cattolica, apostolica e romana è la sola religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi.
Art. 2 Lo Stato è retto da un governo monarchico e rappresentativo. Il trono è ereditario secondo la legge salica.
Art. 3 Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere: il Senato e quella dei deputati.

3 luglio 1849
Costituzione della Repubblica Romana (Mazzini)
Principi fondamentali
I. La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato romano è costituito in Repubblica democratica.
II. Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità. Non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.
III. La Repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.

22 dicembre 1947
Costituzione della Repubblica Italiana
Principi fondamentali
Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei modi della Costituzione.
Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

[Agosto 1853 Crisi della sussistenza e sommosse popolari contro il liberismo di Cavour.
La situazione si aggrava in autunno e cominciano a circolare voci sulla partecipazione di Cavour alla società dei grandi mulini di Collegno, i giornali denunciano l’accaparramento di grandi quantitativi di cereali nei magazzini della società a scopo di speculazione.
Tumulti e sommosse vengono repressi: feriti, due morti e 530 arresti.
Quale fosse lo stato d’animo dell’opinione pubblica piemontese, si vide nella clamorosa assoluzione ottenuta dal direttore del giornale Imparziale, l’avvocato Ghisolfi, difeso dal Brofferio, seguita pochi giorni dopo, fra gli applausi del pubblico, da una analoga assoluzione della Voce della libertà: nonostante che una dichiarazione ufficiale della società dei mulini di Collegno avesse cercato di smentire la documentazione prodotta ai giurati dal Brofferio. "Rimane dunque provato - annunciava sul suo giornale il Brofferio - 1) che il conte di Cavour è magazziniere di grano e di farina, contro il precetto della moralità e della legge; 2) che sotto il governo del conte di Cavour ingrassano illecitamente i monopolisti, i magazzinieri, i borsaiuoli, i telegrafisti e gli speculatori sulla pubblica sostanza [monopolisti, magazzinieri, borsaiuoli, telegrafisti, speculatori sulla pubblica sostanza… nascita della tradizione carignanesca!], mentre geme, soffre e piange l’universalità dei cittadini sotto il peso delle tasse e delle imposte; 3) che il sangue innocente sparso dal conte di Cavour nella capitale dello Stato senza aggressione, senza resistenza, per una semplice dimostrazione che potevasi prevenire, fu atto barbaro e criminoso, da renderlo degno di essere posto in accusa a termine delle leggi costituzionali"
(Rosario Romeo, Cavour e il suo tempo, 3 voll., Laterza, Bari 1969 – 1984).]
[Liberamente tratto e citato da: http://www.adsic.it/2003/04/08/cavour/]

Legge 6 agosto 2008, n. 133 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria".
Legge finanziaria.
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/08133l.htm
Traduco: con la presente, sedicente legge, il sedicente Ministro dell'Economia Giulio Tremonti raschia il fondo del barile ed affama senza pietà il Paese, il tutto all'imbocco della peggiore recessione degli ultimi cento anni.
Di lì a pochi mesi, si accorge che c'è una crisi finanziaria e una recessione in corso.
Totalmente incurante delle grida di aiuto di una popolazione ridotta ad un branco di barboni e nello sbalordimento generale (cioè della solita setta inasprita dalla sventura), il commercialista Tremonti si fa prendere da una crisi di panico. I soldi rastrellati non bastano, c'è la crisi, i poteri forti vogliono di più. Non è facile dare i resti a tutti.
Tremonti matura la perversa idea di intaccare le riserve auree, arriva addirittura a chiedere il necessario permesso a Trichet (Presidente della BCE), che, ovviamente, dice no.

Intanto, nel lasso di tempo intercorso da quella finanziaria ad oggi, un ossequioso quanto illegittimo Parlamento ha approvato diverse sedicenti leggi, una peggio dell'altra e del tutto indifferenti ai problemi del Paese, ne cito due:
- Il Lodo Alfano (L. 124/2008), con cui viene sospeso ogni processo nei confronti delle 4 più alte cariche dello Stato. Tra di esse vi è in effetti un plurimputato: Silvio Berlusconi, sedicente Presidente del Consiglio. Di lì a breve, i giudici di uno dei processi a suo carico condanneranno il suo coimputato, avvocato Mills, per essere stato corrotto da lui.
- DDL Sicurezza, promulgato il 15/07/09. In sintesi: ti distraggono con le tette del grande fratello, ti fregano il portafogli e poi ti dicono che è stato l'immigrato.

2 commenti:

  1. Con il consenso democratico del maggior numero.

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  2. Caro il mio omonimo, il consenso purtroppo lo vedo, ma definirlo democratico è a dir poco disonesto.

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